dI Cesare Zucca(Italian and English versions)
Un viaggio tra natura, arte, storia, curiosità e un paradiso gourmet ! Il nostro weekend del bello e del gusto ci porta alla scoperta del Monferrato, delle Langhe e del Roero.
Scoprirete paesaggi magici, panorami mozzafiato, terre ricche di storia, d’ arte, di leggende e… buon gusto a tavola! Tante le specialità che potrete assaggiare nei vari ristoranti della zona come i tajarin al burro, la carne cruda all’albese, il vitello tonnato, la bagna cauda, il fritto misto alla piemontese fatto di ingredienti dolci e salati, la cotoletta astesana, la frittura di agnello, la finanziera (ricetta contadina povera a base di frattaglie).
Siamo in un territorio straordinario, generoso di materie prime eccezionali come le carni, i grandi vini, le deliziose nocciole che hanno conquistato anche il grande Chef Enrico Crippa, che ha firmato per Relanghe una crema di nocciola al cacao, la soffice Torta di Alba, e l’olio di nocciola, con cui ama finire il suo piatto “cardo e cardo”, giusto connubio tra due elementi della cucina regionale.
Abbiamo detto tartufo?
Assolutamente si! e fino al 5 Dicembre Alba ospita la Fiera Internazionale del Tartufo, vero re di queste terre e irresistibile condimento per i tajarin al burro, la carne cruda, l’uovo cotto al forno o ancora i risotti. Il tartufo è un fungo “ladruncolo” che ruba la vita degli altri per accrescere la sua bellezza e il suo fascino.

Non a caso Tartuffe,la commedia di Molière s’intitola così e parla di un truffatore, di un ipocrita, proprio come il tartufo che non svela la sua vera identità, se non a chi lo vuole conoscere (e gustare) intimamente.Il 2021 non è stata un’annata generosa di tartufi… quindi rarissimi, difficili da trovare e di certo non economici, pensate che una “grattata” sul vostro piatto preferito, viene intorno a 60 Euro!
La troviamo nella piccola frazione di Vezza d’Alba, alle porte del Roero. E’ ideale per essere cotta e servita in mille preparazioni, come come quelle prodotte dalla storica Azienda Mariangela Prunotto, che la utilizza con vini, tra cui il Moscato e il Dolcetto e nella deliziosa ricetta cognà all’albese, con mosto d’uva dolcetto, mele cotogne, nocciole e noci, ottima da degustare con formaggi e carni bollite oltre che sulla polenta.
Pronti per partire per un affascinante itinerario ?
Il nostro viaggio inizia a Alba, gioiello delle Langhe. E’ una città ricca di storia la cui bellezza si può assaporare passeggiando per le vie del centro storico e visitando le istituzioni culturali più importanti.
Nata come villaggio preistorico ben 8000 anni fa, fu poi insediata dall’Impero Romano e chiamata Alba Pompeia, per continuare la sua storia, ricca di fiorenti attività durante il Medioevo fino alla dominazione dei Savoia-

Siamo nella splendida Piazza, dominata dall’imponente Duomo e stiamo per avventurarci nei tour Alba sotterranea, dove scopriremo le radici romane e medioevali della città.
Lasciamo Alba e raggiungiamo Asti, che sorge sulla riva sinistra del fiume Tanaro, tra le verdi colline del Monferrato, zona famosa per le sue bellezze artistiche, le testimonianze di arte romanica e le tradizioni enogastronomiche. Col nome di Hasta Pompeia, fu città romana, poi ducato longobardo, dall’XI secolo divenne un fiorente libero comune diventando un punto strategico di scambi commerciali e bancari. Nel XVI secolo arrivarono i Savoia e, grazie alla rivoluzione 1797, venne proclamata Repubblica di Asti. Nell’800 iniziarono i lavori di ammodernamento edilizio della città.
Due mostre da non perderePalazzo Mazzetti, ospita la splendida mostra I Macchiaioli, l’avventura dell’Arte moderna. Oltre ottanta dipinti firmati nome illustri, come da Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Giovanni Boldini, protagonisti del movimento artistico che ha rivoluzionato la storia della successiva pittura italiana.
Nel Museo Guglielminetti, fino al 31 Dicembre sono esposti 40 bozzetti per costumi di scena firmati da grandi maestri della scenografia internazionale del ’900. Si passa dalle opere storiche come l’acquerello del 1922 del francese George Zarbier a «Il principe Igor» del costumista Nicola Benois, ai bozzetti di Giovanni Agostinucci per il tenore Placido Domingo ne’ «I Pagliacci» di Leoncavallo

Arriva Babbo Natale!Mercatini, regali, golosità e un panettone stellato…Aria di festività a Asti, dove più di 120 casette propongono le migliori realtà artigianali, idee regalo, oggetti e decorazioni fatte a mano e eccellenze enogastronomiche provenienti da tutta Italia. Troverete salumi nostrani, formaggi d’autore e le confetture per accompagnarli al meglio.
Da Asti ci spostiamo a Govone dove, nel suntuoso Castello Reale residenza estiva del principe Carlo Felice e della sua corte, si festeggia “Natale a Casa Savoia” con rievocazioni dei piatti e delle tradizioni delle feste dell’epoca. Non manca la partcipazione di Babbo e Mamma Natale, accompagnati da Elfi e amici nel brioso musical “La Casa di Babbo Natale”, itinerario cantato e recitato che coinvolge tutta la famiglia.
… e il panettone?
Sotto il cielo stellato (Michelin) del Monferrato, poteva non essere che una squisitezza gourmet: la nuovissima creazione dello Chef Massimiliano Musso, che ho incontrato nel suo ristorante stellato Ca’ Vittoria (Tigliole)

Salve Massimiliano, com’è nato il suo panettone? E’ iniziato tutto nel 2012, con uno stage dal grande Maestro Mauro Morandin, dove ho imparato l’arte di fare un panettone. Ho cominciato a proporlo soltanto ai clienti del ristorante e ho continuato così per 10 anni, senza pensare a un discorso di grande distribuzione.Quando è scattata la scintilla ” marketing”?Quando ho realizzato che sarebbe stata un’ottima idea di produrlo anche per una clientela più vasta, pur mantenendo il rigoroso processo di lievitazione e rispettando la qualità degli ingredienti: lievito madre, cioccolato al latte e la profumatissima albicocca tonda di Costigliole d’Asti, una delle più saporite che si possano trovare nel mercato estivo.Il nome?Ho voluto creare un panettone che promuovesse il territorio, a cominciare dal nome e l’ho chiamato l’Alfiere.
Una miriade di paradisi stellati
Enrico Crippa con il suo 3 Stelle Michelin Piazza Duomo (Alba) guida un battaglione di stellati, confermando che questi territori sono dei veri paradisi gourmetDue Stelle: L’Antica Corona Reale” (Cervere) e La Madernassa (Guarene), da dove Michelangelo Mammoliti si appresta però a fare i bagagli, verso il verso il suo nuovo ristorante interno al Boscareto Resort di Serralunga.Sempre a Alba troviamo Larossa” di Andrea Larossa e “Locanda del Pilone” Chef Federico Gallo, mentre Monforte d’Alba vanta due ristoranti: Borgo Sant’Anna con lo chef Pasquale Laera e FRE con Yannick Alléno.
A Cherasco e nella Langa, altri quattro stellati: Da Francesco con lo chef Francesco Oberto, Il Guido (Costigliole) con Luca Zecchin a Santo Stefano Belbo, Guido/Tenute Fontanafredda” (Serralunga d’Alba) con Ugo Alciati e La Ciau del Tornavento (Trelso) con lo chef Maurilio GarolaCinque stelle nell’Astigiano e Monferrato: I Caffi (Acqui Terme), La Fermata (Spinetta Marengo) la Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini (Penango) con lo chef langarolo Gabriele Boffa e Il Cascinale Nuovo (Isola D’Asti) con Walter Ferretto.
Anche il Roero si difende benissimo: All’Enoteca” (Piobesi d’Alba) con Davide Palluda, il 21.9 (Tenuta Carretta, Piobesi) con Flavio Costa e, primadonna tra le chef, Elide Mollo Cordero, al timone de’ Il Centro (Priocca)Menzione speciale per La Morra, un paese di soli 2700 residenti che vanta ben 3 ristoranti stellati: Osteria Arborina” dello chef Enrico Marmo, Palas Cerequio con Damiano Nigro e il Massimo Camia dello chef Camia.

…e le trattorie?
Ho adottato il motto: “Ask the Locals”, chiedi alla gente del luogo, nessuno infatti sa meglio suggerire indirizzi preziosi e ghiotti piatti. Quindi ho interpellato Chiara Roggero, infaticabile guida, profonda conoscitrice del territorio e … ottima forchetta.Trattoria del Peso (Belvedere)Storico locale in piccolo borgo a circa 650 m d’altitudine. Qui pare che il tempo si sia fermatoLe Teste di Rapa (Asti)Giovane, spigliato, creativo, a cominciare dall’insolito sushi piemontese con polenta, funghi, carne cruda di Fassona e alghe.E nel calice…
Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, cuore unitario di un territorio Patrimonio dell’Umanità Unesco, rappresenta il punto di riferimento di una filiera vitivinicola che esprime, con i suoi prodotti, la storia e il valore di una regione unica al mondo.Splendidamente rappresentati i vitigni a bacca nera tipici del Piemonte, Barbera, Dolcetto, Nebbiolo, Freisa, mentre, rimanendo sempre nel Monferrato significativo è il Consorzio dell’Asti e Moscato d’Asti che tutela la produzione di Moscato d’Asti, risorsa principale del territorio.
Saliamo le colline per raggiungere Castagnole delle Lanze Siamo approdati nel meraviglioso mondo di Tenuta San Mauro esempio di storia e passione familiare antica. Da mamma Clara, Mauro ha preso il piacere del vino con la difesa della genuinità a tutti i costi; da papà Ettore, ha preso l’amore per la terra, per l’antica agricoltura, le sue tradizioni, i suoi valori. Tradizione e sfida è il motto di famiglia.
La cantina della Tenuta vanta vini eccellenti, tra cui Alta Langa, un bianco equilibrato, cremoso e intenso con sentori di frutta secca e ideale per piatti di pesce, carni bianche e formaggi di media stagionatura, la Barbera d’Asti colore rosso rubino, gusto avvolgente con sentori di frutti di bosco. Perfetto con carni rosse e bianche elaborate, selvaggina e primi piatti corposi e un delizioso Rosè che Chef Bongiovanni ha insolitamete accoppiato a una sensazionale tartare di Fassona, rigorosamente tagliata a mano.

Qui il vero signore della tavola è ilBarbaresco e la Tenuta offre ricche degustazioni: più di due ore per vivere la Barbaresco Experience con 3 gamme del favoloso rosso o la Selection Experience, con un mix di rosè, chardonnnay , barbere, barbaresco e con un gran fnale di moscato d’Asti. Il tutto accompagnato da formaggi e salumi locali, pane e piccola pasticceria.Costo a persona Euro 25 -35. Prenotazioni online

I “Sentieri Gastronomici” sono un progetto dedicato al turismo enogastronomico volto alla valorizzazione delle piccole imprese agricole locali. vengono proposti al pubblico una serie di tour, experience e pacchetti, indissolubilmente legati all’enogastronomia locale, ma anche alle bellezze e alla storia del territorio. Al timone de progetto troviamolo Chef Diego Bongiovanni, volto televisivo noto per le sua apparizioni a Prova del Cuoco.
PreparazioneIn una pentola mettere tutti gli ingredienti del brodo con l’olio e rosolare bene il tutto fino a rendere le verdure e la carne dorata.Aggiungere l’acqua fredda e cuocere il brodo per circa 2 ore a fuoco basso.Intanto cuocere la zucca in forno avvolta da carta alluminio per circa 1 ora, poi pelarla e pulirla dall’interno. Frullarla molto finemente e tenerla a disposizione.In una pentola tostare a secco il riso, poi aggiungere il brodo poco alla volta e cuocere il riso a fuoco vivace mescolando in continuazione.Passati circa 5 minuti dalla cottura aggiungere la crema di zucca e continuare la cottura. Quando cotto togliere dal fuoco e mantecarlo con burro e Parmigiano e metterlo nei piatti.Sciogliere il Castelmagno con il latte fino a renderlo cremoso in un pentolino, poi con un cucchiaio mettere delle gocce di salsa sul risotto, sbriciolare le castagne direttamente nel piatto e servire in tavola.
INFOEnte Turismo Langhe Monferrato RoeroEmailinfo@visitlmr.it (Area Langhe Roero)info1@visitlmr.it (Area Monferrato)Tel. +39 0173 35833 (Informazioni Turistiche Langhe Roero)Tel. +39 0141 530357 (Informazioni Turistiche Monferrato Astigiano)

CESARE ZUCCATravel, food & lifestyle.Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘Turista non Turista’
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