Lefay Resort & Spa, vi presentiamo “La Miglior SPA al Mondo”

Il Lefay Resort & Spa Lago di Garda di Gargnano, in provincia di Brescia, è “La Miglior SPA al Mondo”. Lo ha decretato una giuria di qualità esperta in hotellerie di lusso che ha valutato l’esperienza complessivo del soggiorno e assegnando un punteggio specifico in cinque categorie: concept culinario e intrattenimento, design, qualità della struttura, location, servizio offerto dallo staff e impatto emozionale.

Il riconoscimento di First Place in the Top 10 SPA’s in the World” dei World Boutique Hotel Awards è stato assegnato al Cinque Stelle lusso italiano presso la prestigiosa Mechant’s Taylor Hall di Londra, ai quali hanno partecipato più di 600 strutture di lusso di 80 paesi del mondo.

Il premio è solo l’ultimo dei riconoscimenti a livello mondiale ottenuti dal resort. Nel 2017, infatti, si è aggiudicato quello di struttura EcoLeader in Europa. Nell’ottobre dello scorso anno è invece risultato fra i “30 migliori Resort d’Europa” nei Condé Nast Traveller Readers Choice Awards. Nel “medagliere” figura anche un premio nella categoria “Most Sensational SPA” degli Small Luxury Hotels of the World Awards 2017, il network che rappresenta 520 hotel di lusso indipendenti in tutto il mondo.

Un gioiello vista lago

Il Lefay Resort & SPA Lago di Garda sorge nel cuore della Riviera dei Limoni, tra colline e uliveti e in posizione panoramica con vista sul lago. La struttura, concepita e realizzata secondo un innovativo concetto di benessere globale. Dalla ricerca de materiali al design degli interni, alla progettazione, è stato pensato nel rispetto della natura, dei luoghi e del paesaggio circostante.

Le 90 sistemazioni, tra camere e suite sono provviste di TV satellitare e di un balcone o una terrazza con vista lago. Il parco di 11 ettari, tra colline, terrazze naturali di boschi e uliveti consente di immergersi nello splendido paesaggio del Lago di Garda. Il parco include un circuito running, un percorso vita con otto stazioni per migliorare l’elasticità muscolare e un giardino energetico terapeutico con cinque stazioni associate a simbologie e significati antichi.

Sapori mediterranei in salsa gourmet

Materie prime di stagione, come l’olio extravergine di oliva, gli agrumi del lago e le erbe aromatiche degli orti locali caratterizzano il Lefay Vital Gourmet che pone l’accento sulla dieta mediterranea e sui sapori autentici del territorio.

Il ristorante principale, La Grande Limonaia, propone sapori e colori locali rivisitati con creatività e gusto contemporaneo. Il tutto in un’atmosfera che rievoca i colori e i profumi dei giardini d’agrumi, da cui si intravedono scorci panoramici. Ricalca invece la semplicità e il calore delle tipiche trattorie italiane la Trattoria La Vigna che propone piatti che rievocano i sapori di una volta. Splendida la terrazza estiva con vista sul Lago di Garda.

Per rendere ancora più piacevole la permanenza in piscina, c’è invece il Pool Bar, un’oasi sospesa tra cielo e mare, dove sorseggiare un drink rinfrescante o prendere l’aperitivo. Per il dopocena c’è invece il sofisticato Lounge Bar, che regala atmosfere seducente tra luci soffusi, note di pianoforte e il meglio dei cocktail internazionali. Senza dimenticare i tramonti mozzafiato che si ammirano dalla terrazza.

La SPA un vero tempio del benessere

Fiore all’occhiello del Lefay Resort & SPA e cuore di una vacanza all’insegna del benessere, alla riscoperta delle emozioni più autentiche e dell’armonia con se stessi, la SPA si estende per 3800 mq.

Il Lefay SPA Method nasce dall’unione dei principi millenari della medicina cinese e della ricerca scientifica, prendendo dalla prima tutta la storia fisica ed emozionale e dal secondo la ricerca empirica e la costante verifica dei risultati, grazie a un team di medici e specialisti di fama internazionale.

Vero gioiello è la Piscina Infinity che sembra fondersi con l’orizzonte e con le acque del Lago di Garda. La vasca salina interna ed esterna, invece, insieme all’idromassaggio Fonte Roccolino, si estende nel parco.  Completa l’offerta acquatica la piscina talassoterapica interna “La Luna nel Lago”. A questo si aggiunge un percorso benessere che si snoda attraverso sei diversi tipi di sauna e cinque zone relax per rilassarsi dalle tensioni della vita quotidiana.

L’area fitness, poi, include un’ampia palestra con vista lago dotata di moderni attrezzi a una sala dedicata a corsi e attività di risveglio muscolare.

Cogli l’occasione!

Grazie a speciali pacchetti si può trascorrere un weekend da sogno nella “Migliore SPA del Mondo” . Per esempio, l’offerta Fuga Romantica di 2 notti con sistemazione in Prestige Junior Suite parte da € 550 a persona. Sono inclusi: prima colazione, di cui una in camera, 1 cena à la carte al ristorante La Grande Limonaia, spumante in camera all’arrivo, ingresso al Mondo Lefay SPA con piscine, saune, centro fitness e zone relax, 1 percorso benessere di coppia di 1 ora e 30 in una delle Private SPA accompagnato da un delizioso Gourmet, 1 percorso benessere per due nel lago salino “La Luna nel lago”.

Il pacchetto SPA Break di 1 notte con sistemazione in Prestige Junior Suite parte invece da € 245 a persona e include: 1 pernottamento con prima colazione a buffet, ingresso al Mondo Lefa SPA di 3800 mq, 1 massaggio Lefay Bio Gocce di Lago, 1 percorso benessere nel lago salino La Luna nel Lago.

INFO

Lefay Resort & SPA Lago di Garda*****S

Via Angelo Feltrinelli 118, Gargnano (BS)

Tel 0365/241800, https://lagodigarda.lefayresorts.com/ita

COME ARRIVARE

In auto: da Nord A22 con uscita Rovereto Sud, poi seguire indicazioni per Riva del Garda, poi Salò e Gargnano. Da sud A21 Piacenza – Brescia, imbocco A4 in direzione Venezia- Milano. Uscire a Brescia Est poi proseguire sulla SS45 bis Gardesana Occidentale in direzione di Salò-Riva del Garda. Oppure A22 Brennero-Modena, all’altezza di Verona Ovest imboccare l’A4 Venezia-Milano in direzione Milano, uscire a Desenzano del Garda e poi indicazioni per Salò-Riva del Garda. Da est: A4 con uscita Desenzano del Garda, poi seguire per Salò-Riva del Garda.

 




Orta San Giulio, romantiche atmosfere sul lago

Un’atmosfera romantica e fiabesca, fatta di tetti di ardesia, vicoli silenziosi che scendono fino alle placide acque del lago. Siamo a Orta San Giulio, sulle sponde del Lago d’Orta, in provincia di Novara. Cominciamo la nostra visita da Piazza Motta, chiusa su tre lati dai portici, su cui si affacciano botteghe e caffè.

Spicca il Palazzo della Comunità della Riviera del 1582, che testimonio il periodo di autogoverno della piccola comunità del luogo. Proseguiamo lungo via Olina, dove si incontrano alcuni importanti edifici storici, come Casa Olina, l’antico Ospedale seicentesco e, ai piedi di una piccola salita Casa Monti Caldara, del XVII secolo. Poco più avanti, scorgiamo Casa Bossi, sede del Comune.

Procedendo ancora, troviamo l’Oratorio di San Rocco, alcune dimore ottocentesche. Prendiamo la salita della Motta, sul lato destro della quale si trova la quattrocentesca Casa dei Nani, così chiamata per le quattro piccole finestre che sovrastano l’architrave. Sulla sinistra, poco più avanti, ecco Palazzo De Fortis Penotti, dalla facciata neoclassica.

Gli fa da contraltare, sul lato destro, Palazzo Gemelli, in stile tardo rinascimentale. La salita conduce alla chiesa di Santa Maria Assunta, che risale al 1485. Costeggiamo poi le mura di Palazzo Gemelli per arrivare alla salita che porta prima al Sacro Monte di Orta. Dedicato a San Francesco, è composto da 21 cappelle collegate da sentieri che si inoltrano nel bosco. Al loro interno conservano più di 900 affreschi e 376 sculture di terracotta.

Non può ovviamente mancare una sosta golosa. Il prodotto principe di Orta è la mortadella di fegato di maiale, a cui vengono aggiunte carni suine miste, cotenna, pancetta e una percentuale di carne di vitello. La carne viene salata e speziata, poi bagnata con il vin brulé prima di venire insaccata. Si consuma stagionata, a fette, oppure bollita e servita con polenta o puré.

Un altro piatto tipico ella zona è il Tabulon, uno spezzatino che nella ricetta originale prevede carne di asino, ottimo anche il Risotto al Pesce Persico. Il tutto accompagnato dagli ottimi vini locali, tra cui il Boca, il Gattinara, l’Erbaluce e il Bonarda.  

SECONDO GIORNO: SULL’ISOLA DI SAN GIULIO

Sorge a 400 metri dalla riva e sembra nascere direttamente dalle acque del lago. L’Isola di San Giulio si raggiunge in battello (www.navigazionelagodorta.it) o in motoscafo in pochi minuti. A essa è legata la leggenda che la vuole abitata da serpenti e mostri finché, nel 390 d.C San Giulio attraversò il lago sopra il suo mantello e vi fondò una chiesa facendone un luogo di culto.

Arriviamo sull’isola da una breve scalinata, che conduce alla Basilica, che occupa quasi tutta l’isola. Ultimata nella seconda metà dell’Ottocento, conserva ancora parti delle versioni precedenti, tra cui un’abside medievale di una costruzione del X secolo, un magnifico ambone dl XII secolo in pietra locale scolpita e quattro colonne diverse tra loro che sorreggono un parapetto decorato da un complesso scenario di sculture.

Dalla chiesa, una strada, chiamata “la via del silenzio e della meditazione”, percorre ad anello tutta l’isola. Tra i vicoli, incontriamo anche il Palazzo dei Vescovi e l’Abbazia Benedettina Mater Ecclesiae, abitato dalle monache di clausura che vivono qui stabilmente, pregando, meditando e preparando il “pane di San Giulio”.

Tapulon

È una delle ricette più antiche del territorio tra Novara e la riviera del Cusio. Risalirebbe infatti al XIII secolo e sarebbe contemporanea alla fondazione di Borgomanero. La ricetta originale prevede la carne di asino, ma oggi si prepara anche con carne di cavallo o manzo tagliata finemente.

Ingredienti

  • 1 kg di polpa magra di cavallo o vitellone macinata
  • 1 cipolla
  • 1 noce di lardo
  • 2 spicchi d’aglio
  • 2 cucchiai di olio extravergine di olivva
  • ½ bicchiere di vino rosso piemontese
  • Chiodi di garofano, foglie di lauro q.b.
  • Sale e pepe

Mescolate la carne macinata con il lardo. Tritate e rosolate la cipolla nell’olio di oliva poi unite il composto di lardo e carne macinata. Sbucciate e pestate l’aglio, aggiungetelo nella pentola insieme al sale e al pepe. Fate sobbollire per circa 20 minuti, poi aggiungete il vino rosso, i chiodi di garofano e qualche foglia di lauro. Alzate la fiamma e lasciate evaporare il liquido portando a cottura. Servite ben caldo accompagnato da polenta, purè di patate, oppure da fette di pane abbrustolito.

Il vino: Gattinara DOCG, un rosso corposo dal colore granato tendente all’arancio, dal profumo d viola e dal sapore asciutto e armonico, con il tipico fondo amarognolo. Si abbina a salumi, formaggi, carni stufate e brasate, salsicce e insaccati di fegato come la Mortadella di Orta.

DOVE COMPRARE

*Pan&Vino, Piazza Mario Motta 37, Orta San Giulio (NO), tel 393/8583293, www.panevino-orta.it  Degustazioni di formaggio, salumi e vini con possibilità di acquisto di prodotti tipici.

*Al Bouec, via Bersani 28, Orta San Giulio (NO), tel 339/5840039, www.albouec.beepworld.it Enoteca e vendita vini dove fermarsi anche per uno spuntino o un aperitivo a base di prodotti tipici, salumi, formaggi, salsicce e dolci.

COME ARRIVARE  

In auto: A26 Genova – Voltri con uscita Gravellona Toce, seguire in direzione di Omegna sulla SR229, poi per Borgomanero sulla SR229. Prendere poi la SR229 per Orta. Oppure: A8/A26 Milano Laghi con uscita Arona, seguire per Borgomanero, poi proseguire fino a Orta sula SR229.

DOVE MANGIARE

*Locanda di Orta, via Olina 18, Orta San Giulio (NO), tel 0322/905188, www.locandaorta.com . Una stella Michelin per lo chef Fabrizio Tesse che propone piatti con ingredienti di prima qualità, finezza nelle preparazioni e sapori caratteristici. Carta dei vini con 600 etichette. Prezzo medio alla carta € 51/105, menù € 45/75.

*Ai Due Santi, Piazza Motta 18, Orta San Giulio (NO), tel 0322/90192, www.aiduesanti.com Locale che si affaccia sulla piazzetta davanti all’imbarcadero per l’isola di San Giulio. Offre piatti della cucina mediterranea con ingredienti di stagione, locale e nazionale. Carta dei vini con più di 200 etichette. Prezzo medio alla carta € 28/56

DOVE DORMIRE

*Hotel La Contrada dei Monti***, via dei Monti 10, Orta San Giulio (NO), tel 0322/905114, www.lacontradadeimonti.it/. Nel centro storico di Orta, è ricavato in una casa del Settecento restaurata. Ogni piano si apre su logge ad arco e piccoli corridoi ed è caratterizzato da un colore. Le camere sono provviste di bagno con doccia o vasca idromassaggio, TV satellitare, wi fi. Doppia da € 110, junior suite da € 160.

*B&B Al Dom, via Giovanetti 57, Orta San Giulio (NO), tel 335/249613, www.aldom57.com. Splendida struttura che si affaccia direttamente sul Lago d’Orta. Le camere, arredate nei toni del bianco, hanno la vista sul lago. Doppia con colazione da € 165.

INFO

www.comune.ortasangiulio.no.it

 

 




Fiumalbo, tra case di pietra e capanne celtiche

Un paesaggio da cartolina, fra torrenti, boschi e praterie, fanno di Fiumalbo, un borgo a 953 mslm dell’Appennino modenese, uno dei Borghi più belli d’Italia, nonché insignito della Bandiera Arancione del Touring. E, tutt’attorno, la splendida natura del Parco Nazionale del Frignano, e le sagome del Monte Cimone (2165 m) e del Monte Lagoni (1962).

Il borgo ci accoglie con le sue stradine medievali e le sue case di pietra. Ci fermiamo per una prima tappa alla Chiesa di San Bartolomeo Apostolo costruita nel 1120 e rimaneggiata nel 1592. Al suo interno, conserva alcune opere della scuola di Wiligelmo, uno dei primi scultori a firmare le proprie opere, e alcuni dipinti cinquecenteschi del Saccaccini.

Di fronte, si trova la Chiesa dell’Immacolata Concezione, detta “dei Bianchi”, poiché sorge accanto all’oratorio che è la a sede dell’omonima confraternita. Poco più avanti, come in una simmetria perfetta, sorge invece la Chiesa di Santa Caterina da Siena o “dei Rossi”, sede di un bel Museo di Arte Sacra.

Le due confraternite sono le protagoniste della Festa di San Bartolomeo, una celebrazione che si tiene ogni anno il 23 agosto, durante la quale il borgo viene illuminato da torce, lumini, fiaccole e candele, mentre la statua del Santo viene portata in processione dai Bianchi e dai Rossi nei loro abiti tradizionali.

Tra gli eventi annuali da non perdere c’è l’Infiorata del Corpus Domini, quest’anno il 3 giugno, una processione religiosa che attraversa le strade su grandi tappeti di fiori, veri e propri capolavori, realizzati dai cittadini. A dicembre, ogni due anni, si tiene invece il Presepe Vivente, tra il più belli d’Italia con centinaia di figuranti in costume.

Meritano una visita anche l’Oratorio di San Rocco, in stile rinascimentale, la Chiesa di San Michele Arcangelo, la Chiesa dei Santi Donnino e Francesco e l’Oratorio del Crostolo. Una menzione speciale merita la tradizione enogastronomica, influenzata dalla posizione al confine tra Emilia e Toscana.

Sulle tavole fiumalbine trovano posto crescentine, borlenghi e gnocco fritto farcito con lardo e salumi, tortellini e tortelloni, accanto a zuppe di cavolo nero, tagliate di manzo e cacciagione e funghi. Il prodotto tipico del borgo è invece il croccante, fatto con miele di castagno, mandorle bianche piatte, zucchero, caramello ed essenze naturali

SECONDO GIORNO: Le capanne dei Celti

Percorriamo a piedi la Strada Vecchia che da Fiumalbo conduce a Doccia, ai piedi del Monte Cimone, per visitare i “casoni” o capanne celtiche. La strada, che un tempo era percorsa dai pastori durante la transumanza, presenta ancora alcuni tratti lastricati di pietra e fiancheggiati da muretti a secco. Lungo il percorso scorgiamo le “capanne”, molte delle quali recuperate.

Gli edifici a pianta rettangolare sono in sasso e malta, alcune conservano la copertura di paglia di segale, mentre il tetto è a gradoni e protetto da lastre di arenaria. Le capanne hanno molte caratteristiche in comune con costruzioni analoghe presenti in Scozia e in Irlanda, per questo possono essere attribuite alla calata dei Celti in questa zona nel IV secolo a.C.

Altre tracce della presenza celtica sull’Appennino modenese sono le marcolfe, sculture in pietra di volti femminili spaventosi poste sulle facciate delle case per scacciare gli spiriti maligni. Tra le più belle ci sono quella con il volto di lupo, scolpita su muro antico a Cà de Gabani, e quella di località Danda.

 

Foto Antonella Romagnoli
Borlengo

È una sorta di crépe sottilissima e croccante che viene cotta in una padella dal diametro di 40-50 cm, condito con la cunza e piegato in quattro. Il suo nome significa “cibo per burla” e gli è stato dedicato persino un museo.

Ingredienti

  • 500 gr di farina
  • 1,5 litri di acqua
  • 1 uovo (opzionale)
  • ½ cucchiaino di sale
  • 75 gr di lardo o pancetta
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 rametto di rosmarino
  • 250 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 100 gr di cotenna di maiale in pezzi

Preparate la “colla” unendo la farina setacciata, l’uovo sbattuto e il sale. Aggiungete a poco a poco l’acqua mescolando con una frusta fino a ottenere una pastella fluida e liscia. Copritela e ponetela in frigorifero per circa 3 ore. Nel frattempo, preparate la “cunza” facendo un battuto di lardo o pancetta con l’aglio schiacciato e gli aghi di rosmarino. Scaldate il tutto in un tegamino a fuoco basso e amalgamate finche lardo o pancetta non si scioglieranno. Poi fate raffreddare. Ungete il fondo di una padella antiaderente con la cotenna di maiale e disponetela su una fiamma moderata. Versate un mestolino di colla e distribuitela in maniera uniforme. Appena si formerà un disco trasparente, sollevatelo e capovolgetelo. Con un pennello da cucina condite il borlengo con la cunza e una spolverata di Parmigiano. Piegatelo in quattro e servite caldo.

Il vino: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, un rosso dal colore rubino, sfumature violacee e una spuma vivace. Si abbina ai corposi piatti della cucina emiliana come Tortellini, Zampone, tagliatelle al ragù e lasagne, ma anche a borlenghi, crescentine e gnocco fritto con affettati misti.

DOVE COMPRARE

*L’Angolo del Goloso, Piazza Umberto I 7, Fiumalbo (MO), tel 0536/73096, www.croccanteintrigantedifiumalbo.it. Pasticceria di lunga tradizione dove poter acquistare il croccante di Fiumalbo secondo l’antica ricetta.

*Industria Casearia Pievepelago, via Isola Lunga 4, Pievepelago (MO), tel  0536/71860 Caseificio che produce e vende al dettaglio Parmigiano Reggiano, ma anche ricotta e latticini.

COME ARRIVARE  

In auto: Da Nord, A1 con uscita Modena Nord, poi SS9 Via Emilia in direzione di Modena Sud e continuare sulla SP Modena-Sassuolo in direzione di Fiorano-Maranello. Prendere poi la SS12 e seguire le indicazioni per Fiumalbo. Da Sud, A1 in direzione Bologna. In prossimità di Prato continuare sull’A11 e uscire a Pistoia. Proseguire sul raccordo di Pisa con direzione Modena-Abetone fino alla SS12 e seguire per Fiumalbo. Da Est: A14 Adriatica in direzione Bologna, uscire a Bologna-Casalecchio poi proseguire sulla SP 569 Bazzanese in direzione di Casalecchio di Reno. Continuare sulla SS64 Porrettana fino a Ponte della Venturina, poi sulla SP632 fino a Campo Tizzoro. Continuare poi sulla SS66 e poi sulla SS12 fino a Fiumalbo.

DOVE MANGIARE

*Il Bruco, via Giardini 87/a, Fiumalbo (MO), tel 0536/73050, www.ilbruco.eu. Menù tradizionale con i piatti “di una volta” della cucina montanara, tra funghi, paste ripiene, bolliti, stracotti, salumi e formaggi. Anche pizzeria e locanda. Prezzi medi € 25-35.

*Agriturismo Alpe di Sara, via Versurone 97, Fiumalbo (MO), tel 0536/73816, www.alpedisara.com. Propone un menù bio con piatti della tradizione, tra cui gnocco fritto e tigelle con salumi e formaggi, rosette, tortelli ripieni, lasagne, grigliate miste e dolci della casa. Prezzo medio € 20

DOVE DORMIRE

*Hotel Il Laghetto***, via Versurone 205, Fiumalbo (MO), tel 0536/73108, www.hotelillaghetto.it Nel cuore del Parco del Frignano, dispone di 29 camere dotate di bagno privato, TV satellitare, telefono e cassetta di sicurezza. Ristorante con menù tipico montanaro. Pensione completa da € 64 a persona

*Ristorante Albergo Val di Luce***, via Giardini 239, loc. Dogana Nuova, Fiumalbo (MO), tel 0536/73932, www.albergovaldiluce.com. In splendida posizione, dispone di un giardino privato, sala TV, sala giochi, tavernetta e ampio parcheggio. Le 22 camere sono provviste di bagno privato, TV e telefono. Doppia da € 75.

 INFO

www.comune.fiumalbo.mo.it

www.fiumalbocittadarte.it

 




Oratino, il borgo di artisti e artigiani

Oratino, nella provincia di Campobasso, fa parte del “Borghi di Eccellenza del Molise” che raggruppa i borghi insigniti della Bandiera Arancione del Touring e sorge nella vallata del Biferno. Qui è ancora terra di transumanza, ma il borgo, annoverato “tra i più belli d’Italia, è anche un piccolo gioiello di opere d’arte e artigianato, grazie al mecenatismo dei duchi Giordano, che tra il Seicento e l’Ottocento richiamarono diverse maestranze, tra scalpellini, fabbri, vetrai, pittori, doratori, la maggior parte di scuola napoletana e beneventana, che hanno abbellito portali, balconi, balaustre, interni delle chiese e dimore gentilizie.

La nostra visita inizia dalla chiesa di Santa Maria Assunta, nel centro storico, di cui si ha notizia già nel 1251, ma con rimaneggiamenti successivi. Nella volta della navata centrale spicca l’Assunzione della Vergine di Ciriaco Brunetti del 1791. Degno di nota anche l’ostensorio d’argento del 1838 proveniente dalla bottega orafa di Isaia Salati. Sempre nel centro storico, si trova il bel Palazzo Ducale, oggi proprietà privata, che nasce nel XIV secolo come castello, ma è stato poi trasformato in residenza gentilizia nel XVIII, con i suoi magnifici portali in pietra.

Soffermandoci ad ammirare dal belvedere la vallata del Biferno, la vista è attratta dalla sagoma della Torre che sorge su uno sperone roccioso e domina la valle con i suoi 12 metri. A pianta quadrata, è l’unica testimonianza rimasta di un complesso difensivo di origine medievale, crollato dopo un terremoto.

Uscendo dal borgo, ci dirigiamo alla Chiesa di Santa Maria di Loreto, raro esempio di rococò in Molise che conserva la statua seicentesca della Madonna del Rosario di Carmine Latessa e quella settecentesca di Sant’Antonio Abate di Nicola Giovannitti. A fine giornata, è d’obbligo concedersi una cena a base dei piatti tipici della Valle del Biferno, caratterizzati da ricette con ingredienti semplici e “montanari”, come i ceci, i fagioli e le lenticchie.

Ricordiamo le tradizionali laganelle con fagioli, le pappardelle al cinghiale. Una menzione speciale al “cacio e ova e salsiccia”, un secondo a base di formaggio di capra e uova cotto nel sugo di salsiccia. Tra i secondi spiccano anche le tagliate di carne alla brace, l’agnello alla coppa e la “pizza onta e guanciale”.

SECONDO GIORNO: Verso Bojano e Civita Superiore

La seconda giornata è dedicata alla scoperta dell’antica cittadina sannita di Bojano, ai piedi del massiccio del Matese. Da Oratino, ci immettiamo sulla Fondovalle del Biferno (SS647) che percorriamo per poco più di 26 km. Bojano vanta un territorio ricco di sorgenti e di boschi di faggio, querce, cerri e castagni.

Dei domini successivi di Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Borboni e Piemontesi vanta un ricco patrimonio storico e artistico. Degni di nota la Cattedrale di San Bartolomeo, la Chiesa di Sant’Erasmo e la Chiesa di Santa Maria del Parco, che sorgono nei pressi della porta medievale di Santa Maria. La più antica della città è invece la Chiesa di Santa Maria dei Rivoli.

Una strada di circa 3 km separa Bojano dal borgo medievale abbandonato di Civita Superiore, unico nel suo genere. Di dimensioni minuscole, quasi del tutto disabitato, è una miniatura d’altri tempi fatto di vicoli di pietra, casette basse, porte medievali e i resti del castello. Dalla piccola piazza centrale ci si affaccia al balcone panoramico dal quale si ammira la piana di Bojano per poi lasciare spaziare la vista. Da provare il prodotto tipico del borgo, la mozzarella di Bojano.

Laganelle e fagioli

Piatto della tradizione contadina, le laganelle sono piccole lasagne preparate a mano che vengono servite con i fagioli, cotiche, erbe aromatiche e peperoncino.

Ingredienti

  • 300 gr di farina di grano duro
  • 300 gr di fagioli
  • 200 gr di cotiche
  • 300 gr di pomodori freschi
  • ½ cipolla
  • Peperoncino a piacere
  • Prezzemolo
  • Sale
  • Olio EVO

Preparate le laganelle impastando a farina con l’acqua e il sale, poi ricavate una sfoglia sottile e fatela asciugare. Tagliatela poi in tante strisce large e lunghe come un dito. In una casseruola mettete a soffriggere la cipolla tritata, il peperoncino, i pomodori a pezzi, le cotiche e il prezzemolo finemente tritato. In un’altra pentola fate lessare i fagioli, poi unite il contenuto delle due pentole e fate bollire per circa 15 minuti. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela e conditela con il sugo di fagioli.

Il vino:. Biferno Rosso DOC dal colore rubino, il profumo fruttato e un sapore asciutto, armonico e vellutato. Si abbina a piatti corposi, come piatti di carne, paste elaborate, polenta e formaggi stagionati.

DOVE COMPRARE

*Caseificio Colaciello, Contrada Madonna del Piano, Frosolone (CB), tel 0874/1950214, www.caseificiocolaciello.com. Caseificio che vanta un secolo di attività, produce in proprio formaggi a pasta tenera e dura con metodi tradizionali.

*Cantine Iorio, via Molise, Bojano (CB), tel 0874/782642, www.cantineiorio.it Vendita vini e spumanti al dettaglio e all’ingrosso.

COME ARRIVARE

In auto: da Nord A14 Adriatica in direzione di Pescara. Uscire a Termoli e seguire la direzione Campoballo-Larino, poi prendere la SS87 Bifernina e proseguire per la SS647, svoltare poi sulla SP169 in direzione di Oratino (SP41). Da Sud, A14 Adriatica in direzione Pescara, poi continuare sull’A16 in direzione Benevento. Da qui continuare sulla SS88 e uscire a Campobasso. Prendere la SS87 Bifernina in direzione Campobasso-Isernia, continuare sulle SS17 in direzione di Campobasso, proseguire sulla SS647 in direzione Termoli e poi proseguire per Oratino (SP 41).

DOVE MANGIARE

*Taverna del Duca, Piazza Giordano 31, Oratino (CB), tel 0874/38112, www.tavernadelduca.net

Locale dall’atmosfera accogliente e classica. Il menù propone piatti della cucina contadina e locale, tra cui “taccozze e fagioli” e caciaova e salsiccia. Prezzo medio € 20/25

*Ristorante Olmicello, via Regina Margherita 48, Oratino (CB), tel 0871/38285, www.ristoranteolmicello.com, propone un menù a base di antichi sapori della cucina molisana, ma anche gustose rivisitazioni e novità. Tra le specialità, l’antipasto “del Treppin” a base di formaggi regionali. Buona scelta di vini. Prezzo medio € 25

DOVE DORMIRE

*B&B Il Vigneto, Strada Comunale Lenze 6, Oratino (CB), tel 0874/38453. B&B immerso nella quiete della campagna. Le camere sono attrezzate con phon, accesso a internet e vano portabagagli. Ricca colazione a base di prodotti locali. Doppia da € 40.

*B&B Pagliarelle, via Circonvallazione San Bonifacio 1, Oratino (CB), tel 328/7772504. Struttura situata in un rilassante ambiente naturale circondato da montagne e splendidi panorami. Perfetto per un weekend in famiglia o per una fuga romantica. Le camere sono con bagno privato o condiviso, wi fi, phon, possibilità di aggiungere un letto per bambini. Doppia da € 40.

INFO

www.comune.oratino.cb.it




San Leo e la rocca di Cagliostro

Una storia ricca di colpi di scena e la figura controversa del Conte di Cagliostro, avventuriero, alchimista e sedicente mago, fanno di San Leo, borgo medievale della provincia di Rimini, uno dei luoghi assolutamente da visitare.

La rocca domina la vallata del Marecchia. Ai suoi piedi, il borgo ci accoglie con le sue atmosfere antiche. Cominciamo la visita dalla pieve, attorno alla quale si sviluppa il nucleo medievale. Originaria dell’epoca carolingia, è stata poi ricostruita in stile romanica, tra il VIII e il X secolo. Nel 1173, è stata poi eretta anche la cattedrale, in stile romanico lombardo, costruita in pietra arenaria e con elementi di epoca romana.

Accanto, si trova la possente torre campanaria in stile bizantino. In Piazza Dante Alighieri si trovano invece Palazzo Della Rovere, residenza dei conti di Montefeltro prima e dei duchi di Urbino poi, oggi sede del Municipio, Palazzo Nardini, che nel 1213 ha ospitato San Francesco, mentre il Palazzo Mediceo, ospita oggi il bel Museo di Arte Sacra, che conserva dipinti, sculture e arredi dal XIV al XVIII secolo.

In fondo alla piazza si trova la bella chiesa della Madonna di Loreto. Non ci resta che salire alla fortezza, che sembra in bilico sullo sperone di roccia che domina il centro abitato. Quante cose queste antiche mura potrebbero raccontare: dall’assedio del Re d’Italia Berengario da parte di Ottone I di Germania, ai domini dei Malatesta e dei Montefeltro che ampliarono la rocca. Nel 1631, con il passaggio di San Leo allo Stato Pontificio, la fortezza militare diventa carcere. Qui, dal 1791 alla morte, nel 1795, vi fu rinchiuso il Conte di Cagliostro.

E proprio il Balsamo di Cagliosto si chiama il digestivo a base di liquirizia ed erbe tipico di San Leo, che si produce ancora artigianalmente. Tra gli altri prodotti da non perdere ci sono anche il miele, il formaggio alle foglie di noce, le ciliegie e le patate della Valmarecchia, il Mandolino del Montefeltro, un salume ricavato dalla spalla del maiale stagionata, il tartufo bianco e nero e i celebri vini di Romagna Sangiovese e Trebbiano. Tra i piatti della tradizione troviamo il coniglio al finocchio selvatico, la pasticciata alla Cagliostro e i Tortelloni di San Leo.

SECONDO GIORNO: Da San Leo a Scavolino lungo il Sentiero 95b

Una passeggiata di circa un’ora per andare alla scoperta dei dintorni di San Leo, percorrendo il Sentiero escursionistico 95b. Dal bivio di San Leo proseguiamo per 500 m lungo la strada asfaltata, poi prendiamo la strada bianca di fronte a Cà Mazzarino e proseguiamo fino a Cà di Sopra.

Da qui, saliamo a sinistra per il sentiero che passa nei pressi di Cà Selvagrossa e ci ricongiungiamo alla strada asfaltata a Cà Carpineto in direzione di Maiolo. Prendendo a sinistra, arriviamo a Case Monticino, da dove lasciamo spaziare la vista su San Leo, Montebello, Torriana e San Giovanni. Continuiamo fino a Prataccio e, dopo circa 1 km, arriviamo al Monte della Croce.

Ci immettiamo poi sulla mulattiera che conduce, prendendo a sinistra, a Moleto, dove ci fermiamo per una pausa. Eccoci all’ultimo tratto, che tocca, appena superato il ponte, Monte Calbo e l’abitato di Borgonuovo. Attraversiamo il torrente Perna e risaliamo al di là del bosco.

Proseguendo ancora per 2 km, arriviamo a Scavolino. Nella piazza principale, ci fermiamo per ammirare l’ex Palazzo Comunale e i resti dell’antico Palazzo fortezza. Dal cimitero di Scavolino, a 400 m dalla piazza parte la strada che scende al Lago di Andreuccio, attrezzato con aree di sosta e due alberghi ristorante, dove si conclude il nostro trekking.

Pasticciata alla Cagliostro

Ingredienti

  • 1,5 kg di girello di manzo
  • 1 l di vino Sangiovese di Romagna
  • 1 l di passata di pomodoro
  • sale e pepe q.b.
  • 2 dl di olio extra vergine di oliva
  • 6 chiodi di garofano
  • 2 kg di spinaci
  • 200 gr di pistacchi sgusciati
  • 200 gr di uva passa
  • 200 gr di burro

Mettete il girello di manzo a marinare nel vino per circa 12 ore. Toglietelo poi dalla marinatura, conditelo con sale e pepe, rosolatelo in una padella con olio extra vergine di oliva a fuoco medio alto. Quando avrà raggiunto una doratura scura, levatelo dalla padella e sistemate il girello in una pentola in cui avrete precedentemente messo il vino della marinatura con la passata di pomodoro. Unite poi i chiodi di garofano e fate cuocere a fuoco lento per circa 2 ore. Ultimata la cottura, tagliate la carne a fette sottili e servite coprendo con la salsa di cottura. Decorate con gli spinaci scottati e saltati in padella con il burro, l’uvetta e i pistacchi.

Il vino:. Sangiovese di Romagna, un vino dal colore rubino dai riflessi violacei, con il profumo di vola e un sapore secco e armonico, con retrogusto amarognolo. Si abbina a salumi, primi al ragù, paste ripiene, arrosti, bolliti e cacciagione.

DOVE COMPRARE

*Liquorificio Leardini, via Michele Rosa 60, San Leo (RN), tel 0541/916219, www.leardiniliquori.com Dal 1958 produce liquori artigianali, tra cui il celebra Balsamo di Cagliostro, amari e digestivi. Una bottega storica che vale la visita.

*Bottega di Mario, via Montefeltro 26, San Leo, (RN), tel 0541/916251. Qui si possono acquistare al dettaglio salumi, formaggi, frutta e verdura della Valmarecchia.

COME ARRIVARE  

In auto: A14 (in direzione di Ancona per chi viene da Nord, in direzione Napoli e poi Pescara per chi arriva da Sud). Uscire a Rimini Sud. Seguire per Repubblica di San Marino, poi per Montefeltro e San Leo. Immettersi poi sulla SP per Novafeltria. A Pietracuta di San Leo svoltare a sinistra per San Leo.

DOVE MANGIARE

*Osteria la Corte di Berengario II, via Michele Rosa 74, San Leo (RN), tel 0541/916145, www.osterialacorte.it Locale con 60 coperti di cui 18 situati in un romantico soppalco. Il ristorante, disposto su tre piani e dall’atmosfera storica, tra pietre a vista e travi in legno, offre un menù di piatti tradizionali della Valmarecchia realizzati con ingredienti di produttori locali. Prezzo medio € 35/40.

*Ristorante Locanda La Rocca, via Giacomo Leopardi 16, San Leo (RN), tel 0541/916241, www.laroccasanleo.it Locale ricavato in un’ex falegnameria con arredi rustici, travi a vista e pareti di pietra. Propone piatti della cucina romagnola con buona carta dei vini. Prezzo medio € 25/30.

DOVE DORMIRE

* Il Castello***, Piazza Dante Alighieri 12, San Leo (RN), tel 0541/916214, www.hotelristorantecastellosanleo.com. In pieno centro storico, in un palazzo del Cinquecento recentemente ristrutturato, dispone di 14 camere, alcune con arredi originali dell’Ottocento e con vista panoramica, tutte con bagno privato, telefono e TV. Doppia con colazione da € 55; tripla da € 75.

*B&B Belvedere, via Pietro Toselli 19, San Leo (RN), tel 0541/916361, www.belvederesanleo.it  A soli 3 minuti a piedi dal centro e dalla Cattedrale di San Leone, offre camere accoglienti con vista sulla valle, TV e Wi fi gratuito. Ricca colazione a buffet. Anche bar e ristorante-pizzeria. Doppia con colazione da € 60, tripla da € 75.

INFO

www.san-leo.it

www.comune.san-leo.ps.it




Castiglione del Lago: la fortezza sul Trasimeno

Da un lato, il panorama è quello che abbraccia lo specchio azzurro del Lago Trasimeno e spazia fino a Cortona, dall’altro, la vista si estende fino a Panicale, Città della Pieve e le colline intorno a Chiusi. Siamo a Castiglione del Lago, borgo fiabesco compreso nel Parco del Trasimeno, tra antiche mura e spiagge di erba e sabbia.

La nostra visita parte dal complesso monumentale di Palazzo della Corgna, oggetto di un importante intervento di ampliamento tra Cinque e Seicento, a opera di Galeazzo Alessi. Qui si trova uno dei più belli e importanti cicli pittorici del tardo manierismo umbro toscano, dedicato alle gesta di Ascanio della Corgna. Gli affreschi, che si estendono su una superficie di 1200 mq, di stanza in stanza, sono per la maggior parte opera di Niccolò Circignani, detto il Pomarancio.

Seguiamo poi il camminamento che si snoda lungo le mura e collega il palazzo ducale alla Rocca del Leone, uno dei massimi esempi di architettura militare del Medioevo umbro. La fortezza deve il suo nome alla sua singolare forma a cinque punte, che ricorda la costellazione del Leone.

Dalla parte opposta della rocca, merita una visita anche la Chiesa di Santa Maria Maddalena, che conserva al suo intero una “Madonna del Latte” trecentesca e un ciclo di affreschi di Mariano Piervittori della seconda metà dell’Ottocento. Nella chiesa di San Domenico, di epoca barocca, invece, si può ammirare una collezioni di oggetti di arte sacra del XVII secolo. La prima settimana di agosto si tengono le celebrazioni in onore di San Domenico di Guzman, tra cui una rievocazione in costumi seicenteschi.

E dopo la visita al borgo, possiamo concederci una pausa per assaporare i piatti locali. A fare da padrone è il pesce di acqua dolce, tra cui la Regina in porchetta, cioè una carpa cotta al forno insaporita con lardo, aglio, finocchio, sale e pepe, accompagnata dall’ottimo vino rosso dei Colli del Trasimeno.

Tra i primi piatti, suggeriamo i “pici co’ la nana”, una pasta fatta a mano condita con un sugo a base di anatra. Il prodotto tipico della zona è invece, la Fagiolina del lago, un legume di piccole dimensioni, la buccia sottile e un sapore delicato, presidio Slow Food.

SECONDO GIORNO: Escursione all’Isola Polvese

Percorriamo il Lungolago in direzione Alicata – San Feliciano per poi lasciare l’auto nel parcheggio a lato del molo e imbarcarci con il traghetto (servizio pubblico, tutti i gg 9-19, ogni 40 min) alla volta dell’Isola Povese, che con i suoi 70 ettari è la più grande del Trasimeno.

L’isola è anche Parco Scientifico Didattico nell’ambito del Parco Regionale del Lago Trasimeno e offre spunti naturalistici, storici e ambientali. Qui si trovano un grande canneto, la lecceta di San Leonardo e un oliveto secolare.

Di particolare pregio il Giardino delle Piante Acquatiche, opera di Pietro Porcinai degli anni Cinquanta. Vanta una piscina in arenaria scavata nella roccia, con una vasca centrale coronata da numerosi ninfei alimentati dalle acque del Trasimeno. Tra i monumenti storici, suggeriamo una visita alle vestigia del Castello Medievale, antica sede del governatorato del lago, al Complesso del Monastero di San Secondo, risalente all’anno Mille, con la vicina Chiesa e la torre campanaria.

Perla dell’isola è la piccola Chiesa di San Giuliano, con i suoi affreschi quattrocenteschi della Scuola Umbra. Sull’isola si trova anche il Monastero degli Olivetani, a due piani, oggi sede di un centro di ricerca sulla qualità ambientale.

 Regina in porchetta

La “regina” è la carpa del Lago Trasimeno che unisce un ingrediente d’acqua, il pesce, con uno di terra, il battuto di lardo e aromi tipico degli arrosti. È tipica della zona di Perugia e dell’area del Trasimeno in particolare.

Ingredienti

  • 1 carpa regna da 4 kg circa
  • 100 gr di battuto di lardo
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 rametto di rosmarino
  • 1 mazzetto di finocchietto selvatico
  • 1 limone
  • Vino bianco q.b.
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale e pepe

Squamate, lavate ed eviscerata la carpa, poi asciugatela per bene e incidetela con taglietti trasversali sul dorso. Preparate poi un battuto di lardo, aglio, rosmarino e finocchietto, sale e pepe. Farcite il ventre e i taglietti sul dorso del pesce con il composto e lasciate riposare almeno due ore. In una ciotola, unite il succo di limone, un goccio di olio EVO e un pizzico di sale, poi spennellate la superficie della carpa. Sistematela in una teglia oleata e cuocetela per circa 20 minuti a 220 °C, spennellandola di tanto in tanto con l’emulsione. A fine cottura spruzzatela con il vino bianco. Servite calda.

Il vino: Colli del Trasimeno Bianco Doc, un bianco dal colore paglierino e dal profumo fruttato. Il suo sapore secco, sapido e deciso si abbina ad antipasti, primi e second a base di pesce e verdure.

DOVE COMPRARE

Battilani Sapori, piazza Mazzini 1 e via Roma 11, Castiglione del Lago (PG), tel 075/9652438, www.battilanisapori.com . Vendita di prodotti tipici umbri e della zona del Trasimeno, tra cui salumi, formaggi, pasta, salse, miele, vini Colli del Trasimeno e artigianato in legno.

*Angolo del Buongustaio, via Vittorio Emanuele 40, Castiglione del Lago (PG), tel 329/3168456, www.angolodelbuongustaio.com. Bottega-enoteca dove prima di acquistare i prodotti ci si può sedere per degustare e scegliere i preferiti. Qui si trovano salumi e formaggi umbri, vini locali, birra e liquori artigianali, tartufi, olio, pasta e salse.

COME ARRIVARE  

In auto: Autostrada A1. Per chi viene da Nord prendere l’uscita Bettolle e seguire le indicazioni per Perugia sulla E7. Prendere l’uscita Perugia e poi la superstrada Lago Trasimeno. Da Sud prendere invece l’uscita Fabro e poi seguire come sopra per Perugia.

DOVE MANGIARE

*Ristorante l’Acquario, via Vittorio Emanuele 69, Castiglione del Lago (PG), tel 075/9652432, www.ristorantelacquario.it. È il ristorante più antico del borgo. Arredato in stile rustico, offre piatti della cucina umbra, tra cui il rinomato pesce di lago.

*Fattoria Il Poggio, Isola Polvese 3, Castiglione del Lago (PG), tel 075/9659550, www.fattoriaisolapolvese.com Splendida location all’interno di un parco, il ristorante propone un menù tradizionale con ingredienti di stagione. Prezzo medio € 25.

DOVE DORMIRE

*Hotel Trasimeno***, via Roma 174, Castiglione del Lago (PG), tel 075/9652494, www.hotel-trasimeno.it/ In ottima posizione tra il centro storico e il lago, dispone di 34 camere con bagno, wi fi, aria condizionata. TV con Sky, noleggio biciclette e piscina esterna. Doppia da  € 60.

*Hotel Duca della Corgna***, via Bruno Buozzi 143, Castiglione del Lago (PG), tel 075/953238, www.hotelcorgna.com. Struttura immersa nel verde con ristorante e piscina con solarium. Le camere deluxe sono provviste di balcone o terrazzo con vista panoramica. Doppia con colazione da € 70, doppia deluxe da € 90.

INFO

www.comune.castiglione-del-lago.pg.it

 




Reggio Emilia, la XIII edizione di Fotografia Europea è dedicata alle “Rivoluzioni”

“Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie”, è questo il tema della XIII edizione di Fotografia Europea, che inaugurerà a Reggio Emilia, il 20 aprile e si potrà visitare fino al 17 giugno. Promosso e organizzato dalla Fondazione Palazzo Magnani, insieme al Comune di Reggio Emilia e alla Regione Emilia Romagna, il festival è interamente dedicato alla forma ‘d’arte che più delle altre, interpreta e comunica la complessità della società contemporanea.

Ricchissimo il programma, che prevede mostre, conferenze, spettacoli, attività formative, animati dai protagonisti della fotografia, della cultura e del sapere, che saranno ospitati nelle istituzioni culturali e negli spazi espositivi della città, alcune delle quali aperte al pubblico solo in occasione del festival. Sarà quindi una splendida occasione per conoscere i luoghi più suggestivi e “inaccessibili” della città emiliana.

A Palazzo Magnani, Sex & Revolution

Il percorso ideale attraverso il programma del festival prende il via da Palazzo Magnani, che ospita la mostra SEX & REVOLUTION! Immaginario, utopia, liberazione (1960 – 1977) che indaga a genesi delle trasformazioni nel modo di concepire e vivere la sessualità tra gli anni Sessanta e Settanta attraverso più di 300 reperti d’epoca, tra sequenze cinematografiche, fotografie d’autore, fumetti, rotocalchi, locandine di film, libri, musica e molto altri. Tra i pezzi degni di nota, alcuni scatti di importanti fotografi, tra cui Angelo Frontoni e Paola Mattioli. Cinque le sezioni, attraverso le quali si approfondisce la rivoluzione sessuale e socio culturale.

Palazzo Da Mosto, una location per tre mostre

Ben tre progetti espositivi si potranno ammirare nella splendida location di Palazzo da Mosto. Il primo, Transitions, presenta oltre 120 opere che ripercorrono i primi vent’anni della carriera del fotografo americano Joel Meyerowitz, tra i primi a fare del colore un elemento essenziale del suo linguaggio artistico negli anni Sessanta e Settanta. Tra i protagonisti della street photography, Meyerowitz vive nel nostro paese per diversi mesi all’anno.

Rivoluzioni, Ribellioni, Cambiamenti, Utopie. 101 photobook dalla collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma è invece il titolo della seconda mostra, che si propone di rileggere alcuni dei momenti cruciali della storia del Novecento attraverso una serie di volumi fotografici più significativi in relazione ai temi della rivoluzione, della protesta e delle utopie sociali e religiose, tra cui gli straordinari volumi prodotti dai regimi totalitari del Novecento.

In/Finito. Un progetto di danza e fotografia per spazi urbani, naturali o storici è, infine, il titolo del terzo progetto che presenterà alcuni scatti inediti del grande fotografo di moda Toni Thorimbert. per mettere a confronto la dimensione, effimera per definizione, della performatività del corpo con la sua rappresentazione fotografica, che fissa per sempre un singolo istante.

I Chiostri di San Domenico ospitano l’Iran

È il paese ospite di Fotografia Europea 2018 e sarà presente con la mostra mostra Genesis of a Latent Vision: a Window onto Contemporary Art Photography in Iran, curata da Reza Sheikh. presenta le immagini di nove autori iraniani, tra cui Ahmad Aali, Shadi Ghadirian, Gohar Dashti, che testimoniano l’evoluzione della fotografia iraniana, da una documentazione sociale a un approccio concettuale. L’omaggio al paese mediorientale, continua con una serie di scatti di Walter Niedermayr (Bolzano, 1952) realizzati in Iran tra il 2005 e il 2008 che indagano un territorio dalla storia millenaria in cui coesistono tracce dell’antica Persia e dell’industrializzazione, dell’influenza occidentale e della rivoluzione islamica.

Mishka Henner e Francesco Jodie alla Banca d’Italia

Anche per questa edizione, la Banca d’Italia sarà la location dove troveranno spazio progetti inediti, commissionati specificatamente per il festival. Il fotografo belga Mishka Henner, che nel 2013 ha ricevuto il prestigioso CP Infinity Award for Art in New York, ha ideato un progetto-installazione di grande impatto visivo ed emozionale dal titolo Seven seas and a river, che immerge il visitatore in una dimensione inaspettata, tra le onde di mari e oceani, senza comprendere fino in fondo a che cosa sta assistendo. Per la sua realizzazione, Henner ha passato al setaccio sul web migliaia di webcam anonime puntate su tratti di costa e ne ha selezionate sette, dal Pacifico all’Atlantico, dall’Adriatico ai Caraibi, passando per Thailandia, Islanda, Artico e Quebec.

Francesco Jodice, invece, ha pensato un progetto articolato nel corso di un intero anno per mantenere viva l’attenzione sul Festival anche dopo la sua conclusione. Attraverso workshop e incontri presenterà il suo lavoro “in fieri” coinvolgendo la città e gli appassionati. I suoi lavori saranno esposti nell’edizione 2019 di Fotografie Europea.

Allo Spazio San Rocco e alla Sinagoga, immagini dal mondo

Cinema, fotografia e video arte uniscono il progetto artistico Braguino o la comunità impossibile di Clément Cogitore, ospitato allo Spazio San Rocco. Nel 2016, l’artista francese si è recato a Braguino, nella taiga siberiana a 700 km da ogni presenza umana, per scoprire le motivazioni della scelta di uomo, Sacha Bragin, che ha scelto di vivere in uno dei luoghi più sperduti e isolati della terra con la sua famiglia da più di trent’anni, auspicando di costruire un modello di vita autosufficiente.

Spostandosi alla Sinagoga, spazio espositivo di grande suggestione e valore storico, si può invece visitare Iconic China di Luca Campigotto, che racconta attraverso le immagini il suo lungo viaggi in Cina, dalla ricerca di un passato mitico al presente caotico delle megalopoli.

Allo Spazio Gerra il Fotoromanzo in mostra

È una storia tutta italiana, che per trent’anni è stato un fenomeno culturale di massa, una delle tante piccole -grandi rivoluzioni che, per la frivolezza e l’apparente ingenuità sentimentale che esprimeva, è stata generalmente sottovalutata sia dagli storici che dagli uomini di cultura. Stiamo parlando del Fotoromanzo, che è anche il titolo della mostra allestita presso lo Spazio Gerra, dove si potranno ammirare, oltre a fotografie e materiali provenienti da diversi archivi pubblici e primati, anche cineromanzi e materiali del Fondo Zavattini della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.

Incontri, workshop e spettacoli

Nelle giornate di apertura del festival, 20, 21 e 22 aprile e nei fine settimana successivi fino al 17 giugno, il programma prevede un ricco calendario tra incontri, conferenze, workshop, visite guidate gratuite e spettacoli per scoprire il mondo della fotografia e approfondirne gli aspetti.

Tra gli incontri, molto atteso l’appuntamento con il sociologo e giornalista bielorusso Evgenij Morozov, esperto di nuovi media e dei loro effetti sulla società, per una visione rivoluzionaria della tecnologia. Sabato 21 aprile, l’attrice Catherine Spaak dialogherà con Pietro Adamo, curatore della mostra “Sex&Revolution! Immaginario, utopia, liberazione (1960 -1977)” per approfondire tutti quegli aspetti che hanno caratterizzato la rivoluzione sessuale al cinema.

Pensiero stupendo. Music, sex, revolution è lo spettacolo in programma venerdì 21 aprile, alla sera, in piazza San Prospero. Protagonista Nina Zilli sul palco con una personale selezione musicale ispirata alle icone femminili della rivoluzione sessuale accompagnata da videoproiezioni sul tema.

INFO

Fotografia Europea 2018 -XIII Edizione

Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie

Reggio Emilia 20 aprile-17 giugno

Tel 0522/444446

www.fotgrafiaeuropea.it

www.palazzomagnani.it

Biglietti: intero € 15, gratis per minori di 12 anni; mostra Sex&Revolution € 10. Apertura gratuita ven 20 aprile dalle 19 alle 21.

Orario: giornate inaugurali, ven 20 aprile 19-23; sab 21 aprile 10-23; dom 22 aprile 10-20. Fino al 17 giugno ven-sab-dom 10-20.