OLTRE CANOVA: UN WEEKEND SULLE PROSECCO HILLS

Di Raffaele d’Argenzio

Ho vissuto un weekend davvero speciale, uno di quelli dove il gusto per il buono si intreccia con quello per il bello. Un Wine Weekend nel cuore delle Prosecco Hills, tra il Massiccio del Grappa e le colline dell’Asolano: un territorio che custodisce la grande arte di Canova e il vino spumante più venduto al mondo.

Per organizzare il mio percorso mi sono lasciato ispirare dal sito visitproseccohills.it, una piattaforma curata da una rete di imprenditori locali appassionati della propria terra. Lì ho trovato suggerimenti per scoprire non solo l’eccellenza enogastronomica, ma anche la bellezza culturale e paesaggistica della zona.

DA POSSAGNO AD ASOLO, DA CANOVA ALLA DUSE

Il viaggio non poteva che iniziare da Possagno, il paese natale di Antonio Canova, nato il 1° novembre 1757. Qui ho visitato la sua casa natale e la Gypsotheca: un museo che raccoglie i calchi in gesso delle sue opere, comprese quelle oggi custodite nei musei di tutto il mondo. È stato incredibile vedere in un solo giorno tutta la sua produzione, arricchita anche da recenti ritrovamenti, come il quadro della Maddalena Penitente.

I bozzetti in gesso e in terracotta, che Canova realizzava prima di scolpire nel marmo, mi hanno fatto intuire la sua sensibilità e maestria fin da quando, da ragazzino, scolpiva pietre nella bottega di scalpellini a Venezia. Il suo percorso lo ha portato poi a Roma, dove è diventato il massimo esponente del Neoclassicismo. Sempre a Possagno ho potuto visitare il maestoso Tempio, che accoglie le sue spoglie: una struttura imponente che trasmette un profondo senso di armonia e rispetto.

Da Possagno sono arrivato ad Asolo, un borgo che mi ha conquistato subito con i suoi portici, il castello, la Rocca, i panorami mozzafiato, la casa della regina Cornaro e quella di Eleonora Duse. L’attrice vi si rifugiava dopo le sue tournée internazionali, e oggi riposa nel piccolo cimitero accanto alla chiesa di Sant’Anna. Ho visitato anche la celebre camera 202 dell’Albergo Al Sole, dove amava soggiornare. E non ho potuto fare a meno di gustare la cucina dell’hotel, che oggi come allora sa coccolare i suoi ospiti.

TRA GUSTO E ACCOGLIENZA: L’ANTICA ABBAZIA E NON SOLO

In fatto di cucina, una vera sorpresa è stato il ristorante Antica Abbazia a Borso del Grappa. Un posto accogliente, dove ho assaporato piatti con ingredienti locali, accompagnati da birre artigianali e dall’immancabile Prosecco d’Asolo. Mi ha colpito in particolare l’attenzione del proprietario, Emanuele, verso i giovani: affida loro ruoli importanti, dal direttore di sala allo chef, pur mantenendo sempre uno sguardo vigile ed esperto. Indimenticabili gli gnocchi con i funghi… e porzioni generose, fuori dagli schemi dei ristoranti stellati.

TRA CANTINE, VILLE E TIPOGRAFIA

Altre tappe da non perdere? La maestosa cantina Villa Sandi, un gioiello architettonico in stile palladiano con oltre un chilometro di gallerie sotterranee. Oppure Villa Maser, patrimonio UNESCO del 1550, con l’elegante ristorante Ca’ Diamante. A Cornuda, ho scoperto la Tipoteca Italiana, il più importante museo dedicato all’arte della stampa, dalla nascita dei caratteri mobili fino alle forme moderne di comunicazione. Un luogo sorprendente, che racconta da dove veniamo e quanto dobbiamo alla parola scritta.

Questo weekend mi ha regalato una sensazione rara: quella di vivere un equilibrio perfetto tra cultura, natura, storia e sapori autentici. E so che in queste terre ci sono ancora tante altre esperienze da assaporare… ma quelle ve le racconterò un’altra volta.

 

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PASHA, UN BUON GIORNO PER RINASCERE

Di Raffaele d’Argenzio

Oggi, ieri o domani? È, era o sarà il mio compleanno, o anche il tuo, e a volte pensi che sei poca cosa. Invece, poi, ti accorgi che tanti trilli, un augurio dopo l’altro, ti dicono che qualcuno ti stima e, forse, ha anche dell’affetto per te. E allora sorridi e guardi ai grattacieli di fronte alla redazione, non come a macigni verticali che ti schiacciano, ma a come frecce di cristallo che ti indicano una strada che porta verso l’alto. Sorridi e ti mangi una brioche, intera.

SI’, È UN BUON GIORNO PER RINASCERE.

D’altronde è, era o sarà, anche PASQUA e, se leggiamo il suo significato, scopriamo che non siamo soli, che siamo in compagnia del nostro futuro, dei nostri progetti. Infatti Pasqua viene dall’antica parola aramaica pasha, che vuole dire “andare oltre”, superare. E fu la parola che anche Mosè gridò agli Ebrei quando li guidò nella marcia dall’Egitto, dove erano schiavi, verso la Terra Promessa.

PASHA! E li liberò dalla schiavitù del Faraone.
Se noi oggi ci sentiamo ancora schiavi di un virus, della solitudine, gridiamo anche noi PASHA e saremo in compagnia dei nostri progetti, per superare i nostri momenti più duri.

Pasha!  E come disse Gesù, e riprese Dante, “separiamo il grano dal loglio”, (detto anche zizzania)”, le parole dai fatti, lo show dalle cose concrete, dal far vedere al fare vero. Oggi possiamo non essere soli, perché possiamo essere insieme al nostro futuro, alla nostra missione del superare, dell’andare oltre. Ognuno di noi ha una terra promessa.

 

   SI’ E’  UN BUON GIORNO PER RINASCERE,  BUONA PASHA!

 
 
 
 
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UNA DONNA CHIAMATA UCRAINA

di Raffaele D’Argenzio

UNA DONNA CHIAMATA UCRAINA

Terra profanata,
terra dal sapore di donna
e dal calore di madre.
Dove cavalcavano liberi i cosacchi
ora tuonano i carri armati,
forzieri di violenza e a volte
dei suoi padroni trappole mortali.

Sentivo il tuo richiamo,
forse perché innamorato ero di Odessa,
pur senza averla vista mai,
Forse per il suo mare, che Nero non è
ma è come quello di Napoli azzurro,
come in tutto il mondo sono azzurri i mari.

Forse per i tuoi girasoli che cercano la luce,
adesso inutilmente in quel cielo spento,
come in tutto il mondo fa ogni fiore.

Forse ti amavo, ti cercavo
per i tuoi palazzi belli come diamanti,
come splendidi smeraldi e preziosi quadri
oggi strappati da cornici e nel fango sparsi.

Ucraina, donna, femmina e madre,
danzavi fra grano e girasoli
e ora corri inseguita come preda
in giochi vigliacchi e feroci

Ucraina, lontana eppur amata,
che i potenti si son giocata
lanciando dadi da grattacieli e cremlini
sui capelli di grano delle ragazze di Kiev,
sui riccioli di mare delle donne di Odessa.

 

Se te lo sei perso/a, puoi recuperare cliccando al link qua sotto, il nostro articolo sulla città Ucraina di Odessa.

Odessa, la città ucraina che parla anche italiano

 
 
 
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TOP TEN SPIRITUAL TOURISM: BASILICA DELLA VERNA

OLTRE IL GIUBILEO, ALLA RICERCA DELLA SPIRITUALITA’

 Credere o non credere in una religione è una scelta personale. Ma la spiritualità è una dimensione che, in modi diversi, ci coinvolge tutti. Nell’anno del Giubileo, molti anche non credenti fanno rotta su Roma, dove milioni di turisti-pellegrini mettono a dura prova la capacità di accoglienza della città e dei suoi luoghi sacri. Sono alla ricerca di una spiritualità molto più facile da trovare, lontano dalla folla e dal turismo di massa, in santuari, basiliche e chiese in armonia con le energie positive che da secoli pervadono quegli ambienti sacri.

Ne abbiamo scelti 10 (+2) in un nuovo viaggio, da nord a sud, alla scoperta dell’Italia più vera e autentica.

LA BASILICA DELLA VERNA: RACCOGLIMENTO E MISTICISMO

Arroccata tra i silenzi maestosi delle foreste casentinesi, la Basilica della Verna è uno dei luoghi più suggestivi e spiritualmente intensi della Toscana. Questo santuario francescano non è solo un capolavoro architettonico, ma anche un simbolo di pace e raccoglimento, un luogo dove storia, natura e fede si intrecciano armoniosamente.

La Verna è strettamente legata alla figura di San Francesco d’Assisi, che qui ricevette le stimmate nel 1224, trasformando il monte in una meta di pellegrinaggio spirituale. Questo evento miracoloso, testimoniato dalla tradizione, conferisce al luogo un’aura mistica che sembra permeare ogni pietra. Camminare tra i boschi circostanti, sotto faggi secolari, è un’esperienza che invita alla riflessione e al raccoglimento, in sintonia con il messaggio francescano di amore per la natura e semplicità.

Da vedere. Il cuore del santuario è la Basilica di Santa Maria degli Angeli, completata nel XV secolo, che accoglie i visitatori con la sua austera bellezza. All’interno, è impossibile non rimanere affascinati dal ciclo di terracotte invetriate di Andrea della Robbia, che raccontano scene della vita di San Francesco e di Cristo con una delicatezza cromatica unica.

Da non perdere la Cappella delle Stimmate, costruita nel luogo esatto del miracolo.

Per una sosta golosa. Il refettorio del pellegrino, all’interno del complesso religioso, propone pasti, pranzi d’asporto per camminatori e servizio bar. In un ambiente austero e silenzioso.

 

laverna.it

 

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CAMPI FLEGREI: STORIA E LEGGENDA SOPRA IL RESPIRO DELLA TERRA

Di Raffaele d’Argenzio

Oggi si parla con sempre maggiore preoccupazione dei Campi Flegrei e di Pozzuoli, una delle aree più densamente popolate del sud Italia, ma anche tra le più ricche di storia. Io li conosco bene, da molto tempo. Nonostante le bellezze famose come Sorrento, Amalfi o Positano, in una domenica di qualche anno fa scelsi di andare verso Nord, in direzione di Pozzuoli, Cuma, Capo Miseno. Non ero solo: con me c’era Enrico Cammarota, all’epoca un giovane giornalista, oggi stimato direttore ed editore. Condividemmo quel viaggio scegliendo la bellezza nascosta e poco conosciuta dei Campi Flegrei, al posto di quella, per certi versi, più sfacciata e turistica della costiera.

La nostra prima tappa fu Pozzuoli, con il tempio di Serapide. Ancora oggi, su una delle sue colonne si possono osservare i segni lasciati dal bradisismo, quel fenomeno che da secoli fa salire e scendere il suolo come se fosse il coperchio di una pentola in ebollizione.

Visitammo poi l’anfiteatro Flavio, il terzo più grande dell’antichità, dopo il Colosseo e quello di Capua (la Capua antica, che oggi corrisponde a Santa Maria Capua Vetere). Da lì ci spingemmo fino all’antro della Sibilla Cumana e al Lago d’Averno, dove secondo Virgilio sarebbe approdato Enea nel suo viaggio.

Proseguendo verso Bacoli, notai quanto fosse difficile muoversi tra case vecchie e nuove, costruite forse troppo in fretta in epoche di sviluppo urbanistico disordinato. Raggiungemmo comunque i resti di Baia, una località che i Romani consideravano una sorta di Montecarlo dell’epoca. Le antiche terme, con le loro strutture protette da cupole perfette, resistono ancora oggi nonostante il tempo e il bradisismo. Attualmente, parte di quel patrimonio è diventato un museo subacqueo dove si possono ammirare templi e ville sommerse: un vero tesoro sommerso nel cuore del Mediterraneo.

Ma il ricordo più vivido e profondo resta quello della visita alla Piscina Mirabilis. Per trovarla ci affidammo al passaparola del posto, finché non riuscimmo a incontrare una signora — forse si chiamava Maria, o Filomena — che custodiva la chiave del sito. Ce la affidò con semplicità, chiedendoci solo di restituirla a visita conclusa. Entrammo da soli, in silenzio, e in un attimo ci sentimmo come due esploratori alla scoperta di un tempio dimenticato dal tempo. Le colonne armoniche e imponenti, l’atmosfera quasi sacra: sembrava una basilica nascosta nel ventre della terra. Restammo lì a guardarci intorno, pieni di stupore. “Incredibile”, ripetevamo a bassa voce.

Eravamo soli, senza guida, immersi in quella meraviglia antica guidati solo dalla nostra curiosità. Nessuna esperienza digitale, per quanto avanzata, potrà mai restituire le sensazioni autentiche vissute in quel momento. Riportammo la chiave alla gentile custode, bussando alla sua finestra da cui usciva un profumo caldo e familiare di ragù domenicale.

Oggi, quando ripenso a quei luoghi — dalla Solfatara di Pozzuoli al Lago d’Averno, dalla Piscina Mirabilis ai resti di Baia — sento di aver camminato su un terreno che è molto più di un vulcano: è un respiro della Terra, un dialogo tra storia, mito e natura. E anche se l’eco del bradisismo continua a farsi sentire, quella bellezza nascosta rimane, potente e viva.

 

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TOP TEN SPIRITUAL TOURISM: BASILICA DI SAN FRANCESCO A SIENA

OLTRE IL GIUBILEO, ALLA RICERCA DELLA SPIRITUALITA’

 Credere o non credere in una religione è una scelta personale. Ma la spiritualità è una dimensione che, in modi diversi, ci coinvolge tutti. Nell’anno del Giubileo, molti anche non credenti fanno rotta su Roma, dove milioni di turisti-pellegrini mettono a dura prova la capacità di accoglienza della città e dei suoi luoghi sacri. Sono alla ricerca di una spiritualità molto più facile da trovare, lontano dalla folla e dal turismo di massa, in santuari, basiliche e chiese in armonia con le energie positive che da secoli pervadono quegli ambienti sacri.

Ne abbiamo scelti 10 (+2) in un nuovo viaggio, da nord a sud, alla scoperta dell’Italia più vera e autentica.

LA BASILICA DI SAN FRANCESCO A SIENA: UN VIAGGIO NELLA SPIRITUALITÀ E NELL’ARTE

Nel cuore di Siena, città celebre per il suo patrimonio artistico, si trova la Basilica di San Francesco, un luogo di profonda spiritualità. Costruita nel XIII secolo, questa chiesa gotica è un rifugio di pace e contemplazione, strettamente legata ai Frati Minori Francescani e al messaggio di San Francesco d’Assisi. La sua imponente struttura, con linee slanciate e interni spaziosi, invita i visitatori a un viaggio tra arte, fede e storia, che non sarebbe completo senza una sosta nel chiostro adiacente.

Un luogo di silenzio e riflessione, dove l’architettura sobria si fonde con la bellezza naturale, offrendo un ambiente perfetto per una pausa meditativa. Dal chiostro si può ammirare una splendida vista panoramica su Siena, che amplifica il senso di meraviglia e serenità.

Cosa vedere. Gli affreschi di Pietro e Ambrogio Lorenzetti, che narrano episodi della vita di Cristo e di San Francesco. Questi capolavori, uniti alla luce soffusa che filtra dalle ampie vetrate, creano un’atmosfera di rara suggestione. La Cappella delle Sacre Particole custodisce un miracolo eucaristico del 1730: ostie consacrate rimaste incorrotte per quasi tre secoli, ancora oggi oggetto di venerazione e pellegrinaggi.

Per una sosta golosa. Babazuf, un’osteria nel centro storico dove gustare ricette della tradizione e qualche tocco di creatività. osteriababazuf.com

 

visitsienaofficial.it

 

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TOP TEN SPIRITUAL TOURISM: LA BASILICA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE

OLTRE IL GIUBILEO, ALLA RICERCA DELLA SPIRITUALITA’

 Credere o non credere in una religione è una scelta personale. Ma la spiritualità è una dimensione che, in modi diversi, ci coinvolge tutti. Nell’anno del Giubileo, molti anche non credenti fanno rotta su Roma, dove milioni di turisti-pellegrini mettono a dura prova la capacità di accoglienza della città e dei suoi luoghi sacri. Sono alla ricerca di una spiritualità molto più facile da trovare, lontano dalla folla e dal turismo di massa, in santuari, basiliche e chiese in armonia con le energie positive che da secoli pervadono quegli ambienti sacri.

Ne abbiamo scelti 10 (+2) in un nuovo viaggio, da nord a sud, alla scoperta dell’Italia più vera e autentica.

LA BASILICA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE A CURTATONE

La Basilica di Santa Maria delle Grazie a Curtatone, appare quasi miracolosamente delle acque e dai canneti che lambiscono il fiume Mincio, poco lontano dal lago Superiore di Mantova. L’austero santuario, costruito nel XV secolo per ospitare un’immagine miracolosa della Vergine Maria, è un simbolo di fede e devozione popolare e la tradizione racconta che l’immagine della Madonna delle Grazie abbia interceduto in molte occasioni, proteggendo la popolazione da pestilenze e calamità.

La Basilica colpisce per la sua architettura gotico-rinascimentale e l’atmosfera mistica che si respira al suo interno.  Tra le opere più importanti spicca l’affresco della Madonna delle Grazie, collocato sopra l’altare maggiore. Questo capolavoro, ricco di dettagli e simbolismi, è il fulcro della devozione mariana nel santuario.

Da vedere. Il coccodrillo imbalsamato che pende dal soffitto al centro della navata, che la leggenda vuole ucciso nel lago, e le 53 curiose statue in cartapesta, legno e tessuti raffiguranti papi, re, imperatori, popolani e lestofanti esposte su un’impalcatura in legno sulle pareti della navata.

Per una sosta golosa. Trattoria Due Cavallini, via Salnitro 5, tel. 0376.322084. Tortelli con la zucca, agnolini in brodo, bollito e sbrisolona in puro stile mantovano

 

santuariodellegraziecurtatone.it

 

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TOP TEN SPIRITUAL TOURISM: SANTUARIO DELLA MADONNA DI SAN LUCA

OLTRE IL GIUBILEO, ALLA RICERCA DELLA SPIRITUALITA’

 Credere o non credere in una religione è una scelta personale. Ma la spiritualità è una dimensione che, in modi diversi, ci coinvolge tutti. Nell’anno del Giubileo, molti anche non credenti fanno rotta su Roma, dove milioni di turisti-pellegrini mettono a dura prova la capacità di accoglienza della città e dei suoi luoghi sacri. Sono alla ricerca di una spiritualità molto più facile da trovare, lontano dalla folla e dal turismo di massa, in santuari, basiliche e chiese in armonia con le energie positive che da secoli pervadono quegli ambienti sacri.

Ne abbiamo scelti 10 (+2) in un nuovo viaggio, da nord a sud, alla scoperta dell’Italia più vera e autentica.

IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI SAN LUCA: TRA FEDE E BELLEZZA

Adagiato sul Colle della Guardia, il Santuario della Madonna di San Luca domina Bologna con la sua imponente presenza spirituale e architettonica. Il percorso più suggestivo per raggiungerlo è il Portico di San Luca, una  sequenza di 666 archi che si snodano per quasi quattro chilometri dalla città fino al colle. Questo cammino, costruito tra il XVII e il XVIII secolo per proteggere i pellegrini e la sacra icona della Madonna col Bambino durante le processioni, è una vera esperienza mistica. Mentre si sale lungo i portici, la mente si libera dai pensieri quotidiani e si lascia pervadere da un senso di pace e spiritualità.  La chiesa, dalle linee barocche e dalla pianta centrale, è un capolavoro di eleganza e solennità. Tra le cose da vedere, spicca la cupola imponente, che offre una vista spettacolare su Bologna e sulle colline.

Da vedere. L’icona della Madonna col Bambino, un’opera che la tradizione attribuisce all’evangelista Luca, e gli affreschi che adornano le cappelle laterali, testimoni di una spiritualità viva e radicata nel tempo.

Per una sosta golosa. Trattoria di via Serra, dove materie prime e gentilezza sono la base dell’accoglienza. trattoriadiviaserra.it

 

santuariodisanluca.it

 

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TOP TEN SPIRITUAL TOURISM: Santuario di San Romedio

OLTRE IL GIUBILEO, ALLA RICERCA DELLA SPIRITUALITA’

 Credere o non credere in una religione è una scelta personale. Ma la spiritualità è una dimensione che, in modi diversi, ci coinvolge tutti. Nell’anno del Giubileo, molti anche non credenti fanno rotta su Roma, dove milioni di turisti-pellegrini mettono a dura prova la capacità di accoglienza della città e dei suoi luoghi sacri. Sono alla ricerca di una spiritualità molto più facile da trovare, lontano dalla folla e dal turismo di massa, in santuari, basiliche e chiese in armonia con le energie positive che da secoli pervadono quegli ambienti sacri.

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IL SANTUARIO DI SAN ROMEDIO: DEVOZIONE E MERAVIGLIA

Immerso nel cuore della verde Val di Non, il Santuario di San Romedio è uno dei luoghi religiosi più suggestivi del Trentino. Incastonato su uno sperone di roccia calcarea, è un simbolo di pace e spiritualità, capace di attrarre visitatori e pellegrini da tutto il mondo.

La storia del santuario ruota attorno alla figura di San Romedio, eremita vissuto nel IV-V secolo, noto per la sua profonda fede e il leggendario legame con un orso, oggi simbolo iconico del luogo. Secondo la tradizione, Romedio sarebbe stato salvato proprio da un orso durante uno dei suoi viaggi spirituali, trasformando questa creatura in un compagno docile e fedele. La visita al santuario, composto da cinque piccole chiese sovrapposte collegate da una scalinata di 131 gradini, è un viaggio nel tempo e nell’anima. Ogni cappella racchiude opere d’arte sacra, reliquie e testimonianze di devozione popolare.

Cosa vedere. L’Eremo di San Romedio, con la statua del santo e la grotta dove visse. Chi ama camminare può ammirare i panorami che regala il percorso naturalistico, un sentiero panoramico nella roccia che parte dal vicino paese di Sanzeno, attraversa uno spettacolare canyon e invita alla meditazione.

Per una sosta golosa. Albergo-ristorante Nerina a Romeno, un locale ricco di storia dalla cucina legata al territorio. albergonerina.it

 

sanromedio.org

 

 
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TOP TEN SPIRITUAL TOURISM: Sacro Monte di Varallo

OLTRE IL GIUBILEO, ALLA RICERCA DELLA SPIRITUALITA’

 Credere o non credere in una religione è una scelta personale. Ma la spiritualità è una dimensione che, in modi diversi, ci coinvolge tutti. Nell’anno del Giubileo, molti anche non credenti fanno rotta su Roma, dove milioni di turisti-pellegrini mettono a dura prova la capacità di accoglienza della città e dei suoi luoghi sacri. Sono alla ricerca di una spiritualità molto più facile da trovare, lontano dalla folla e dal turismo di massa, in santuari, basiliche e chiese in armonia con le energie positive che da secoli pervadono quegli ambienti sacri.

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IL SACRO MONTE DI VARALLO: ARTE, FEDE E NATURA TRA LE ALPI

Situato nel cuore della Valsesia, il Sacro Monte di Varallo è uno dei più suggestivi luoghi di spiritualità nel nord Italia. Fondato alla fine del XV secolo dal frate francescano Bernardino Caimi, il complesso è un capolavoro che unisce fede, storia e natura, inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO insieme agli altri Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia.

È costituito da 45 cappelle che raccontano, attraverso un percorso scenografico, la vita e la passione di Cristo. Le cappelle ospitano più di 800 statue in legno e terracotta, molte delle quali sono state realizzate da artisti del calibro di Gaudenzio Ferrari e Giovanni D’Enrico. Le scene rappresentate sono talmente realistiche da creare un’atmosfera unica, capace di coinvolgere il visitatore in una profonda esperienza spirituale. Circondato da una natura rigogliosa, il Sacro Monte offre una vista mozzafiato sulla Valsesia ed è il luogo ideale per chi cerca pace e ispirazione.

Cosa Vedere. Il Grande Calvario, situato sulla sommità del monte, è il cuore del percorso. Qui la rappresentazione della crocifissione è particolarmente intensa, un momento di riflessione che unisce arte e spiritualità. La Basilica dell’Assunta che, con il suo stile barocco, rappresenta la conclusione del cammino devozionale e offre un punto panoramico straordinario sulla valle.

Per una sosta golosa. Ristorante Delzanno, sulla strada per il Sacro Monte. Dal 1850 mette in tavola i piatti tipici valsesiani. Tel. 347.4606765

sacromontedivarallo.com

 
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TOP 12 NEVE GREEN: Crans Montana (Svizzera)

QUANDO LA NEVE E’ VERDE

È arrivata la neve ad avvolgere le Alpi. Ed eccoci puntuali con l’appuntamento di stagione, pronti a proporvi la nostra Top 12, dedicata ai luoghi più belli, accoglienti e sostenibili secondo il nostro modesto parere.  Luoghi dove non obbligatoriamente solo sciare, ma da scoprire camminando con le ciaspole, slittando, ammirando il panorama da una slitta trainata da cani o pedalando su una bici a ruote larghe. Sempre attenti alle proposte green, perché anche la montagna soffre i cambiamenti climatici, l’overtourism e un utilizzo inappropriato delle sue risorse. Perché anche sulla neve vogliamo essere turisti consapevoli.

TOP 12 NEVE GREEN: Crans Montana (Svizzera)

140 km di piste da sci, dal  ghiacciaio della Plaine Morte, a 3.000 metri d’altezza, fino al centro del villaggio, a 1.500 mt, servite da moderni impianti di risalita, a poco più di tre ore di viaggio in treno e funicolare da Milano. È il comprensorio sciistico svizzero di Crans-Montana, baciato dal sole e con un panorama unico  che spazia dalle vette del Sempione al Monte Bianco, passando per il Weisshorn e il Cervino. Chi preferisce lo sci nordico ha a disposizione 20 km di piste per il fondo mentre escursionisti e
famiglie possono incamminarsi lungo numerosi sentieri invernali battuti di diverse tipologie, segnalati e percorribili a piedi o con le racchette da neve. Si va dalla breve passeggiata in paese alle escursioni in luoghi appartati e selvaggi o in alta quota.  Chi ama lo scialpinismo ha disposizione il Rando Parc con 16 itinerari per le pelli di foca, segnalati e messi in sicurezza, che si sviluppano complessivamente per oltre 87 km, con un dislivello positivo che supera gli 8.000 metri. Adatto sia ai principianti che agli esperti comprende, tra l’altro, tre itinerari appositamente pensati per chi è alle prime armi.

Da fare. Il Sentiero delle Lanterne, un incantevole percorso innevato che esalta la magia dell’inverno. Scandito da opere luminose, suggestivi spettacoli, concerti e caccia al tesoro,  regala una parentesi da fiaba nel cuore di Crans-Montana.

www.crans-montana.ch

 

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TOP 12 NEVE GREEN: VAL D’EGA (BZ)

QUANDO LA NEVE E’ VERDE

È arrivata la neve ad avvolgere le Alpi. Ed eccoci puntuali con l’appuntamento di stagione, pronti a proporvi la nostra Top 12, dedicata ai luoghi più belli, accoglienti e sostenibili secondo il nostro modesto parere.  Luoghi dove non obbligatoriamente solo sciare, ma da scoprire camminando con le ciaspole, slittando, ammirando il panorama da una slitta trainata da cani o pedalando su una bici a ruote larghe. Sempre attenti alle proposte green, perché anche la montagna soffre i cambiamenti climatici, l’overtourism e un utilizzo inappropriato delle sue risorse. Perché anche sulla neve vogliamo essere turisti consapevoli.

TOP 12 NEVE GREEN: VAL D’EGA (BZ)

La Val d’Ega non solo accoglie gli amanti della montagna d’inverno con  90 km di piste da discesa, 80 km di piste da sci di fondo, 160 km di sentieri escursionistici invernali battuti, 150 km di escursioni con le racchette da neve, 3 piste da slittino e 2 snowpark, ma li affascina con la prima cabinovia cabrio dell’Alto Adige, diretta verso il Catinaccio, e si preoccupa della sostenibilità. Infatti Carezza  ha aderito alla rete “Turn to zero” con rilevamento annuo di un’impronta di CO2 in un’ottica di riduzione delle emissioni nelle attività di innevamento e della preparazione delle piste, organizzazione degli eventi, raccolta differenziata, mentre Obereggend  applica un efficace protocollo di gestione ambientale certificato.

Da fare. La Val d’Ega si preoccupa anche di chi non scia o non vuole limitarsi a una vacanza sulle piste. Accoglie i suoi ospiti con un mosaico di altre proposte, dalle degustazioni gourmet agli itinerari nel bosco, dalle ciaspolate panoramiche alle cavalcate sulla neve, dalle suggestive fiaccolate intorno al lago al bob, fino al relax in day spa. Tra le proposte più belle le escursioni con le racchette da neve sotto le imponenti pareti rocciose del Catinaccio o ai piedi del Latemar e il forest bathing con un pedagogista forestale per immergersi nell’atmosfera rilassante della foresta e sperimentare il potere calmante e curativo della natura.

www.valdega.com

 

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TOP 12 NEVE GREEN: VALLE AURINA (BZ)

QUANDO LA NEVE E’ VERDE

È arrivata la neve ad avvolgere le Alpi. Ed eccoci puntuali con l’appuntamento di stagione, pronti a proporvi la nostra Top 12, dedicata ai luoghi più belli, accoglienti e sostenibili secondo il nostro modesto parere.  Luoghi dove non obbligatoriamente solo sciare, ma da scoprire camminando con le ciaspole, slittando, ammirando il panorama da una slitta trainata da cani o pedalando su una bici a ruote larghe. Sempre attenti alle proposte green, perché anche la montagna soffre i cambiamenti climatici, l’overtourism e un utilizzo inappropriato delle sue risorse. Perché anche sulla neve vogliamo essere turisti consapevoli.

TOP 12 NEVE GREEN: VALLE AURINA (BZ)

La Valle Aurina vanta ben due importanti riconoscimenti per il suo impegno nel campo del turismo sostenibile. La regione, che unisce paesaggi mozzafiato e una cultura rurale ancora vivida, ha ricevuto sia la certificazione internazionale del Global Sustainable Tourism Council (GSTC) che il Marchio di Sostenibilità Alto Adige Livello 3, confermando il suo impegno verso un turismo responsabile e rispettoso dell’ambiente. La Valle Aurina, con i suoi 630 km di estensione, rappresenta la conca laterale più vasta dell’Alto Adige con panorami straordinari e cime che raggiungono e superano i 3.000 metri d’altitudine. La Skiworld Ahrntal offre più di 86km di piste e 21 moderni impianti di risalita distribuiti nei 4 comprensori di Klausberg, Speikboden, RioBianco e Riva di Tures, luoghi magici e paradiso per gli amanti della neve e non solo. E oltre agli sport invernali gli ospiti possono visitare le numerose malghe dove  soggiornare, godere di una pausa rural-gourmet e al contempo immergersi nell’atmosfera autentica di un territorio sorprendente.

Da fare. In Valle Aurina chi vuole andare in slitta trova condizioni perfette per farlo. Infatti questa è considerata una delle aree più innevate dell’Alto Adige e garantisce ogni inverno divertimento sulla neve per tutti i gusti, dai piccoli pendii fatti per scivolare tranquillamente giù alle piste della morte per i più baldanzosi. E a Rio Blanco c’è anche una pista illuminata lungo la quale è possibile slittare anche con il buio. Le baite di montagna accolgono calorosamente gli appassionati di slittino, ai quali propongono semplici piatti tradizionali, e quasi ovunque è presente un punto di noleggio slitta.

www.ahrntal.com

 

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WEEKEND PREMIUM




LIVERPOOL: un weekend con THE BEATLES

Testo e foto di Cesare Zucca
(Italian and english versions)

I “Fab Four” di Liverpool sono la vostra passione? Le loro canzoni vi hanno e vi fanno ancora sognare? Volete scoprire i loro segreti? Anche i loro cibi preferiti?
Mettete in agenda un’indimenticabile weekend a Liverpool, città natale dei Beatles.
Scoprirete tante curiosità e segreti di John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr, i luoghi simbolo della loro carriera e della loro produzione artistica, i luoghi dove hanno vissuto: Penny Lane, Strawberry Fields, il negozio di dischi NEMS, la statua di Eleanor Rigby, l’Hotel Hard Days Night, The Cavern Club, il mitico locale in cui l’imprenditore Brian Epstein li scoprì e li consegnò alla fama mondiale.
The Beatles Story
Mostra permanente situata nel Royal Albert Dock, in un viaggio immersivo racconta la storia dell’ascesa alla fama dei Beatles attraverso interviste, video e ricreazioni di luoghi chiave della carriera della band, tra cui il Casbah Club, il Cavern Club e gli Abbey Road Studios.

Dopo la visita, concedetevi una sosta al Head Cafe per una vista spettacolare sul fiume Merse, dove anche il cappuccino è siglato dai volti di John e Paul.
Liverpool Beatles Museum
Senza dubbio il più spettacolare e sopratutto più autentico museo dedicato ai ” Fab Four” Offre una nuova prospettiva sulla più grande band rock and roll di tutti i tempi e ospita una delle più grandi collezioni dei Beatles al mondo.
Oltre 1000 oggetti autentici posseduti dalla Band, tra cui strumenti, abiti di scena. oltre a oggetti e lettere personali. Vivrete un viaggio attraverso le prime performance a Liverpool e Amburgo, i loro innovativi anni in studio e la loro ascesa alla fama mondiale. Tanti oggetti originali dall’amplificatore per basso di Paul McCartney, agli iconici occhiali rotondi di John, al il violoncello bianco del Magical Mystery Tour, alle medaglie e gli sfolgoranti costumi indossati nella nella copertina di Sgt. Peppers. Scoprirete centinaia di altri documenti personali, tra cui lettere mai viste prima, interviste esclusive con i membri della band e filmati inediti dei Beatles. Una full immersion di “beatlemania” che vi porterà nel mitico pub “The Cavern” dove la band ha debuttato , suonando in lunghe sessioni musicali.Magical Mistery Tour Bus
Stravagante tour di due ore a bordo del colorato Magical Mystery Tour Bus che porta i passeggeri in tutti i luoghi associati ai Fab Four. Sarete intrattenuti da una guida qualificata che vi racconerterà la storia straordinaria quei 4 ragazzi che sarebbero diventati i musicisti più famosi al mondo. Vedrete dove John, Paul, George e Ringo sono cresciuti, le loro case d’infanzia e i luoghi che hanno ispirato alcune delle loro canzoni più note, come Penny Lane e Strawberry Field, dove il piccolo John veniva a giocare, immortalato nella famosa canzone, “Strawberry Fields Forever”.

La casa natale di Paul MacCartney

Tra i punti salienti figurano una prima bozza manoscritta di quei testi, un mellotron interattivo e il pianoforte bianco di John Lennon su cui John compose l’iconica “Imagine. Potrete fare una piacevole sosta al “Imagine More” Café, luogo in cui socializzare e gustare una selezione di piatti deliziosi, con ingredienti provenienti da produttori locali, serviti tutto il giorno.

Strawberry Fields

Il Magical Mystery Tour termina al famoso Cavern Club in Mathew St, dove riceverete l’ingresso gratuito al Club e un souvenir esclusivo quando presenterete il vostro biglietto a un membro dello staff

SE VI DI FARE UNA BELLA CAMMINATA…
In una bella giornata , avventuratevi nel Beatles Walking Tour
In due ore e mazzo, esplorete alcuni dei luoghi speciali di Liverpool a cui i Beatles erano emotivamente legati e che frequentarono nel loro percorso verso la fama mondiale negli anni . I punti salienti includono la passeggiata lungo Mathew Street dove si trova il famoso Cavern Club e le opportunità di fare selfie con John Lennon e Cilla Black vicino alle loro statue. E’ la strada più famosa di Liverpool che ospita il Cavern Club, il Cavern Wall of Fame, dove, sui mattoni, potreste individuare la vostra band o artistti, negozi, bar e pub e innumerevoli souvenir shops

THE BEATLES A TAVOLA: COSA MANGIAVANO?
I classici piatti inglesi, il tradizionale “fish and chips”, tante bistecche e patatine, uova, bacon, fagioli. pollo fritto. La dieta ricca di carne non è durata troppo. Il primo a diventare vegetariano e’ stato George il cui interesse per la cultura indiana culminò nel1968 quando, accompagnato da John, Paul e Ringo, andò in India dove iniziò a frequentare lo Yogi Maharishi Mahesh e a seguire una stretta dieta vegetariana. Dopo l’esperienza indiana, John mantenne un’alimentazione macrobiotica che riduceva drasticamente il consumo di carne e che favoriva verdure e pesce, Ringo adottò una dieta vegetariana per ragioni di salute, mentre Paul e la sua compagna Linda divennero sostenitori di questo tipo di alimentazione e testimoni del movimento People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) un’organizzazione internazionale di beneficenza che protegge i diritti degli animali in tutto il mondo.
LIVERPOOL LOVES THE BEATLES
Nel 2015, In occasione del 50° anniversario dell’ultimo concerto della band al Liverpool Empire Theatre, la città ha voluto dedicare ai suoi celebri cittadini una suggestiva statua nel suggestivo Liverpool’s Waterfront. I quattro sono più grandi del naturale e pesano ben 1,2 tonnellate. Tra i dettagli, spicca una “L8” sulla suola della scarpa di Ringo e le ghiande nella mano di John, fuse da quelle che sono state raccolte fuori dal Dakota Building a New York.
Perfetta location per concludere un indimenticabile weekend e scattare un fantastico selfie in compagnia dei “Fab Four”

INFO
The Beatles Story
Liverpool Beatles Museum
Beatles Walking Tour


CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

For the English version click Next

Are the “Fabulous Four” of Liverpool your passion? Their songs have made you dream and still make you dream? Do you want to discover their secrets? Even their favorite foods?
Text and photos by Cesare Zucca


Plan an unforgettable weekend in Liverpool, the birthplace of the Beatles.
You will discover many curiosities and secrets of John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr, the symbolic places of their career and their artistic production, the places where they lived: Penny Lane, Strawberry Fields, the NEMS record store, the statue of Eleanor Rigby, the Hotel Hard Days Night, The Cavern Club, the legendary club where the entrepreneur Brian Epstein discovered them and brought them to world fame.The Beatles Story
A permanent exhibition located in the Royal Albert Dock, it tells the story of The Beatles’ rise to fame in an immersive journey through interviews, videos and recreations of key locations from the band’s career, including the Casbah Club, the Cavern Club and Abbey Road Studios.

After your visit, stop at the Head Cafe for spectacular views of the River Merse, where even the cappuccino is signed with the faces of John and Paul.
LIVERPOOL BEATLES MUSEUM
Without a doubt the most spectacular and above all the most authentic museum dedicated to the “Fab Four”
It offers a new perspective on the greatest rock and roll band of all time and houses one of the largest Beatles collections in the world, with over 1000 authentic objects owned by the Band, including instruments, stage costumes, as well as personal objects and letters. You will experience a journey through the first performances in Liverpool and Hamburg, their innovative years in the studio and their rise to world fame. Many original objects, from the medals and costumes worn on the cover of Sgt. Peppers to the iconic John roung glasses, to the white cello of the Magical Mystery Tour, to Paul McCartney’s bass amplifier and hundreds of other personal documents, including letters never seen before, exclusive interviews with the band members and unpublished footage of the Beatles. A full immersion of “Beatlemania” that will take you to the legendary pub “The Cavern” where the band debuted, playing in long musical sessions.MAGICAL MYSTERY TOUR BUS
A whimsical two-hour tour aboard the colourful Magical Mystery Tour Bus that takes passengers to all the places associated with the Fab Four. You will be entertained by a qualified guide who will tell you the extraordinary story of those 4 boys who would become the most famous musicians in the world.

La casa natale di Paul MacCartney

You will see where John, Paul, George and Ringo grew up, their childhood homes and the places that inspired some of their most famous songs, such as Penny Lane and Strawberry Field, where little John would come to play, immortalised in the famous song, “Strawberry Fields Forever”.
Highlights include an early handwritten draft of those lyrics, an interactive mellotron and John Lennon’s white piano on which John composed the iconic “Imagine”. You can also stop off at the “Imagine More” Café, a place to socialise and enjoy a selection of delicious dishes, sourced from local producers, served all day.

Strawberry Fields

The Magical Mystery Tour ends at the famous Cavern Club on Mathew St, where you will receive free entry to the Club and an exclusive souvenir when you present your ticket to a member of staff
IF YOU FEEL LIKE WALKING…
In a nice day , you may consider to do the Beatles Walking Tour . In two and a half hours, you will explore some of the special places in Liverpool that The Beatles were emotionally attached to and frequented on their way to world fame over the years. Highlights include walking along Mathew Street where the famous Cavern Club is located and selfie opportunities with John Lennon and Cilla Black near their statues. It is Liverpool’s most famous street which is home to the Cavern Club, the Cavern Wall of Fame where you might spot your band or artist on the bricks, shops, bars and pubs and countless souvenir shopsTHE BEATLES AT THE TABLE: WHAT DID THEY EAT?
Classic English dishes, the traditional “fish and chips”, lots of steak and chips, eggs, bacon, beans. fried chicken.The meat-rich diet didn’t last too long. The first to become a vegetarian was George whose interest in Indian culture culminated in 1968 when, accompanied by John, Paul and Ringo, he went to India where he began to frequent the Yogi Maharishi Mahesh and to follow a strict vegetarian diet. After that experience, John maintained a macrobiotic diet that drastically reduced the consumption of meat and favored vegetables and fish, Ringo adopted a vegetarian diet for health reasons, while Paul and his partner Linda became supporters of this type of diet and witnesses of the People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) movement, an international charity organization that protects animal rights throughout the world.

LIVERPOOL LOVES THE BEATLES
In 2015, on the occasion of the 50th anniversary of the band’s last concert at the Liverpool Empire Theatre, the city wanted to dedicate to its famous citizens an evocative statue, where the four are larger than life and weigh a whopping 1.2 tons. Among the details, an “L8” stands out on the sole of Ringo’s shoe and the acorns in John’s hand, melted from those that were collected outside the Dakota Building in New York.
Perfect location to end your unforgettable “Beatles weeken” and a great “souvenir selfie” in the company of the “Fab Four”

INFO
Magical Mistery Tour Bus
The Beatles Story
Liverpool Beatles Museum
Beatles Walking Tour


CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles.art, entertainment. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style.

 

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TOP 12 NEVE GREEN: VAL DI NON (TN)

QUANDO LA NEVE E’ VERDE

È arrivata la neve ad avvolgere le Alpi. Ed eccoci puntuali con l’appuntamento di stagione, pronti a proporvi la nostra Top 12, dedicata ai luoghi più belli, accoglienti e sostenibili secondo il nostro modesto parere.  Luoghi dove non obbligatoriamente solo sciare, ma da scoprire camminando con le ciaspole, slittando, ammirando il panorama da una slitta trainata da cani o pedalando su una bici a ruote larghe. Sempre attenti alle proposte green, perché anche la montagna soffre i cambiamenti climatici, l’overtourism e un utilizzo inappropriato delle sue risorse. Perché anche sulla neve vogliamo essere turisti consapevoli.

TOP 12 NEVE GREEN: VAL DI NON (TN)

La storia delle racchette da neve è antica come quella dell’uomo, come dimostrano alcuni petroglifi preistorici che raffiguravano i nostri antenati con ai piedi qualcosa di molto simile alle cosiddette “ciaspole”. Un termine del dialetto della Val di Non, entrato a far parte del linguaggio comune grazie al successo della gara “La Ciaspolada” che si tiene ogni gennaio in alta valle e richiama migliaia di persone, sportivi e appassionati. Durante tutto l’inverno le escursioni con le ciaspole sono un’alternativa ideale per gli amanti dei paesaggi innevati, della natura e della tranquillità, che permette agli appassionati della montagna non sciatori di frequentarla anche in inverno.

Da fare. L’Azienda per il Turismo Val di Non propone ogni fine settimana l’appuntamento con le racchette da neve accompagnati dalle guide alpine. Si tratta di itinerari selezionati adatti a tutti, anche a chi indossa le ciaspole per la prima volta. I percorsi proposti sono otto, tutti in zone diverse della valle, e portano nei luoghi più spettacolari da vedere in inverno: le malghe del Gruppo delle Maddalene, il Monte Roen, il lago di Tret, l’altopiano della Predaia. Tra le mete le numerose malghe che restano aperte anche in inverno. Sono ben undici, alcune sono aperte solo nel week end mentre altre aprono tutti i giorni della settimana.

www.visitvaldinon.it

 

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TOP 12 NEVE GREEN: ALPE CIMBRA  (TN)

QUANDO LA NEVE E’ VERDE

È arrivata la neve ad avvolgere le Alpi. Ed eccoci puntuali con l’appuntamento di stagione, pronti a proporvi la nostra Top 12, dedicata ai luoghi più belli, accoglienti e sostenibili secondo il nostro modesto parere.  Luoghi dove non obbligatoriamente solo sciare, ma da scoprire camminando con le ciaspole, slittando, ammirando il panorama da una slitta trainata da cani o pedalando su una bici a ruote larghe. Sempre attenti alle proposte green, perché anche la montagna soffre i cambiamenti climatici, l’overtourism e un utilizzo inappropriato delle sue risorse. Perché anche sulla neve vogliamo essere turisti consapevoli.

TOP 12 NEVE GREEN: ALPE CIMBRA  (TN)

FolgariaLavaroneLusérn e Vigolana, ovvero in una parola l’Alpe Cimbra, sono un territorio costellato da deliziosi villaggi alpini, famosi per le numerose possibilità di attività e sport  invernali ma anche per le incredibili attrazioni naturali come il lago di Lavarone o la cascata dell’Hofentol. Qui un team di dinamici e appassionati maestri e professionisti della montagna sono a disposizione degli ospiti per lezioni e corsi di sci, fondo, snowboard oltre che emozionanti ciaspolate e avventurose attività outdoor. A Folgaria c’è poi il progetto Scie di Passione che offre i medesimi servizi anche a persone disabili, dando loro la possibilità di vivere appieno l’esperienza della montagna e delle attività sportive/outdoor. Grazie all’attenzione e alla professionalità dei maestri, a specifiche attrezzature e a un’organizzazione rodata, Scie di Passione diventa un luogo dove tutti possono sperimentare il piacere dell’attività sportiva e della natura in un contesto inclusivo e stimolante.

Da fare. Un rilassante forest bathing invernale  permette di percepire più consapevolmente il silenzio e la quiete che rendono il bosco particolarmente caratteristico in questo periodo dell’anno. Durante l’attività vengono proposti una serie di esercizi pratici e dinamici che  incoraggiano gli ospiti a relazionarsi con il bosco e i suoi elementi, non solo attraverso i sensi principali (vista, udito, tatto, olfatto), ma anche coinvolgendo le proprie sensazioni autentiche, in modo da creare uno spazio di risonanza con il silenzio del bosco.

sciedipassione.com e www.alpecimbra.it

 

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