200 monete appaiono a Paestum: un altro miracolo di Gabriel
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Oltre alla riapertura del Parco archeologico, il direttore Gabriel Zuchtriegel è riuscito in un’altra impresa insperata: 200 monete appaiono a Paestum, restituite da un ladro pentito.
Gabriel Zuchtriegel, cognome irricordabile, è tedesco e dopo vari anni alla guida del Parco archeologico Paestum – Velia ha fatto il miracolo facendo apparire 200 monete e altri reperti dal IV° secolo a.C.
Un misterioso signore ha confessato il suo peccato ad un prete del territorio ed ha lasciato un borsone con le preziose 200 monete, un vero tesoro, che così tornano dov’erano, o meglio ora andranno nel museo ben custodite, dopo essere state classificate dagli esperti. La notizia ha fatto il giro d’Italia e del mondo, anche perché davvero appare quasi una miracolo.
Ma il bravo direttore tedesco, dal cognome irricordabile, di miracoli che ha già fatti. Da quando è arrivato nel 2015, si è rimboccato le maniche e ha saputo valorizzare questi templi bellissimi (arrivateci al tramonto per assistere ad un altro miracolo), ha unito anche il sito di Velia, vi ha portato l’evento della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, ha reso il percorso agevole anche per disabili in carrozzina, ha aperto il Parco anche di notte. Di certo ne ho dimenticato qualcuno dei miracoli che ha saputo fare questo tedesco che ho deciso di chiamare solo Gabriel.
Tra le iniziative del Paro Archeologico c’è stata anche l’apertura notturna.
200 monete appaiono a Paestum
Ma torniamo al miracolo delle 200 monete. Il miracolo della restituzione. Illuminato sulla strada di Paestum, il misterioso signore ha capito che non basta confessarsi, ma bisogna restituire il maltolto. Forse molti avevano frainteso, forse anche i preti avevano frainteso. Per perdonare non basta far dire tre preghiere , bisogna che si ripari al male fatto e si restituisca ciò che si è rubato, altrimenti non si deve dare assoluzione. Troppo comodo.
E il misterioso signore di Paestum ha capito che restituendo le monete fa più importante il Museo, la sua terra, la sua città e la sua casa. Perché tutto il territorio dove nasciamo deve essere considerato casa nostra e noi non possiamo rubare in casa nostra e dei nostri figli.
Un restauratore al lavoro sulle monete datate dal 400 a.C.
Invece restituendo il tesoro, Paestum sarà più interessante e importante e potrà avere più turisti e i suoi figli potranno trovare un lavoro, non come ladri, ma come esperti d’arte, come allievi di Gabriel che insegnerà loro come si dirige e promuove un Parco archeologico (anche facendo miracoli!), o anche come guida d’arte, o ristoratore o pizzaiolo, o ancora come produttore delle migliori mozzarelle campane, da far gustare ai turisti.
Quelle 200 monete raccontano un pezzo di storia
Gabriel, il direttore tedesco, dice ancora: “Il nostro appello a chi dovesse nascondere reperti archeologici a casa è di seguire l’esempio e restituire, oltre agli oggetti, la storia che essi raccontano al nostro territorio.”
Sì, Gabriel ci dice che dobbiamo voler bene alla nostra casa, essere orgogliosi del nostro territorio e della nostra storia, che a Paestum ci raccontano quei magnifici templi con i ricordi dei Greci che vi arrivarono nel 600 a.C, e vi fondarono anche Elea(che i romani chiamarono Velia) che fu un grande polo culturale dell’antichità, con i filosofi Parmenide, Zenone e Melisso di Samo.
E quelle 200 monete ci raccontano anche questo. Un altro piccolo miracolo.
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Editoriale
Pasha, un buon giorno per rinascere
Oggi, ieri o domani? È, era o sarà il mio compleanno, o anche il tuo, e a volte pensi che sei poca cosa. Invece, poi, ti accorgi che tanti trilli, un augurio dopo l’altro, ti dicono che qualcuno ti stima e, forse, ha anche dell’affetto per te. E allora sorridi e guardi ai grattacieli di fronte alla redazione, non come a macigni verticali che ti schiacciano, ma a come frecce di cristallo che ti indicano una strada che porta verso l’alto. Sorridi e ti mangi una brioche, intera.
SÌ, È UN BUON GIORNO PER RINASCERE.
D’altronde è, era o sarà, anche PASQUA e, se leggiamo il suo significato, scopriamo che non siamo soli, che siamo in compagnia del nostro futuro, dei nostri progetti. Infatti Pasqua viene dall’antica parola aramaica pasha, che vuole dire “andare oltre”, superare. E fu la parola che anche Mosè gridò agli Ebrei quando li guidò nella marcia dall’Egitto, dove erano schiavi, verso la Terra Promessa.
PASHA! E LI LIBERÒ DALLA SCHIAVITÙ DEL FARAONE
Se noi oggi ci sentiamo ancora schiavi di un virus, della solitudine, gridiamo anche noi PASHA e saremo in compagnia dei nostri progetti, per superare i nostri momenti più duri.
Pasha! E come disse Gesù, e riprese Dante, “separiamo il grano dal loglio”, (detto anche zizzania), le parole dai fatti, lo show dalle cose concrete, dal far vedere al fare vero. Oggi possiamo non essere soli, perché possiamo essere insieme al nostro futuro, alla nostra missione del superare, dell’andare oltre. Ognuno di noi ha una terra promessa.
SÌ, È UN BUON GIORNO PER RINASCERE,
BUONA PASHA!
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