Un autunno a regola d’arte nella sorprendente provincia italiana, all’insegna della scoperta di luoghi preziosi – frequentati molto meno di quanto meriterebbero – ai margini dei più battuti percorsi turistici. Sono palazzi nobiliari e castelli dalle incantevoli stanze dipinte, ville romane d’età imperiale e complessi abbaziali amati da grandi poeti, piccoli musei custodi di collezioni che destano meraviglia: statue dall’infinito mistero, gruppi bronzei ricoperti d’oro, dipinti entrati a pieno diritto nella storia della pittura. Si trovano in cittadine e borghi di fascino, dove ai piaceri dell’occhio si affiancano quelli del palato. Per un viaggio nel gusto che riserva a ogni tappa sempre buone sorprese.
La Pinacoteca “Giuseppe de Nittis” di Barletta (BA)
di Beba Marsano
Palazzo della Marra a Barletta custodisce la più vasta raccolta del pittore pugliese che spopolò nella Parigi degli impressionisti: Giuseppe De Nittis. Un corpus di 172 opere donate dalla vedova Léontine alla città natale del marito, che comprende capolavori assoluti come Giornata d’inverno, ritratto della stessa Léontine in un abito che sembra fatto di luce, Il salotto della principessa Matilde e quella Colazione in giardino, realizzata dall’artista pochi mesi prima della morte improvvisa, a soli 38 anni, per emorragia cerebrale.
Da gustare. Tra i primi, immancabili le orecchiette con le cime di rapa, i cavatelli al ragù e le lagane con ceci, fagioli e legumi. A seguire i lampascioni sott’olio o sott’aceto e per finire le cartellate, impregnate di miele o vincotto, conosciute già dal XVI secolo; con la stessa sfoglia di pasta vengono preparati i calzoncelli, farciti anche con mostarda. I vini sono DOC e portano il nome di Rosso Barletta e Rosso Barletta Invecchiato, caratterizzati da un sapore intenso, corposo, persistente.
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