Maserati Levante GTS: arriva il super V8

La Maserati Levante GTS completa finalmente la gamma del primo SUV col Tridente, coprendo la casella ancora scoperta: quella cioè di una versione spinta, molto spinta, un gradino sotto la belva Levante Trofeo. Per weekend dove la potenza non basta mai.

 

MASERATI LEVANTE GTS, MUSCOLI POSSENTI

Maserati Levante GTS

Il cuore del SUV Maserati Levante GTS è naturalmente il motore, il poderoso V8 biturbo che equipaggia l’ammiraglia Quattroporte GTS. Ricordiamo che i motori a benzina Maserati sono sviluppati in collaborazione con la Ferrari e costruiti nella fabbrica di Maranello.

Andiamo subito a vedere i numeri. Cilindrata 3.8 litri, potenza di 550 cavalli a 6.250 giri, coppia massima poderosa di 730 Newton metri, erogata fra 2.500 e 5.000 giri. Il peso in ordine di marcia di 2.170 Kg (è pur sempre un SUV lungo 5 metri) consente di avere un rapporto peso/potenza di 3,9 Kg/CV, quindi restiamo nell’orbita delle supercar. Prestazioni decisamente all’altezza della tradizione: accelerazione 0-100 in 4,2 secondi e velocità massima di 292 Km/h.

Tutta questa potenza è scaricata a terra tramite la trasmissione a trazione integrale intelligente Q4 e il cambio automatico ZF ad otto rapporti. Il sistema Q4 invia la coppia sempre alle ruote posteriori in condizioni normali di guida, per poi variarla fino al 50% tra i due assi in caso di scarsa aderenza. Il tutto è completato dal consueto differenziale posteriore autobloccante a slittamento limitato. Riviste anche la scocca e le sospensioni pneumatiche, ottimizzate in funzione delle prestazioni maggiorate. Il guidatore può anche variare l’altezza da terra della vettura, di 75 mm durante la marcia e di 85 in modalità parcheggio.

 

DESIGN PIÙ AGGRESSIVO, INTERNI EXTRALUSSO

Maserati Levante GTS

Dal punto di vista del design, il SUV Maserati Levante GTS guadagna alcuni ritocchi che ne accentuano il carattere aggressivo. Ad esempio, nella fascia inferiore del frontale sono state ridisegnate le prese d’aria laterali. La calandra sfoggia i doppi listelli verticali e una cronice cromata. Gli elementi aerodinamici principali, splitter anteriore e diffusore posteriore, sono verniciati in tinta con la carrozzeria. Molto interessanti i proiettori Full LED a matrice, optional. Essi usano una telecamera montata dietro lo specchietto retrovisore che modula il riverbero degli abbaglianti, accendendo e spegnendo i singoli diodi, per consentire di tenerli sempre accesi senza infastidire chi arriva in senso contrario.

Maserati Levante GTS

Gli interni offrono la massima eleganza, per creare un’atmosfera esclusiva. Troviamo sedili sportivi sagomati, sottoplancia e braccioli rivestiti in pelle pregiata, finiture in Alcantara. Diamo per scontate le palette del cambio in alluminio e la pedaliera sportiva. Rinnovato anche il look del quadro strumenti e del caratteristico orologio. Mettiamoci dentro anche l’impianto audio Harman Kardon da 900 watt e 14 altoparlanti. Insomma, una Maserati.




Jeep Wrangler 2018: la dominatrice dei boschi

Fra poco arriva la nuova Jeep Wrangler 2018, per i duri e puri del fuoristrada. Un bel weekend in montagna o collina, nei boschi, fra i torrenti? Le escursioni naturalistiche sono fra le più gettonate per un turismo meno convenzionale. Tuttavia in tali luoghi ci si deve anche arrivare. C’è chi cammina per i sentieri, chi usa la bicicletta; poi anche chi preferisce escursioni di portata più ampia. E’ il caso degli appassionati di fuoristrada, i quali uniscono il piacere di stare in mezzo alla natura al divertimento di attraversare le vie più impervie. Cosa meglio di una Jeep? Osserviamo dunque questa nuova Wrangler, giunta alla quarta generazione.

 

JEEP WRANGLER 2018 VUOL DIRE FUORISTRADA

Jeep Wrangler 2018

La Jeep Wrangler 2018 pone l’accento su un migliore comfort, maggiori dotazioni tecnologiche, prestazioni ottimizzate in fuoristrada e due nuovi motori. Il modello rinnovato arriverà nei concessionari italiani a settembre. Cominciamo dalle caratteristiche legate all’impiego in fuoristrada. Gli allestimenti Sport e Sahara, quelli più “civili”, utilizzano il sistema di trazione integrale Command-Trac.

Esso prevede quattro modalità di guida. La coppia può essere ripartita sulle sole ruote posteriori (è la modalità per normale uso stradale), su tutte le ruote automaticamente quando serve, su tutte le ruote part-time, oppure sulle quattro ruote con marce ridotte. Si può passare anche in movimento dalla modalità 2WD alla 4WD, fino a 72 Km/h, grazie alla funzione Shift on the fly. A richiesta si può avere il differenziale posteriore a slittamento limitato.

Jeep Wrangler 2018

L’allestimento Rubicon, tradizionalmente il più “selvaggio”, usa il sistema Rock-Trac. Alle caratteristiche sopra descritte aggiunge specifici rapporti per il cambio, in particolare sulle marce ridotte, calibrati per il fuoristrada estremo. Ci sono anche i bloccaggi elettrici ai differenziali. Differente anche la taratura delle sospensioni.

Per i fuoristradisti tosti indichiamo le misure legate all’offroad, riferite alla Wrangler Rubicon a tre porte: altezza da terra 250 mm, profondità di guado 760 mm, angolo di attacco 36,4°, angolo di uscita 30,8°, angolo di dosso 25,8°.

 

DESIGN, INTERNI, TECNOLOGIA E MOTORI

Jeep Wrangler 2018

Da un punto di vista estetico le differenze tra la Jeep Wrangler 2018 e la generazione precedente sono minime; pochi ritocchi alla celebre griglia a sette feritoie e al cofano, parabrezza più inclinato, fari e luci posteriori a LED, portiere più leggere. Naturalmente, come tradizione, le porte si possono smontare e il parabrezza abbattere. Gli interni sono stati sottoposti ad un preciso lavoro di miglioramento nella qualità dei materiali e delle finiture. Ora l’abitacolo è decisamente più elegante e confortevole. La comodità non è solo visiva, perché le sospensioni sono state riprogettate proprio per migliorare il comfort su strada, senza penalizzare le prestazioni offroad.

La tecnologia si è data una rinfrescata. Multimedia Uconnect di quarta generazione, schermi touch da 7 oppure 8,4 pollici, Android Auto, Apple CarPlay, porte e scomparti di tutti i tipi. Disponibile anche la funzionalità Offroad Pages che fornisce informazioni in tempo reale su angoli d’inclinazione, rollio e altri dati relativi al fuoristrada.

Jeep Wrangler 2018

Aggiornata anche la dotazione delle tecnologie di assistenza alla guida. Fra i sistemi disponibili ci sono telecamera posteriore con griglia dinamica,  sistema antiribaltamento, monitoraggio angolo cieco e avviso traffico posteriore in attraversamento.

La gamma motori della Jeep Wrangler 2018 guadagna, oltre al V6 Pentastar 3.6 aspirato, due nuove unità turbo a quattro cilindri. Il diesel Multijet II 2.2 ha 200 cavalli e una coppia di 450 Newton metri, oltre al filtro SCR per ridurre le emissioni di NOx. Il propulsore a benzina 2.0 ha 272 cavalli e 400 Nm di coppia. Entrambi i motori sono abbinati ad un nuovo cambio automatico ad otto marce, ottimizzato per l’uso in fuoristrada.




Range Rover Velar 2019: il lusso si rinnova

E’ ancora nuovo ma già si rinnova. Il SUV di lusso Range Rover Velar 2019 porta con sè diversi aggiornamenti tecnici. In particolare si amplia l’offerta di motori, mentre l’apparato di assistenza alla guida si arricchisce di nuove funzioni. Mantenendo tutta l’eleganza suprema che le auto della Land Rover sfoggiano da tanti anni. Senza dimenticare le tipiche capacità in fuoristrada impresse nel DNA della marca inglese. Weekend avventurosi in offroad o passerelle nelle località turistiche alla moda, a voi la scelta.

 

RANGE ROVER VELAR 2019, LE NOVITA’

Range Rover Velar 2019

Il SUV Range Rover Velar 2019 è appena diventato disponibile per gli ordini in Italia. Cominciamo subito dal prezzo, il quale parte da 57.900 euro. Dicevamo dei motori. La gamma si arricchisce di un nuovo propulsore V6 3.0 diesel, il D275. Potenza di 275 cavalli e ben 625 Newton metri di coppia massima erogata tra 1.500 e 2.500 giri. La trasmissione a trazione integrale è abbinata al consueto cambio automatico ZF ad 8 rapporti. Peso a vuoto 2.029 Kg. Massa rimorchiabile di 2.500 Kg.

Range Rover Velar 2019

Vengono indicati consumi di 6,6 litri per 100 Km nel ciclo combinato NEDC. Novità anche per i motori a benzina, i quattro cilindri Ingenium 2.0 turbo da 250 e 300 cavalli. Ora entrambi dispongono di filtro antiparticolato, per ridurre ulteriormente le emissioni. I serbatoi dei modelli a benzina passano da 63 a 82 litri.

Passiamo ai sistemi di assistenza alla guida della nuova Velar. E’ ora disponibile l’Adaptive Cruise Control con assistenza alla sterzata, attiva da 0 a 180 Km/h: mantiene contemporaneamente il veicolo nella propria corsia di marcia e la distanza di sicurezza prefissata. C’è anche la funzione Stop & Go, la quale segue la vettura davanti nei rallentamenti fino all’arresto. La frenata automatica d’emergenza è ora attiva anche ad alta velocità, funziona da 10 a 160 Km/h.

Range Rover Velar 2019

Disponibile come optional su tutta la gamma il sistema di sospensioni attive Adaptive Dynamics. Esso varia continuamente la funzione di ammortizzazione, ottimizzando la tenuta di strada e il comfort in ogni situazione. C’è anche la taratura specifica per il fuoristrada.




Jeep Renegade 2019: ancora più Jeep di prima

Che si prediliga l’avventura cittadina piuttosto che quella classica in fuoristrada, la nuova Jeep Renegade 2019 ha le caratteristiche per offrire ampie soddisfazioni a chi la sceglierà. La commercializzazione in Italia comincerà nella seconda settimana di luglio. L’aggiornamento di uno dei modelli a maggiore crescita in Italia e anche in Europa (dopo la Compass sta guidando la conquista da parte del marchio americano di FCA dei maggiori mercati continentali) punta su tanta sostanza. Per weekend all’arrembaggio.

 

LE NOVITA’ DELLA JEEP RENEGADE 2019

Jeep Renegade 2019

Il design della Jeep Renegade 2019 non mostra particolari differenze, solo sottili ritocchi al paraurti anteriore e alla griglia a sette feritoie, poi nuovi fari e luci posteriori a LED, oltre a cerchi da 19 pollici per l’allestimento Limited. Gli interni mostrano una nuova consolle centrale e una ridisposizione dei vani portaoggetti; sono disponibili anche maggiori combinazioni per i rivestimenti.

Le novità più importanti della Jeep Renegade 2019 riguardano i motori. Infatti entra in gamma una nuova famiglia di propulsori turbo a benzina a tre o quattro cilindri con filtro antiparticolato; aggiornati anche i diesel, i quali ora dispongono del sistema SCR (un catalizzatore specifico per abbattere le emissioni di ossidi d’azoto, basato sull’additivo AdBlue).

Jeep Renegade 2019

I motori a benzina partono dal tre cilindri 1.0 da 120 cavalli e 190 Newton metri di coppia; trasmissione a trazione anteriore e cambio manuale. Troviamo poi il quattro cilindri 1.3 da 150 cavalli con trazione anteriore cambio a doppia frizione DDCT e sette marce; questo motore è disponibile anche nella versione a trazione integrale e cambio automatico a convertitore di coppia e 9 rapporti; qui la potenza sale a 180 cavalli. Stessa coppia per entrambi, 270 Newton metri. Mediamente questi motori consumano circa il 20% in meno rispetto alla generazione precedente.

Jeep Renegade 2019

Arriviamo ai motori diesel Multijet II. Si parte dal 1.6 da 120 cavalli con cambio manuale o automatico a doppia frizione; poi c’è il 2.0 da 140 o 170 cavalli, cambio manuale o automatico a 9 rapporti. Passiamo alle versioni a trazione integrale, perché Jeep e il fuoristrada sono sinonimi. Sempre disponibili i sistemi Jeep Active Drive e Jeep Active Drive Low.

Il primo assicura un passaggio fluido di motricità dall’asse anteriore al posteriore in modo automatico quando è necessario; il secondo aggiunge le marce ridotte quando il gioco si fa duro. La versione Trailhawk infine, la più “selvaggia”, permette un’altezza da terra di 210 mm e capacità di mantenere il contatto al suolo su tutte e quattro le ruote anche su fondi altamente sconnessi. Direttamente dalla Wrangler.

Jeep Renegade 2019

Chiudiamo con l’elettronica. L’apparato multimediale della Jeep Renegade 2019 offre l’ultima versione del sistema Uconnect su schermi da 5 ad 8,4 pollici e compatibilità smartphone Apple Carplay-Android Auto. L’assistenza alla guida prevede ora di serie su tutte le versioni l’avviso invasione corsia e il regolatore di velocità intelligente basato sul riconoscimento dei segnali stradali. Aggiornato anche il parcheggio automatico, ora attivo anche nelle manovre d’uscita.




BMW Serie 8: torna l’ammiraglia delle coupé

Ci sono voluti circa vent’anni ma finalmente vediamo la nuova BMW Serie 8, la seconda generazione della coupé di vertice prodotta dalla casa bavarese. Molti appassionati ricorderanno l’originale del 1991 che ospitava sotto il cofano un possente V12 5.0 aspirato da 300 cavalli. Sembra passato un secolo. Oggi una potenza ben superiore, insieme a consumi anni luce inferiori, è alla portata di un “piccolo” V8 4.4 biturbo che di cavalli ne sfodera ben 530. Per weekend nel segno della sportività di lusso.

 

BMW SERIE 8: DESIGN SPORTIVO

BMW Serie 8

Il design della BMW Serie 8 ne esalta il carattere dinamico. Questa vettura è un’ammiraglia sportiva. Quindi è lunga, larga e bassa, lo dicono le rispettive dimensioni: 4.851, 1.902 (senza specchietti) e 1.346 mm, oltre ad un passo di 2.822 mm. Le linee semplici ed eleganti, i fari sottili, la griglia a doppio rene ribassata: tutto contribuisce ad un look allo stesso tempo veloce ed elegante, senza mai diventare aggressivo.

Ma una vera BMW è sempre e soprattutto un’auto da guidare. Quindi il comportamento stradale viene al primo posto, anche attraverso soluzioni molto sofisticate. Ad esempio l’optional del tetto in plastica rinforzata con fibra di carbonio (CFRP).

BMW Serie 8

Esso, diminuendo il peso nella parte superiore della vettura, ne abbassa il baricentro, migliorando la tenuta di strada; ne guadagnano sia le prestazioni che la sicurezza. Questo materiale è usato anche per barre di aspirazione dell’aria, calotte specchietti, spoiler posteriore e diffusore aerodinamico posteriore (optional).

BMW Serie 8

Per quanto riguarda gli interni, il lusso è da vera ammiraglia, però sempre sportiva. Infatti i sedili sportivi di nuova concezione sono imbottiti di cuoio Vernasca. Troviamo un rivestimento in pelle per il cruscotto e l’interno del portellone. Lo schienale dei sedili posteriori è sdoppiato e abbattibile, così il bagagliaio può raggiungere un volume di 420 litri.

 

AL PRIMO POSTO LE PRESTAZIONI

BMW Serie 8

Dicevamo del motore. La nuova BMW Serie 8 debutta con la versione M850i xDrive. Il V8 è nuovo. I due turbocompressori sono collocati all’interno della V per accorciare il percorso dei gas di scarico, aumentando quindi l’efficienza di funzionamento. Per rispettare le normative Euro 6d-Temp sulle emissioni di ossidi di azoto viene incluso un filtro antiparticolato per motori a benzina.

La potenza di 530 cavalli (68 in più del V8 precedente) viene erogata fra 5.500 e 6.000 giri. Fantastica anche la coppia massima di 750 Newton metri da 1.800 a 4.600 giri, per una progressione senza fine. Peso senza guidatore 1.890 Kg. La sintesi delle prestazioni è data dall’accelerazione 0-100: 3,7 secondi, non serve aggiungere altro. Citiamo i consumi sul ciclo combinato, 10,5 l/100 Km.

BMW Serie 8

La trasmissione a trazione integrale intelligente gestisce lo smistamento della coppia fra i due assi in modo completamente automatico e preciso, mantenendo sempre la trazione posteriore in situazioni di aderenza normali, per conservare la guida sportiva tipica BMW. Cambio automatico ad 8 rapporti. Troviamo anche il controllo elettronico per il blocco al differenziale posteriore. Elettronico anche il controllo degli ammortizzatori.

Per chi preferisce godersi la BMW Serie 8 su frequenti lunghi viaggi c’è anche la motorizzazione diesel 840d xDrive. Qui il motore è un 3.0 a sei cilindri in linea da 320 cavalli e 501 Nm di coppia. Peso 1.830 Kg senza guidatore. Accelerazione 0-100 in 4,9 secondi. Consumi sul ciclo combinato 6,2 l/100 Km. Ricordiamo che entrambi i motori sono di tipo mild hybrid, quindi assistiti in partenza da un piccolo motore elettrico che ricarica la compatta batteria nelle decelerazioni.

La BMW Serie 8 arriverà sul mercato a novembre. I prezzi di listino per il mercato italiano partono da 104.700 euro per la 840d e da 130.100 euro per la M850i.




Auto ibride: Mini e Toyota, due interpretazioni del crossover green

Gli italiani (come il resto degli europei) stanno cominciando ad amare le auto ibride e le comprano sempre di più. Attualmente si tratta della soluzione più ragionevole ed equilibrata al problema dell’inquinamento atmosferico da traffico e alla necessità di utilizzare l’energia in modo più razionale rispetto al passato. Allora proponiamo due modelli abbastanza diversi tra loro, calibrati per esigenze e gusti differenti. In comune hanno appunto un motore elettrico nel cofano ad aiutare il tradizionale propulsore a benzina, nonché la carrozzeria di tipo crossover e le dimensioni compatte. Mini e Toyota, a ciascuno il suo.

 

AUTO IBRIDE: MINI COOPER S E COUNTRYMAN ALL4, SPORTIVA ELETTRIZZANTE

Auto ibride

Ci sono le ibride nate per consumare il meno possibile e le ibride pensate per esaltare le prestazioni. Secondo voi una Mini Cooper a quale delle due categorie appartiene? La prima vettura ibrida plug-in mai costruita dalla casa britannica si chiama formalmente Mini Cooper S E Countryman All4. In linguaggio “minesco” significa che si tratta di un’auto sportiva con carrozzeria station-crossover e a trazione integrale. Molto versatile e ancora relativamente compatta: infatti è lunga solo 430 cm ma ha un bagagliaio la cui capacità va da 405 a 1.275 litri e quattro persone viaggiano abbastanza comoda, anche cinque per tratti non lunghissimi.

Auto ibride

L’assetto rialzato e le quattro ruote motrici permettono di fare tutte le scampagnate che si vogliono. Il powertrain, come si usa dire oggi, punta sulla potenza: sono infatti ben 224 i cavalli disponibili tra i due motori. Quello a benzina è il tre cilindri 1.5 turbo da 136 cavalli che si trova in tanti modelli del gruppo BMW; esso agisce sulle ruote anteriori. Poi si aggiungono gli 88 cavalli del motore elettrico, abbinato all’asse posteriore. La coppia totale disponibile è di 385 Newton metri, meglio di un diesel di cilindrata abbondante. Nonostante il peso di 1.660 Kg senza guidatore, dovuto alle batterie, questa Mini riesce a scattare da 0 a 100 Km/h in 6,8 secondi, decisamente interessante. Velocità massima 198 Km/h.

Auto ibride

Veniamo alle cifre “elettriche”. Le batterie hanno una capacità di 7,6 kWh. Si ricaricano in 2,5 ore tramite una wall box da 3,6 kWh, altrimenti nel servono 3,25. Usando un piede leggerissimo, si potrebbero percorrere fino a 42 Km in modalità solo elettrica, secondo i dati di omologazione. Il consumo specifico è indicato in 14 kWh per 100 Km. Mediamente un kilowattora costa 25 centesimi. Il consumo medio di carburante nel ciclo combinato è dato in 2,3 l/100 Km. Emissioni di CO2 52 g/Km. E poi è una Mini. Prezzi di 39.100 euro per l’allestimento di partenza e di 42.700 per il più accessoriato Hype.

 

TOYOTA C-HR HYBRID, IN CITTA’ CONSUMANDO POCHISSIMO

Auto ibride

C’è una ragione se spesso, per definire un sistema ibrido non ricaricabile, si usa l’espressione “ibrido Toyota”. La casa giapponese è stata la prima al mondo a credere in questa tecnologia, più di 20 anni fa, investendo in modo consistente e con ottica a lungo termine. Ora, non da poco tempo, è l’indiscutibile padrona assoluta del mercato. Modelli progettati con l’ottica della massima efficienza, per consentire consumi di benzina molto bassi, senza necessità di appesantire troppo l’auto con batterie voluminose.

Auto ibride

In questa scia si colloca il crossover Toyota C-HR Hybrid. Si tratta di un modello che sta ottenendo un consistente successo commerciale un po’ in tutto il mondo. Il design è certamente originale, si colloca nella categoria dei SUV-coupé. Veicolo compatto (436 cm di lunghezza) che nella città trova il suo habitat d’elezione, è destinato a chi ama la guida senza stress. E offre anche un ottimo spazio per i passeggeri. Nella sua versione ibrida dispone di particolari punti di forza; il motore a benzina 1.8 VVT-i è un quattro cilindri aspirato ad iniezione diretta e funzionamento a ciclo Atkinson (una variante particolarmente efficiente dal punto di vista energetico del tradizionale ciclo Otto, cioè il classico motore ad accensione comandata). La potenza è di 98 cavalli.

Auto ibride

Il propulsore termico è integrato da un motore elettrico da 72 cavalli, per un totale di 122 cavalli. I consumi vengono indicati in 26,3 Km con un litro, circa 10 in più della versione col solo 1.2 turbo a benzina. Il contributo del motore elettrico si nota soprattutto in città, dove la percorrenza raggiunge i 29,4 Km con un litro. Naturalmente questi sono dati di omologazione nei test col ciclo Nedc: non particolarmente realistici, ma comunque accurati per valutare la differenza tra un modello e l’altro. Peso 1.495 Kg. Emissioni di CO2 87 g/Km. La Toyota C-HR Hybrid è disponibile in vari allestimenti. I prezzi di listino vanno da 28.550 a 34.850 euro.




Noleggiare una Maserati: weekend da sogno con Hertz

Non molti possono permettersi di comprare una Maserati. Ma noleggiare una Maserati, per un weekend da sogno, è senz’altro alla portata. La chiave è il noleggio. La compagnia Hertz ha da poco ampliato la sua nota Selezione Italia by Fun Collection, cioè una categoria specifica di auto di lusso sportive a disposizione dei clienti. Questa flotta di assoluto prestigio si arricchisce ulteriormente con l’ingresso appunto di Maserati Quattroporte, Ghibli e Levante.

 

NOLEGGIARE UNA MASERATI PER VACANZE DI LUSSO

Noleggiare una Maserati

Due berline e un SUV per tutto il lusso sportivo che si può desiderare, quindi. Le Maserati della flotta Hertz Selezione Italia sono prenotabili negli aeroporti e nelle agenzie selezionate di Roma, Milano, Venezia, Firenze e Olbia. Sono quindi tante le opportunità per gustarsi weekend indimenticabili.

Come spiega Massimiliano Archiapatti, amministratore delegato di Hertz Italia: “Per la prossima estate queste icone dello stile italiano saranno disponibili anche in Sardegna e Sicilia, per visitare le località più esclusive del nostro paese. Dalla Costa Smeralda a Chia, tra territori ricchi di tradizione e da Taormina a Mondello per godere uno spettacolo ineguagliabile. Oltre ai brand italiani i nostri clienti potranno scegliere anche una selezione di modelli di altri marchi prestigiosi, da Audi a Mercedes-Benz, da Jaguar Land Rover a Volvo, per viaggiare a bordo dell’auto più adatta alle loro esigenze, dal SUV alla sportiva e alla cabrio. Con le Collection diamo ai nostri clienti la certezza di guidare esattamente la marca e il modello di auto che hanno prenotato per garantire che il viaggio corrisponda alle loro aspettative“.

La Fun Collection di Selezione Italia comprende anche altri modelli molto divertenti da guidare: Alfa Romeo Stelvio, 4C e Giulia Veloce; Abarth 595 Competizione, 595 Turismo e 124 Spider; Fiat 500 Cabrio e 124 Spider. Per un’estate a bordo dei marchi più prestigiosi sul mercato.




Porsche Taycan: elettrica e velocissima

Le auto sportive ad alte prestazioni di domani dovranno riferirsi tutte a questa: Porsche Taycan. E’ il nome assegnato ufficialmente dalla casa di Stoccarda alla sua prima auto elettrica di serie, derivata strettamente dal concept Mission E. La vedremo sul mercato nel prossimo anno. Elettrica al 100% ma anche Porsche al 100%. Andrà forte, molto forte, senza emettere nulla allo scarico (che ovviamente non esiste).

 

PORSCHE TAYCAN, UN PULEDRO VIVACE

Porsche Taycan

La parola Taycan, di origini orientali non precisamente specificate, indica un puledro vivace. Il cavallo che si alza sulle zampe anteriori è parte del simbolo araldico della città di Stoccarda e dal 1952 fa parte del simbolo della Porsche. A Zuffenhausen non scherzano per niente su questo tema, infatti hanno stanziato investimenti per ben 6 miliardi di euro fino al 2022 solo nella mobilità elettrica.

Allora partiamo subito con i numeri che contano. La Porsche Taycan avrà due motori elettrici sincroni a magneti permanenti, i quali agiscono uno per asse, in modo da garantire la trazione integrale senza necessità di pesanti organi meccanici come alberi di trasmissione e differenziali. La potenza massima è di oltre 440 kW, circa 600 cavalli. L’accelerazione da 0 a 100 Km/h è data in meno di 3,5 secondi e quella da 0 a 200 in meno di 12 secondi.

Porsche Taycan

Viene anche indicato che la vettura è in grado di eseguire più accelerazioni in successione senza perdita di prestazioni. In condizioni di utilizzo stradale ragionevole, l’autonomia massima è data in oltre 500 Km, secondo il ciclo di omologazione NEDC (quello adottato per tutti i modelli stradali omologati in Europa fino a settembre 2017). Interessante la questione della ricarica, la vera croce delle auto elettriche. Viene comunicato che, presumibilmente tramite apposite colonnine, in 4 minuti si riesce ad immagazzinare energia sufficiente per percorrere 100 Km.

Porsche Taycan

Per il momento non sono noti altri dettagli. La Porsche Taycan viene declinata in modo molto ambizioso, in linea con la tradizione aziendale. Secondo le parole del presidente Oliver Bluhme questa vettura “E’ resistente e affidabile; è in grado di percorrere lunghe distanze con prestazioni costanti e si propone come un simbolo di libertà“.




Audi Q8: SUV coupé per l’avventura sportiva

SUV e coupé in origine non avrebbero dovuto avere alcunché in comune. Ma negli ultimi anni questi due mondi si sono avvicinati parecchio, grazie alla fantasia dei designer. L’ultimo esempio in ordine di tempo arriva proprio ora: Audi Q8. Grandi dimensioni per grandi weekend, sia per viaggiare comodi trasportando tutto quello che si vuole, sia quando si desidera dare sfogo alla propria anima sportiva. Aggiungendo la possibilità di cavarsela su ogni tipo di terreno.

 

AUDI Q8, GRANDE GROSSO E SPORTIVO

Audi Q8

Il nuovo SUV Audi Q8 deriva strettamente dal Q7, quindi la stazza è notevole. Ma la carrozzeria ha proporzioni che ne esaltano l’aspetto dinamico; il look è molto vicino a quello di una moderna coupé a cinque porte, anzi lo è; in più ha l’assetto rialzato per andare ogni tanto in fuoristrada leggero. Le dimensioni non lasciano dubbi: lunghezza 4,99 metri, larghezza 2 metri, altezza 1,71 metri, passo 2,99 metri. Bagagliaio discreto per un veicolo di questa lunghezza, la capacità va da 605 a 1.755 litri.

Audi Q8

Il design riflette la personalità, imponente e possente. Quindi spazio alla grande calandra ottagonale, allo spoiler anteriore ben visibile, al tetto arcuato, ai grossi passaruota (cerchi fino a 22 pollici), alla banda luminosa che collega i fanali posteriori.

Gli interni offrono tutto il lusso che si vuole. E’ in evidenza, perché invisibile, il display centrale superiore MMI Touch Response, il quale quando è spento sparisce alla vista grazie all’effetto “black panel”. Esso gestisce le funzioni multimediali. Lo schermo sottostante invece raggruppa i comandi per la climatizzazione e le altre regolazioni ambientali. L’apparato di comunicazione è sempre connesso e riconosce i comandi vocali anche in linguaggio realistico. Le funzioni di sicurezza e assistenza alla guida sono innumerevoli, sullo schema introdotto dalla nuova berlina A8.

Audi Q8

La trazione integrale quattro è il cuore meccanico del SUV coupé Audi Q8, così come di ogni Audi di fascia alta. Differenziale centrale meccanico con ripartizione della coppia 40:60 (anteriore-posteriore) in condizioni normali; l’elettronica può poi indirizzare la motricità a ciascun asse nella quantità necessaria date le condizioni di aderenza.

L’utilizzo in fuoristrada anche abbastanza impegnativo (ma non estremo) è reso possibile dall’altezza da terra variabile fino a 254 mm (con le sospensioni pneumatiche adattive, optional, l’escursione nell’assetto è di 90 mm); gli sbalzi molto ridotti e il sistema di assistenza alla discesa permettono di superare la maggior parte degli ostacoli anche fuori dall’asfalto.

Audi Q8

Non sono ancora stati forniti dettagli sui motori, a parte il fatto che saranno tutti di tipo mild-hybrid con rete di bordo a 48 volt: il gruppo elettrico alternatore-starter-generatore è in grado di recuperare fino a 12 kW di potenza dalle decelerazioni; il sistema start/stop sfrutta in modo molto efficiente l’avanzamento per inerzia a motore spento, possibile fino a 22 Km/h. Il SUV Audi Q8 arriverà sul mercato europeo in autunno. E’ già ordinabile nel frattempo il modello Q8 50 TDI, diesel da 286 cavalli con trazione integrale quattro e cambio tiptronic. Prezzo di listino chiavi in mano per l’allestimento di partenza 78.450 euro. L’allestimento Sport ha invece un prezzo di 86.500 euro.




Parco Valentino: le novità di Honda, Volvo e Peugeot

Il salone del Parco Valentino a Torino propone nella sua originale formula di esposizione all’aperto la maggior parte delle novità sul mercato. Fra le più interessanti segnaliamo tre modelli per diverse esigenze e modi per intendere il weekend: una berlina, una station wagon e un SUV. A ciascuno il suo.

 

PEUGEOT 508 AL PARCO VALENTINO 2018

Parco Valentino

La nuova Peugeot 508 si appresta al lancio sul mercato italiano. Il modello arriverà nei concessionari ad ottobre, il che significa praticamente subito, in termini organizzativi, perché le automobili sono un po’ più complesse dei telefonini. Al Parco Valentino 2018 la grande berlina francese si presenta in anteprima nazionale al pubblico. Tante sono le novità rispetto alla precedente generazione, sia dal punto di vista del design che dei contenuti meccanici. L’elemento stilistico più visibile è la linea molto vicina a quella di una coupé, seguendo i canoni moderni in cui la berlina si allontana molto dalla concezione classica. Dai noi la 508 verrà commercializzata in 18 versioni: la combinazione di sei allestimenti, cinque motorizzazioni e due trasmissioni. Ci soffermiamo sui prezzi di listino.

La motorizzazione a benzina PureTech Turbo 180, cambio automatico EAT8, ha una fascia da 33.850 a 39.450 euro a seconda dell’allestimento. La PureTech 225, sempre automatica, costa 44.850 euro, solo in allestimento GT. Per quanto riguarda i diesel, la motorizzazione BlueHDi 130 con cambio manuale da sei rapporti va da 30.350 a 35.950 euro; per la versione a cambio automatico si devono aggiungere sempre 2.000 euro. La BlueHDi 160, solo automatica, va da 36.150 a 39.950 euro. Infine il top di gamma, la motorizzazione BlueHDi 180, va da 41.150 a 48.000 euro.

 

VOLVO V60, LA STATION DI LUSSO

Parco Valentino

La nuova generazione della Volvo V60 punta forte su tecnologia e design. Le linee della station wagon medio-grande della casa svedese sono diventate più decise e dinamiche. Per la famiglia o il viaggiatore professionale, per il lavoro o per il tempo libero, questa Volvo è in grado di offrire il meglio. Un pacchetto molto corposo di sistemi avanzati per l’assistenza alla guida conferma la posizione di primo piano di questa marca relativamente alla sicurezza. Le nuove necessità di contenimento delle emissioni vengono incontrate dall’arrivo, a cavallo della fine di quest’anno, di due motorizzazioni ibride plug-in. Attualmente in listino troviamo la motorizzazione a benzina T6 da 310 cavalli con prezzi da 52.470 a 55.520; i diesel partono dalla versione D3 da 150 cavalli, prezzi da 38.410 a 47.720; la più performante D4 da 190 cavalli ha invece prezzi di listino da 40.410 a 49.720 euro.

 

HONDA CR-V, SUV ANCORA PIU’ SPAZIOSO

Parco Valentino

Potrebbe sorprendere il pubblico italiano il fatto che Honda CR-V sia il SUV più venduto al mondo. Questo perché noi tendiamo spesso a non prendere in considerazione le dimensioni del mondo stesso. Infatti questo modello è da anni un’istituzione negli Stati Uniti, uno dei mercati più grandi del pianeta. La nuova serie si presenta al Parco Valentino in anteprima nazionale. La praticità è ancora più accentuata, grazie al passo più lungo che regala ulteriore spazio ai passeggeri, anche nella versione da sette posti che esordisce quest’anno. Lo spazio di carico è ai vertici della categoria. Troviamo infatti un bagagliaio più lungo del precedente, in grado di ospitare una mountain bike con telaio da 19,5 pollici; le regolazioni sono infinite. Le prime consegne europee del nuovo SUV Honda CR-V sono previste per l’autunno. Inizialmente sarà disponibile la motorizzazione a benzina 1.5 VTec Turbo; nel 2019 arriveranno anche le versioni ibride.

 




Ferrari 250 GTO: un altro record multimilionario

I record monetari destano sensazione quasi allo stesso modo di quelli sportivi. La Ferrari 250 GTO è da parecchi anni regina in entrambe le categorie. Già detiene il record di auto venduta al prezzo più alto in un’asta pubblica, 52 milioni di dollari nel 2013. Ora questo primato viene spazzato via, sebbene non si abbiano informazioni certe, trattandosi di una vendita privata. Si vocifera che l’acquirente abbia sborsato una cifra vicina ai 70 milioni di dollari, pari a circa 60 milioni di euro. Il compratore sarebbe il collezionista americano David MacNeil, proprietario della multinazionale di accessori per auto WeatherTech.

 

FERRARI 250 GTO, PER LEI I RECORD SONO NORMALI

Ferrari 250 GTO
La banda gialla che attraversa il cofano è il colore nazionale del Belgio

Quando ci si trova a leggere cifre di questo calibro scambiate per un’automobile, ci si domanda sempre se la follia possa avere un limite. Vanno però tenuti in considerazione altri fattori. A tali livelli non si parla più di auto ma di oggetti che vanno oltre la loro funzione. Qui parliamo non solo di pezzi rari ma anche di vere e proprie opere d’arte. La Ferrari 250 GTO è una delle auto più belle di tutti i tempi, la carrozzeria di Sergio Scaglietti è un autentico capolavoro. E’ anche una delle Ferrari più rare, essendo stata prodotta in soli 39 esemplari tra il 1962 e il 1964. Tra i collezionisti più celebri va senz’altro ricordato il batterista dei Pink Floyd Nick Mason, un appassionato cultore delle auto d’epoca nonché ottimo pilota amatoriale (ha anche corso a Le Mans).

Ferrari 250 GTO
Il batterista del Pink Floyd Nick Mason alla volante della GTO di sua proprietà

A far lievitare ancora più del solito la quotazione dello specifico esemplare di Ferrari 250 GTO acquistato da MacNeil (telaio numero 4153 GT) è il suo stato, insieme al suo curriculum sportivo. Intanto la vettura non è rossa, bensì grigia. La fascia gialla che attraversa il cofano è anch’essa originale: simboleggia il tradizionale colore nazionale per le auto che corrono sotto la bandiera del Belgio. Infatti questa GTO fu utilizzata nelle competizioni dalle scuderie Ecurie Francorchamps ed Equipe National Belge.

Ferrari 250 GTO
La carrozzeria della Ferrari 250 GTO è stata disegnata da Sergio Scaglietti

Venne impiegata complessivamente in 14 gare. Ottenne il quarto posto assoluto alla 24 ore di Le Mans del 1963 (piloti Pierre Dumay e Léon Dernier) e vinse il Tour de France nel 1964 (al volante Lucien Bianchi e Georges Berger). Restaurata negli anni ’90 dagli specialisti inglesi di DK Engineering, nel 2013 è tornata a Maranello per ottenere la certificazione del reparto Ferrari Classiche. Il motore è il celebre V12 3.0 (il numero 250 del nome indica infatti la cilindrata unitaria) da 300 cavalli.




Citroën C5 Aircross: SUV dal comfort totale

Lo vedremo nei concessionari alla fine di quest’anno, per il momento il nuovo SUV medio Citroën C5 Aircross si è mostrato in anteprima anche nella sua versione europea, dopo l’esordio assoluto avvenuto in Cina ad aprile. La scia è quella del modello compatto C3 Aircross: carrozzeria alla moda, design personale, capacità di andare dovunque, tanto spazio e comfort. Per weekend dove ci pare.

 

CITROËN C5 AIRCROSS: IL DESIGN

Citroën C5 Aircross

La piccola C3 Aircross ha dimostrato con oltre 80mila esemplari venduti in meno di un anno che questa formula funziona molto bene. Allora ecco il momento del modello più grande. La Citroën C5 Aircross appartiene alla fascia media del mercato, come testimoniano le sue dimensioni: lunghezza 4,50 metri, larghezza 1,84, altezza 1,67 e passo 2,73 m. l’altezza da terra di 230 mm ci ricorda che quest’auto è un SUV. Che sia spaziosa lo confermano anche le misure del bagagliaio, un volume da 580 a 1.630 litri.

Citroën C5 Aircross

Il design della Citroën C5 Aircross è indubbiamente da SUV e altrettanto indubbiamente da Citroën. Prende in prestito le linee stilistiche inaugurate da C3 Aircross e C4 Cactus: quindi all’anteriore il logo del double chevron che attraversa l’intera larghezza del veicolo inglobando le sottili luci diurne a LED, la griglia centrale che avvolge i fari, il paraurti con le cornici laterali a contrasto che replicano gli Airbump laterali, il cofano con due profonde scolpiture ai bordi.

La fiancata è quella che meglio ci ricorda un SUV, dalle ampie protezioni su passaruota e fondo alle barre sul tetto, dall’alta linea di cintura agli Airbump (le ormai celebri protezioni con capsule ad aria compressa per le portiere). Da notare il bordo a C che avvolge l’intera superficie vetrata. Nella coda spiccano lo spoiler, i gruppi ottici in rilievo con quattro moduli a LED con effetto tridimensionale e i doppi scarichi cromati.

 

INTERNI DALL’OTTIMO COMFORT

Citroën C5 Aircross

Gli interni della Citroën C5 Aircross sono caratterizzati da spaziosità e comfort di alto livello. Materiali piacevoli alla vista e al tatto ispirati al mondo dei viaggi e della valigieria; tante personalizzazioni per i colori, cinque combinazioni di “ambienti” per rivestimenti e plancia. I sedili, come inaugurato dalla C4 Cactus, usano una particolare imbottitura che garantisce un comfort di guida ottimale e una durata immutata nel tempo. Eccellente inoltre l’isolamento acustico grazie ai vetri anteriori stratificati dal doppio spessore, oltre all’accurato isolamento del vano motore. Per quanto riguarda la versatilità, i 3 sedili posteriori sono individuali, ripiegabili a scomparsa, scorrevoli e inclinabili.

 

TECNOLOGIA E MECCANICA DI PRIM’ORDINE

Citroën C5 Aircross

I sistemi di assistenza alla guida della Citroën C5 Aircross sono parecchi. Ci limitiamo ad elencarli, ormai il loro significato è ampiamente noto: Active Safety Brake; sistema attivo di sorveglianza dell’angolo morto; avviso attivo di superamento involontario della linea di carreggiata; regolatore della velocità attivo con funzione Stop&Go; allerta rischio di collisione; Coffee Break Alert; Driver Attention Alert; riconoscimento dei limiti di velocità; Highway Driver Assist; commutazione automatica dei fari.

Chiudiamo con la meccanica. Inizialmente saranno disponibili due motorizzazioni a benzina e tre diesel: PureTech da 130 e 180 cavalli (solo con cambio automatico EAT8); BlueHDi da 130 (anche con cambio automatico) e 180 cavalli (solo automatica). A fine 2019 arriverà una motorizzazione ibrida plug-in a benzina, la prima in casa Citroën, capace di un’autonomia di 60 Km in modalità solo elettrica.

Per finire, due parole sulle sospensioni. Per mantenere il comfort a livelli molto elevati, la C5 Aircross usa il sistema a smorzatori idraulici progressivi: alle due estremità degli ammortizzatori ci sono due smorzatori supplementari per accentuare la sensazione “tappeto volante” nelle normali imperfezioni stradali ed eliminare l’effetto “rimbalzo” in caso di grosse sconnessioni.




Mercedes Classe V: Night Edition, multispazio di lusso

Quale può essere una perfetta auto da weekend per chi ha una famiglia numerosa e tanti bagagli e attrezzature da portarsi dietro? Parliamo di almeno cinque o sei persone con vaste quantità di oggetti, compresi quelli ingombranti: biciclette, tavole da surf, sci, eccetera. Questo è uno dei casi in cui i SUV, oggetto supremo del desiderio di tutti, potrebbero non essere adeguati. Allora ecco tornare in auge la carrozzeria multispazio. Si tratta di una nicchia del mercato, poiché le famiglie affollate sono sempre meno. Ma per quei pochi che ancora resistono ai SUV ci sono diversi modelli molto interessanti. Nella categoria delle multispazio di lusso segnaliamo la Mercedes Classe V Night Edition, una serie speciale di livello ancora più elevato.

 

MERCEDES CLASSE V NIGHT EDITION, SEMPRE PIU’ LUSSO

Mercedes Classe V
La serie speciale Mercedes Classe V Night Edition

Gli ordini per la Mercedes Classe V Night Edition sono appena stati aperti in Germania, ad un prezzo di partenza di 55.260 euro. Fra poco cominceranno anche nel resto d’Europa, i prezzi italiani sono ancora da definire. Le consegne sono previste da giugno in poi. Questa serie speciale si distingue per l’ispirazione sportiva del suo design, abbinata a pregiati dettagli in nero. Ad esempio segnaliamo la parte inferiore dei paraurti in stile AMG, sia all’anteriore che al posteriore; poi i contorni in nero lucido per la griglia del radiatore; i cerchi in lega leggera AMG da 19 pollici a 7 doppie razze, sempre verniciate di nero; spoiler anteriore con logo Edition; vetri posteriori oscurati; nere infine le barre sul tetto e le calotte degli specchietti retrovisori.

Mercedes Classe V

Per quanto riguarda gli interni, è nera anche la pelle nappa dei sedili con cuciture a contrasto. Logo Edition sui tappetini. Di serie la telecamera a 360 gradi, ottimale per le manovre di parcheggio. Il motore è l’affidabile 2.1 diesel della V250, potenza di 190 cavalli e consumi medi da 6,8 a 7,5 litri per 100 Km. La Mercedes Classe V ha riscosso un ottimo successo commerciale dal 2015, anno in cui è stata lanciata, superando finora le centomila unità vendute. Multispazio di grandi dimensioni. Offre tre varianti di carrozzeria, sempre con abitacolo da 8 posti. Le lunghezze sono di 4,89, 5,14 e 5,37 metri. I sedili possono essere configurati, reclinati e asportati per la massima versatilità. L’altezza di 1,88 m permette di accedere a tutte le autorimesse sotterranee. Lo spazio di carico è enorme. Il volume minimo con sedili configurati per 8 posti varia da 610 a 1.410 litri.




BMW M5 Competition: furiosa vestita a festa

C’è sempre qualcuno che vuole andare più forte. Così, se non dovessero bastare i 600 cavalli della M5 “modello base”, ecco pronta la BMW M5 Competition. Cambia anche la collocazione in gamma, rispetto al passato; non più un pacchetto optional della versione normale (il Competition Package della serie precedente), bensì un modello a sè stante. Per weekend con casco, tuta e guanti, scatenandosi in pista in un track day. Al termine del quale, riposta l’attrezzatura nel capiente bagagliaio, si può tornare a casa nel massimo comfort e lusso elevato di una grande berlina di classe.

 

BMW M5 COMPETITION, LA PIU’ POTENTE DI SEMPRE

BMW M5 Competition

Visivamente non sono molte le differenze tra la BMW M5 Competition e la M5 della serie regolare. Una particolare tinta argentea di vernice metallizzata (chiamata Frozen Dark Silver), dettagli in nero lucido, cerchi speciali da 20 pollici, logo, scarico sportivo con terminali neri. Dentro invece si notano alcuni particolari in carbonio.

E’ nella sostanza che si avvertono le novità. A partire ovviamente dal motore. Quando è uscita la M5 dell’attuale generazione, in BMW si sono divertiti ad escogitare paralleli curiosi per illustrare le capacità del nuovo propulsore, un V8 4.4 biturbo. Ad esempio hanno detto che al massimo della sua performance esso è in grado di aspirare nei cilindri in un’ora la stessa quantità d’aria che riempirebbe il volume di ben 71 containers navali.

BMW M5 Competition

Poiché la BMW M5 Competition guadagna 25 cavalli in più, quindi 625 in totale, probabilmente riuscirà a riempirne un altro. La coppia massima di 750 Newton metri viene erogata in un arco molto ampio di giri, da 1.800 a 5.800, per un’accelerazione fantastica e infinita. Lo dice il valore di 3,3 secondi per passare da 0 a 100 Km/h, oppure di 10,8 secondi nello scatto 0-200. La Competition è la più potente M5 di sempre.

Questa straordinaria forza viene scaricata a terra mediante una puntuale trasmissione a quattro ruote motrici e cambio automatico M Steptronic ad 8 rapporti, molto veloce. Non manca nemmeno il differenziale attivo sull’asse posteriore (la risposta del bloccaggio varia dallo 0 al 100% tra le due ruote, cioè da una situazione in cui la coppia motrice è ripartita ugualmente ad entrambe le ruote ad una in cui tutta la coppia viene trasferita ad una ruota sola).

BMW M5 Competition

Le modalità di guida consentono anche la sola trazione posteriore con disattivazione del controllo dinamico di stabilità, per chi si sente in grado di domare la bestia senza aiuti elettronici (auguri). Sempre nell’ottica di una perfetta guidabilità ad alte prestazioni, l’assetto è stato abbassato di sette millimetri, gli ammortizzatori ricalibrati e le molle irrigidite. Le sospensioni hanno anche un controllo elettronico per variare in modo dinamico la risposta degli ammortizzatori.




Rolls-Royce Cullinan: il gioiello della Corona

Lo parcheggeranno sotto la Torre di Londra? La domanda non è del tutto fuori luogo, poiché il SUV Rolls-Royce Cullinan può a pieno titolo aspirare a diventare il 141° gioiello della Corona britannica, il celebre tesoro dal valore incalcolabile custodito nella suddetta torre. Cullinan è proprio il nome di una di queste pietre preziose, per la precisione si tratta del diamante più grande mai estratto da una miniera. Da un gioiello all’altro, insomma. Per viaggi regali su qualsiasi superficie.

 

ROLLS-ROYCE CULLINAN, LUSSO REGALE SENZA COMPROMESSI

Rolls-Royce Cullinan

L’avanzata dei SUV è come un fiume in piena: nulla può resistergli. Bentley, Lamborghini, fra poco anche Ferrari. Mancava all’appello appunto la più prestigiosa fra le case britanniche. In realtà la decisione di entrare in questo settore anche da parte della marca più aristocratica sul pianeta è stata presa da qualche tempo, poiché l’annuncio è stato dato ben tre anni fa. E ora il mondo ha potuto ammirare per la prima volta la Rolls dei SUV o il SUV della Rolls, a seconda dei gusti.

Questo particolare veicolo risponde ad una precisa esigenza segnalata dai miliardari clienti della marca con la statuetta dello Spirit of Ecstasy sul cofano, in particolare i più giovani. Cioè poter affrontare qualunque terreno nel lusso più totale, recarsi in qualsiasi luogo anche remoto per soddisfare la propria voglia di avventura, ma sempre con i calici di cristallo per lo champagne e il decanter per il whisky.

Rolls-Royce Cullinan

La Rolls-Royce Cullinan, come ogni Rolls che si rispetti, deve essere un’auto senza compromessi. Anche in questa epoca confusionaria, nella sede di Goodwood conservano e tengono sempre nella massima considerazione la massima del fondatore, Sir Henry Royce, da seguire come filosofia nella creazione di ogni modello: “Prendi il meglio e rendilo migliore. Se non esiste, disegnalo”.

Il primo compromesso da rifiutare è quello del rumore. Rolls-Royce significa silenzio assoluto e totale assenza di vibrazioni (il celebre “effetto tappeto volante” è nato proprio con le prime Phantom). Obiettivo difficile da raggiungere con la carrozzeria tipica dei SUV, cioè due volumi, vale a dire con il vano bagagli non fisicamente separato dall’abitacolo.

 

ANCHE IL SUV VIAGGIA SUL TAPPETO VOLANTE

Rolls-Royce Cullinan

Quindi ecco il primo SUV a tre volumi del mondo, una forma sparita perfino dalle berline. Ma qui ha un senso. Ed è anche qualcosa che solo la Rolls può permettersi di costruire. Perché non ha bisogno di utilizzare piattaforme condivise per il telaio. I pianali Rolls non sono usati dalle altre marche del gruppo BMW, nemmeno dalla Serie 7. La struttura della Cullinan è quella introdotta dalla sorella Phantom di ultima generazione, chiamata “Architettura del lusso”.

Allora abbiamo per la Rolls-Royce Cullinan dimensioni imponenti (5.341 mm di lunghezza, 2.164 di larghezza, 1.835 di altezza, passo 3.295 mm). L’abitacolo è isolato dal bagagliaio, anche termicamente, mediante una paratia di vetro. L’architettura, benché massiccia, è interamente in alluminio, quindi il peso della vettura rimane contenuto, in senso relativo: 2.660 Kg a secco.

Rolls-Royce Cullinan

La Cullinan è un SUV che non scherza nel fuoristrada, dove il tappeto volante è sempre in funzione. Infatti l’assetto si alza di ben 41 mm, consentendo una profondità di guado di ben 53 cm. Le sospensioni pneumatiche autolivellanti permettono di assorbire tutte le sconnessioni della guida offroad senza trasmetterle all’abitacolo. Infine ci si potrebbe chiedere a cosa serve un motore strapotente in un’auto non pensata per la velocità. A fare quello che fin dagli anni ’20 veniva richiesto ad una Rolls: trasportare pesi anche molto consistenti senza il minimo sforzo.

Rolls-Royce Cullinan

Nel caso della Cullinan, come per la Phantom attuale, il V12 6.75 biturbo da 571 cavalli (benzina pura, qui l’ibrido non è contemplato) è in grado di erogare la straordinaria coppia massima di 850 Newton metri già a 1.600 giri, quindi con un filo di gas; il tappeto volante, appunto. Gli interni? Immaginate il salotto della regina Elisabetta e avrete un’idea abbastanza precisa.




Pagani Huayra Roadster: un leasing da record

I record nel mondo dell’automobile non sono circoscritti ai tempi sul giro al Nürburgring, alla velocità massima su un lago salato nello Utah oppure all’accelerazione 0-100, 0-200, 0-300 o perfino 0-400. Esistono da molto tempo i record per l’auto più costosa (pare la Lamborghini Veneno, 3,3 milioni di euro nel breve periodo in cui hanno prodotto i 9 esemplari). Ora la categoria si è allargata. Viene infatti introdotto il record per l’auto dal leasing più costoso e se lo aggiudica la Pagani Huayra Roadster.

 

PAGANI HUAYRA ROADSTER, LEASING MILIONARIO

Pagani Huayra Roadster

La Pagani Huayra è una hypercar, come tutti i modelli prodotti a Modena dal mitico Horacio Pagani, ingegnere argentino trapiantato in Romagna. Queste auto hanno incredibili soluzioni tecniche, design stupefacente e prestazioni da paura. Vengono prodotte in serie limitatissime e quindi costano svariati milioni. Sono quindi destinate alle persone più ricche del pianeta, gente che di solito viaggia col jet personale, quindi non ha problemi nel sborsare cifre di tale entità in contanti.

Tuttavia il mondo moderno è fondato sul credito, anzi sul debito. La rateazione è l’anima del commercio. Se si possono acquistare ville a rate, perché non anche le hypercar? E perché, già che ci siamo, non la facciamo figurare come bene aziendale per ridurre le tasse? Questa è la domanda che si devono essere posti alla Putnam Leasing, società finanziaria americana (solo negli USA potevano concepire una cosa del genere).

Pagani Huayra Roadster

Allora ecco pronta l’offerta per le corporation: una splendida Pagani Huayra Roadster in leasing. Invece di sborsare la bellezza di 2,7 milioni di dollari in contanti (pari a circa 2,26 milioni di euro) per il prezzo senza optional, i rampanti clienti se la possono cavare con un piano da 25.339 dollari per 60 mesi. Naturalmente va versato un piccolo anticipo, solo 700.000 dollari, una bazzecola. Il totale fa 2,2 milioni e rotti. Un affarone.

La Pagani Huayra Roadster è un gioiello della tecnica, una vera opera d’arte su quattro ruote. Per descriverla sono sufficienti le parole dello stesso Horacio, quando ne racconta l’origine: “Tutto doveva essere unico, come una macchina ricavata da un blocco di marmo di Carrara”. Allora anche i dati tecnici diventano quasi superflui. Citiamo solo il motore Mercedes-AMG, appositamente costruito per le specifiche Pagani, un V12 6.0 biturbo da 764 cavalli di potenza e 1.000 Newton metri di coppia massima, su un monoscocca in carbo-titanio e telaio in tubi di acciaio al cromovanadio, per un peso a secco di soli 1.280 Kg.

C’è però un piccolo particolare che non quadra nell’offertona americana. La Pagani ha fissato la produzione della Huayra Roadster in soli 100 esemplari, tutti già prenotati in anticipo. Quindi il leasing è su una Pagani di “seconda mano”? Chissà il chilometraggio.