USA: LE CITTÀ DA VISITARE. QUELLE DA SCOPRIRE E QUELLE (SECONDO ME)… DA EVITARE

di Cesare Zucca

USA: LE CITTÀ DA VISITARE. QUELLE DA SCOPRIRE E QUELLE (SECONDO ME)… DA EVITARE

 

Di Cesare Zucca

Alla ricerca delle città imperdibili negli Stati Uniti? Dalle melodie tonk di Nashville ai ritmi assordanti di New York… tanti posti meravigliosi per un indimenticabile city break. Gli Stati Uniti sono vasti e vari, quindi scegliere dove andare può essere difficile. Vi aspettano  metropoli , paesaggi, il nuovo più estremo, il vecchio stile americano-kitsch e alcuni dei cibi più gustosi che abbiate mai mangiato. In aereo, in auto, in amoto o in camper, l’America è una destinazione per avventurieri e viaggiatori singoli e non. Davvero, in USA c’è la città perfetta per tutti.
Ecco quelle che, secondo me, sono le città da visitare, quelle da scoprire e quelle da evitare.

DA VISITARE
Washington DC, Washington
Una delle città più belle d’America, Il National Mall è davvero maestoso, con il Campidoglio che brilla da un lato, il Lincoln Memorial dall’altro e i vari musei Smithsonian di fianco. Washington ha di tutto, con quartieri emergenti come il Wharf e il Sud-est, dove i cittadini giocano a baseball e  bevono birre artigianali a Bardo Brewing e Bluejacket


Boston, Massachusetts
Non è proprio tra le più grandi città d’America, ma è sicuramente una delle più vivaci, con musei di livello mondiale, bar, divertenti e monumenti storici da vedere in ogni strada.. Un’architettura di grande stile firmata da Frank Gehry e Walter Gropius, giardini esotici, bar funky e tipiche strade accciottolate, tra cui  la mitica Acorn Street, giudicata una delle vie più belle (e più fotografate) degli Stati Uniti.
Cultura. arte e classe, non per niente i Bostonians vengono benevolmente presi in giro per la loro sofisticazione.


Nashville, Tennessee
Benvenuti nella “Music City”, famosaper la sua scena musicale  The Country Music Hall of Fame, i musei dedicati a Patsy Cline, Johnny Cash e George Jones; lo storico RCA Studio B, dove Elvis ha registrato i suoi dischi. I honky tonks, situati a Broadway, offrono musica dal vivo gratis, giorno e notte, tutto l’anno.
Chicago, Illinois
“Windy City” è uno dei luoghi più iconici d’America, dove di sicuro vi divertirete. Dai cocktail bar tropicali all’architettura di fama mondiale, ai concerti all’aperto, non avrete tempo di annoiarvi. La Hit Rush Street è un’ intera strada dove si può bere e ballare fino all’alba. Tanti festival musicali:  dal Pitchfork Music Fest al popolarissimo Lollapalooza in agosto.
San Francisco, California
Città collinare circondata dall’acqua, con tutto ciò che si possa desiderare: caffè, bar, natura e paesaggi meravigliosi. Famose attrazioni turistiche, come il Golden Gate Bridge, indimenticabili  passeggiate nel parco al Golden Gate Park o un’inquietante visita di Alcatraz.
New Orleans, Louisiana
Vivace città nota per la sua musica di strada, l’atmosfera festosa e un melting pot di culture francesi, africane e americane. Imperdibile Carnevale, durante il quale, se sei giusto, simpatico, sexy o semplicemente friendly, ti vengono regalate delle collane con perline di plastica colorate. Alla sera i più ‘collanati’ sono i re e le regine della festa.Dallas, Texas
Città che è sempre stata all’avanguardia nella vita americana e  vero centro culturale nel nord del Texas. Sia che tu sia qui per avere un assaggio di Dallas o provare la nostalgia del vecchio West, questa enorme città è un mix unico di vecchio e nuovo, compreso i parchi all’aperto sopra un’autostrada, cowboys e cowgirls, cibi texmex e giù di margaritas !Los Angeles, California
Sole, sabbia e film in cui la città è spesso la star fanno di Los Angeles un luogo che tutto il mondo vuole vedere nella vita reale. Che vista! godetevela dal tetto dell’Hotel Erwin a Venice o dall’oceano o dalle montagne. Traffico automobilistico allucinante ma prevedibile e quindi perfettaente calcolabile. Malibu, il museo Getty, le impronte delle stelle al Chinese Theatre di Hollywood e tanto ancora…

New York City, New York
La mia città! Inutile dire che non c’è posto come NY, incredibile mix di culture, quartieri, lingue e stilii. Passeggiare per qualsiasi strada di Manhattan è sempre un’esperienza affascinante. Vecchi edifici classici affiancano nuove strutture ultra moderne, come Hudson Yards, trasformando costantemente l’identità della città in nuovi entusiasmanti schemi. I cinque quartieri della città hanno tutti caratteristiche speciali; da Manhattan chic a Brooklyn cool.

Concedetevi uno spettacolo a Broadway, una minicrociera in water taxi, una passeggiata in Central Park. mangiate i migliori bagel del mondo, ‘alta cucina. Trovere più cose da fare di quante ne potresti trovare in una vita. Probabilmente, dopo qualche ora inizierate a chiedervi perché non vi siete ancora trasferiti qui…

DA SCOPRIRE
Milwaukee, Wisconsin
È una città vibrante e amichevole che la leggendaria Harley-Davidson chiama ‘casa’.
Ospita
Summerfest, il più grande festival musicale del mondo.  11 giorni intorno al 4 luglio con 11 palcoscenici, oltre 800 gruppi musicali e quasi un milione di fans.
Le cittadine del Maine
Il Maine, lo stato più a nord-est degli Stati Uniti, è noto per le coste rocciose, la storia marittima e per gli ambienti naturali come le isole granitiche e selvagge del Parco Nazionale di Acadia. Meta perfetta per gustare le succose aragoste e per ammirare il meraviglioso foliage autunnale, quando le foglie degli alberi si tingono di mille colori e dormire in un faro, sulla costa del Maine possibilmente con il mare in tempesta, giusto per creare l’atmosfera del film “La Tempesta Perfetta”.


Savannah, Georgia
Venuta alla ribalta grazie al libro e al film ‘Mezzanotte nel giardino del Bene e del Male’, Savannah, è un’affascinante fuga nel tempo, dove incontrerete arte, architettura d’epoca, boutique alla moda e storie di fantasmi, tutte incastonate in un velo di muschio spagnolo. Savannah è un posto dove la cucina arriva direttamente dalla costa e i cocktail sono serviti ad ogni pasto. Affascinanti bed &breakfast dallo stile coloniale, e oggettistica d’antiquariato, viali meravigliosi interotti da minuscole piazze con statue e fontane,  Davvero un tuffo nel passato, una tappa del tutto unica negli Stati Uniti.


Santa Fe, New Mexico
Una città diversa dalle altre, non per niente chiamta ‘The City Different’. Storia e la cultura in ogni angolo, una scena artistica che spazia dal tradizionale al contemporaneo, alloggi con un’atmosfera locale, cucina pluripremiata, eclettica e generosa. Paesaggi magici , immortalati dai dipinti di Georgia O’Keeffe, raccolti del museo della città.


Salem, Massachusetts
Pittoresca cittadina sulla costa del New England, poco distante da Boston. La si puo’ facilmente raggiungere in macchina, in treno oppure con una piacevole attaversata del mare a bordo di un ferry attivo da Maggio a Ottobre. Qui  e’ sempre Halloween con più di 200 maghe e fattucchiere ‘autorizzate’ attive per 365 giorni all’anno. Qui le stregonerie, vere o presunte, sono di casa fin dal 1862 quando scoppio’ la witch hysteria, la famosa caccia alle streghe, che vide violente persecuzioni e esecuzioni capitali di giovane donne ingiustamente accusate di poteri satanici. E’ meta di visitatori americani e stranieri, attirati dalle sue architetture, dalle eredità marinare e dalle straordinarie storie dei suoi antenati e da tutto cio’ che sa di magico.

 Città da visitare e da scoprire.
E quelle da… evitare?

LE CITTA’ USA (SECONDO ME…) DA EVITARE

Miami Beach, Florida,
Forse perchè ci ho vissuto per molti anni, da quando era turisticamente poco conosciuta e frequentata solo da anziani che andavano lì a svernare…  Si, la spiaggia è ben curata, l’acqua pulita, ma è pericoloso allontanarsi da riva e poi c’erano tanti minuscoli caffè cubani che ora sono spariti, i negozietti artigianali hanno fatto posto a grandi magazzini, la Lincoln Road, che una volta era una stradina disastrata è diventata una passeggiata trendy tra boutiques e ristoranti per niente a buon mercato. Meta comunque soddisfancente per chi ama la vita notturna (prima di partire, riempite per bene le carte di credito…)


Las Vegas, Nevada
Suggestivamente illuminata  di notte, diventa triste di giorno, quasi fosse un’isola di luci semispente in mezzo al deserto. D’ accordo, sarà sempre possibile fare il giro turistico degli hotels, per vedere una finta Venezia, o Roma o Parigi… Basta girare l’angolo e potrete provare l’ebbrezza di sposarvi in una delle tante wedding chappels, piuttosto bruttine e decisamente kitch.

Se vi piace giocare d’azzardo Las Vegas è la vostra meta, gli alberghi costano poco, proprio perchè spendere un sacco di soldi tra slot machines e chemin de fer disponibili notte e giorno.
A tutti comunque, “good luck”!

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘turista non turista’.

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Scopri Ittoqqortoormiit: la città più isolata della Groenlandia

Voglia di fuggire? Voglia di isolarvi completamente da tutto e tutti? Avete mai pensato di andare nel luogo più lontano al mondo? Sapete dove si trova? A Ittoqqortoormiit in Groenlandia, sulla Terra di Jameson, sulla riva settentrionale dello Scoresby Sund. La località più isolata di una terra tutta da scoprire.

Ittoqqotoormiit
Una delle attività da fare a Ittoqqortoormiit

Ittoqqortoormiit, nome impronunciabile, è la città più isolata della Groenlandia ed è nata nel 1925. E’ affacciata sul Mare di Groenlandia e sullo Stretto di Danimarca e regala un paesaggio fuori dal comune, un paesaggio candido, silenzioso, immenso. Pensate che qui vivono circa 450 abitanti ma diversamente da altre città i vicini di casa sono orsi polari, buoi muschiati, lupi e trichechi.

Ittoqqortoormiit
Orsi polari giocano

Come buona parte della Groenlandia, l’isola per 9 mesi all’anno è ghiacciata e il periodo migliore per visitarla è la primavera con una temperatura più sopportabile intorno ai -20°C. Tute termiche, sciarpe, cappelli e guanti saranno indispensabili per poter ammirare paesaggi a dir poco paradisiaci: imponenti montagne innevate, l’Oceano Artico ghiacciato tanto solido da potervi camminare, maestosi iceberg e il sistema di fiordi più lungo del mondo.

Ittoqqotoormiit
Il bianco paesaggio di Ittoqqortoormiit

Cosa aspettarsi nel paese ai confini del mondo: un negozietto, una scuola, un piccolo museo, un campo da calcio, una guest house. Cosa fare dunque?  Meditazione, passeggiate sul ghiaccio, passeggiate sulle slitte trainate da cani, kajak tra gli iceberg, visitare la tundra, studiare e fotografare animali visti solo in televisione come l’orso polare, ma anche escursioni e vela intorno alla penisola.

Ittoqqotoormiit
L’aurora boreale su Ittoqqortoormiit

I temerari viaggiatori che vorranno raggiungere Ittoqqortoormiit con un po’ di fortuna potranno anche ammirare l’Aurora Boreale. Non dimentichiamoci poi che poco lontano c’è il parco nazionale più grande del mondo: Parco nazionale della Groenlandia nordorientale.

Certo non è da tutti ma è sicuramente un viaggio per tutte quelle persone che vanno alla ricerca di viaggi esperienziali, i viaggi indimenticabili, quelli che oltre a colpire gli occhi colpiscono il cuore.

Ittoqqotoormiit
Una panoramica dall’alto di Ittoqqortoormiit

Anche i costi non sono proprio economici ci vogliono almeno due aerei per raggiungere la Groenlandia, un elicottero, barche per arrivare in questo eremo. Un viaggio da organizzare molto bene appoggiandosi ad esempio all’agenzia locale Nanu Travel http://www.nanutravel.dk/ che gestisce tutte le attività e le escursioni. Tenete presente che per raggiungere quest’Isola mozzafiato occorre preparare un buon piano perché i voli atterrano ad esempio a Akureyri, la 2^ città dell’Islanda, solo due volte la settimana (martedì e giovedì). Da qui dovrete prendere un altro volo per Constable Point (CNP) e poi un volo in elicottero per giungere a Ittoqqortoormiit.

Ittoqqotoormiit
L’accogliente Guest house a Ittoqqortoormiit

Dunque il suggerimento che vi possiamo dare, se non siete grandi giramondo, è quello di prenotare un alloggio attraverso Hotels.com® , un sito web in cui è possibile prenotare camere di hotel, sia online che per telefono. Oltretutto ha da poco aggiunto sul sito quello che potrebbe essere l’hotel più remoto del mondo, una Guest house a Ittoqqotoormiit ma non solo, offre promozioni davvero interessanti addirittura soggiorni gratuiti. Dunque non resta che dare un’occhiata a questo link: https://it.hotels.com/page/most-remote-hotels  e magari sarete uno dei tanti fortunati che potranno soggiornare gratuitamente a  Ittoqqotoormiit , nome impossibile da pronunciare ma che vale una visita almeno una volta nella vita.

Ittoqqortoormiit
Un bellissimo esemplare di tricheco con il suo cucciolo




10 creature bizzarre che sembrano di un altro pianeta

I 10 animali più strani al mondo – Edizione 2025

Se pensavate di aver visto animali strani, aspettate di scoprire l’ultimo di questa lista! Quando la natura ci si mette, si sa, sa essere sorprendente, meravigliosa o bizzarra. In questo articolo per la rubrica TOP TEN (che comprende classifiche su molti temi curiosi, dai piatti più disgustosi, ai vulcani più belli, alle ruote panoramiche più alte), ci siamo divertiti ad andare alla ricerca degli animali più bizzarri del mondo (e dove trovarli). E, anche questa volta, la scelta è stata difficilissima. Alcuni li conoscete già, altri vi sorprenderanno.

(Articolo aggiornato al primo gennaio 2025, con nuove scoperte del 2024)

1. Ornitorinco (Australia)

L’ornitorinco è una delle creature più enigmatiche del pianeta, un vero capolavoro dell’evoluzione. Con il corpo che ricorda quello di un castoro, il becco e le zampe palmate di una papera, sembra un animale creato assemblando pezzi di altre specie. Quando venne scoperto dai naturalisti britannici alla fine del XVIII secolo, si pensò addirittura a una frode: si credeva che qualcuno avesse cucito insieme parti di animali diversi. Il suo nome deriva dal greco òrnis (“uccello”) e rhynchos (“muso”), richiamando proprio questa strana combinazione. L’ornitorinco, sebbene sembri innocuo, nasconde una sorpresa: il maschio è dotato di un artiglio velenoso sulle zampe posteriori. Questo veleno non è letale per l’uomo, ma provoca un dolore intenso e persistente. Vive nelle acque dolci dell’Australia e, nonostante deponga uova, allatta i piccoli. Un mix tra mammifero, rettile e uccello che continua a sorprendere e incuriosire gli scienziati.

2. Aye-aye (Madagascar)

L’aye-aye è un lemure notturno dal fascino inquietante, con occhi gialli sporgenti, dita scheletriche e un aspetto arruffato. Questo animale, endemico del Madagascar, è il più grande tra i lemuri notturni e può raggiungere le dimensioni di un opossum. Il dito medio allungato dell’aye-aye è una delle sue caratteristiche più distintive: lo utilizza per scavare nella corteccia degli alberi alla ricerca di larve, come un picchio con le ali. Purtroppo, l’aye-aye è vittima di superstizioni locali, essendo considerato un presagio di sfortuna o morte. In alcune comunità viene ucciso appena avvistato. Questa credenza ha contribuito al declino della sua popolazione, rendendolo una specie a rischio. Nonostante il suo aspetto insolito, è una creatura straordinaria, celebrata anche dal cinema: Maurice, il personaggio del film Disney “Madagascar”, è proprio un aye-aye.

3. Blobfish (Australia)

Il blobfish è stato incoronato l’animale più brutto del mondo, ma solo se osservato fuori dal suo habitat naturale. Vive nelle profondità dell’oceano, tra i 200 e i 1.000 metri, dove l’elevata pressione schiaccia il suo corpo, mantenendolo compatto. Quando viene portato in superficie, la differenza di pressione lo fa espandere, dandogli l’aspetto molle e informe che lo ha reso celebre. Lungo circa 30 cm, è sprovvisto di vescica natatoria, il che lo rende inadatto a vivere a profondità minori. Nonostante il suo aspetto, svolge un ruolo importante nell’ecosistema marino, anche se rischia l’estinzione a causa della pesca a strascico.

4. Granchio Yeti (Pacifico meridionale)

Il granchio yeti, o Kiwa hirsuta, sembra uscito da un racconto mitologico. Scoperto nel 2005 a oltre 2.200 metri di profondità al largo delle Isole di Pasqua, deve il suo nome alla peluria biancastra che ricopre le chele e parte del corpo. Questa peluria, simile alle setole di uno spazzolino, ospita batteri simbionti che potrebbero aiutarlo a disintossicare i cibi o a ottenere nutrienti. Del granchio yeti si sa ancora poco: non si conoscono con certezza le sue abitudini alimentari né il metodo di riproduzione. La sua scoperta, avvenuta durante una spedizione esplorativa, dimostra quanto poco sappiamo ancora delle profondità oceaniche.

5. Salamandra di Axolotl (Messico)

L’axolotl è una salamandra dall’aspetto giocoso e sorridente che sembra venire da un altro mondo. Vive esclusivamente nel lago di Xochimilco, vicino a Città del Messico, e si distingue per la capacità di rigenerare interi arti e organi. Questa straordinaria abilità lo ha reso un oggetto di studio per la ricerca medica. Nonostante la sua fama tra gli appassionati di acquari, l’axolotl è in pericolo critico a causa della perdita del suo habitat naturale. Le diverse varianti di colore, che vanno dal bianco al nero, lo rendono ancora più affascinante.

6. Uacari calvo (Brasile e Perù)

L’uacari calvo è una scimmia con un volto rosso acceso e una folta pelliccia che lo fa sembrare uscito da un fumetto. Vive lungo il Rio delle Amazzoni e si sposta tra gli alberi in grandi gruppi. Il colore rosso del viso è un indicatore di salute: più è intenso, più l’animale è in forma. La sua robusta corporatura contrasta con la coda corta, che misura appena 13 cm.

7. Rana viola (India)

Scoperta nel 2003 sui monti Ghati occidentali, la rana viola ha un muso che ricorda quello di un maiale. Vive sottoterra, emergendo solo durante la stagione degli amori. Questo anfibio è straordinariamente raro: ne sono stati trovati meno di 150 esemplari. Si nutre di formiche e termiti, usando la sua lingua per catturarle.

8. Narvalo (Mari del Nord)

Famoso per il lungo dente a spirale che può raggiungere i 2,5 metri il narvalo è chiamato noto anche come “Unicorno del mare”, mentre il suo nome, dal norvegese narvhal, significa “balena cadavere”. Nell’antichità era annoverato tra i mostri marini per il suo aspetto, che ricorda quello di un beluga, dalla lunghezza che può arrivare fino a 7 metri nei maschi. Il narvalo vive nei mari artici e lo si può incontrare vicino al Polo Nord, in Norvegia vicino a Capo Nord, in Alaska nei pressi di Barrow, qualche volta nelle fredde acque del Canada. In natura, questi singolari cetacei possono vivere fino a 50 anni. Sulla funzionalità del “corno”, invece, gli scienziati sono divisi. Presente solo nei maschi, alcuni sostengono che sia funzionale alle “lotte” per l’accoppiamento, altri che sia un modo per intimorire i nemici naturali, come le balene e gli orsi polari.

9. Talpa dal muso a stella (Canada e USA)

Sembra uscita da un film di fantascienza. I suoi tentacoli facciali le permettono di individuare le prede in meno di un secondo. Buffa è buffa, bellissima non proprio, ma la Talpa dal muso a stella, diffusa nel nord est degli Stati Uniti e in Canada è una macchina da guerra concentrata in appena 50 grammi di peso. Non solo riesce a sopravvivere per parecchio tempo sotto terra grazie alla presenza di un’emoglobina particolare che le consente di fare a meno, o quasi, dell’ossigeno, ma, negli anni Ottanta, si è scoperto che le singolari escrescenze, simili a piccoli tentacoli, che ha sul muso sono i più sensibili organi tattili del mondo. Sono infatti pieni dei cosiddetti “organi di Eimer”, ben 112 mila contro i 17 mila di una mano umana, fibre nervose che servono alla talpa, cieca, di localizzare le sue prede e di inghiottirne in grande quantità in poco tempo, catturandole con i suoi denti a pinzetta.

10. Armadillo rosa (Argentina)

Chiudiamo la nostra Top Ten con l’armadillo rosa, un animale talmente buffo e carino che sembra uscito da una fiaba, ma proprio per queste caratteristiche è a rischio estinzione. Oltre a doversela vedere con la scomparsa del suo ambiente naturale, le aree miti e temperate dell’Argentina, è spesso vittima del commercio illegale. Ma questo piccolo mammifero di appena 15 cm non è adatto alla vita da animale domestico. Non sopravvive, infatti, più di otto giorni alla cattività. La sua corazza, costituita da placche ossee rosa pastello, gli ricopre il dorso, la testa, le gambe e la coda, mentre il resto del corpo è coperto da una morbida peluria chiara. Ha una vista debole, ma un olfatto ben sviluppato. Con le sue zampe anteriori dotate di robusti artigli scava nel terreno per cibarsi ci termiti e formiche, che poi cattura con la sua lunga lingua vischiosa.

Dalle profondità ai cieli: i cinque animali più curiosi scoperti nel 2024

Siamo nel XXI secolo, e questo ci fa sentire autorizzati a pensare che in nostro pianeta non abbia più segreti. Ma mentre cerchiamo la vita su Marte e altri pianeti anche fuori dalla nostra galassia, gli scienziati continuano a scoprire nuove specie. È successo anche nel corso dell’anno che si è appena concluso, come confermano questi animali che si vanno ad aggiungere alla lista degli esseri viventi più strani che vivono sulla Terra.

Il pesce “mano” rosa (Tasmania)

Questo piccolo pesce, lungo solo 9,9 cm, è stato scoperto al largo della costa della Tasmania. Ha un corpo rosa e pinne a forma di mano che usa per camminare sul fondo del mare, una caratteristica unica tra i pesci conosciuti. La scoperta ha attirato l’attenzione degli scienziati per la sua rarità e per la sua adattabilità in ambienti di profondità.

Il pipistrello dal naso a tubo (Papua Nuova Guinea)

Soprannominato “Yoda” per la sua somiglianza con il famoso personaggio di Star Wars, questo pipistrello è stato trovato in Papua Nuova Guinea. Il suo naso lungo e sottile gli consente di sondare il terreno alla ricerca di insetti, rendendolo uno dei pipistrelli più particolari scoperti nel 2024.

Il verme di velluto (Australia)

Scoperto nelle foreste pluviali australiane, questo verme lungo fino a 30 cm ha un corpo morbido e arruffato. Le spine velenose che emergono dal suo dorso sono utilizzate per difendersi dai predatori, un meccanismo raro tra i vermi di questa famiglia.

Il calamaro gigante (Nuova Zelanda)

Nel 2024, un calamaro gigante lungo 13 metri è stato trovato spiaggiato su una spiaggia neozelandese. È l’esemplare più grande mai trovato intatto, attirando l’attenzione degli scienziati marini.

Il ragno pavone (Australia)

Questo ragno ha un corpo colorato e peli che utilizza per attrarre prede e per corteggiare le femmine. La danza elaborata del maschio durante il corteggiamento è considerata uno degli spettacoli più affascinanti del regno animale.

Da non perdere su WEEKEND PREMIUM




Alla scoperta del Nord Europa: per un weekend rilassante, gustoso e salutare

di Cesare Zucca—

(for the english version click here)

Dopo le abbuffate natalizie, i cenoni di Capodanno, i brindisi festivi e i pranzi dell’Epifania… oltre ai sensi di colpa (“era tutto cosi buono, ma ho preso 3 kili…”), viene la voglia di passare un weekend all’insegna del mangiare sano e controllato, del vivere in salute e del riattivare l’equilibrio corporale.
Siete organizzati con robusti giacconi imbottiti, calde sciarpe di lana e calzature antigelo?
Certo, in inverno le giornate sono più corte. più fredde e più buie, però…
In inverno le città nordeuropee sono poco battute dal turismo di massa quindi si respira un’atmosfera più autentica e si evitano code alle attrazioni più famose,
In inverno si trovano voli low cost a prezzi bassi, anche nel weekend, ma sopratutto le basse temperature invernali ricche di neve e ghiaccio, contribuiscono anche a tonificare la pelle, a migliorare la qualità del sonno, a rassodare i pori, a combattere la cellulite a migliorare la circolazione sanguigna.

Il ghiaccio tonifica, rassoda e stimola energia, ne sa qualcosa David Venci, campione  mondiale di nuoto sotto ghiaccio

Niente di meglio che andare alle terme, paradisi di benessere e relax, e concedersi dei trattamenti che prevedano l’alternanza tra caldo e freddo, incluso l’applicazione del ghiaccio o della neve sulle cosce. Le terme sono un tradizionale punto di incontro: il mattino signore e signori discutono di notizie e del tempo nelle vasche idromassaggio.  Più tardi arrivano intere famiglie, gruppetti di amici e singoli, tutti attratti dalla qualità zen dell’acqua e del vapore.
i bagni termali caratterizzati dall’incontro del caldo con il freddo sono molto diffusi nel Nord Europa, ecco  quindi tre destinazioni “nordiche” per un weekend che gioverà al corpo e alla mente, condito da un cibo dal gusto sano ed equilibrato.

Reykjavík, Islanda:
Reykiavjak offre ben 17 piscine geotermiche, dove le sorgenti termali islandesi incontrano la cultura della acqua calda delle sorgenti termali . La maggior parte delle case è riscaldata con l’acqua delle sorgenti termali; Il 99% è riscaldato con energia verde.
Proprio al centro c’è  la popolare piscina Sundhöllin, la più antica e recentemente rinnovata mentre a breve distanza dal centro della città, scoprirete Laugardalslaug, La SPA più grande e la più frequentata, con due piscine di 50 metri, 7 vasche idromassaggio di diverse temperature, un bagno di vapore, una vasca fredda.

Laugardalslaug

MANGIARE SANO
Vi aspettano molti centri benessere con trattamenti all’avanguardia in Islanda, ma potrete anche trovare del cibo davvero sano.
Dill, specializzato in cibi essiccati e fermentati. Vuole evidenziare la cultura gastronomica islandese e preservare tradizioni secolari., Sümac, menu mediorientale informale dello chef Vigfusson: focaccia con za’atar e hummus; funghi ostrica alla griglia; carote con feta montata, miele e cumino; Per qualcosa di più tradizionale islandese, provate il Messinn, uno dei migliori ristoranti della città, mentre  per un super frullato fermati da Glo, dove potrete trovare di tutto, dai succhi, hamburger vegetariani e spettacolari “vegetale bowls”

Glo

Oslo, Norvegia:
Anche qui impera la filosofia del caldo e freddo:  A Langkaia, vicino alla stazione centrale, all’ Opera, a Aker Brygge e lungo la passeggiata del porto troverete numerose saune galleggianti che , oltre I piaceri del caldo, come il rilassamento, la pulizia del corpo e lo stare in buona compagnia. ofrono la possibilità di chiudere l’esperienza con un salutare tuffo nell’acqua gelida (lo so, ci vuole un certo coraggio e spirito di avventura…)
L’affascinante sauna galleggiante Måken si trova nelle acque del fiordo nei pressi dell’Opera. La costruzione è di legno trovato nel fiordo di Oslo e di altri materiali riciclati, assemblati dagli entusiasti della sauna dell’Oslo Fjord Sauna. La sauna ospita fino a dodici persone alla volta, con un’apertura che vi permette di buttarvi direttamente nel fiordo.
Il Badstuflåten è aperto tutto l’anno. In inverno visitatori si unisono ai cittadini di Oslo per fare la sauna e un bagno nelle gelide acque del fiordo.

SALT è un progetto unico di arte nomade che attualmente si trova a Oslo. Qui troverete tre saune, che insieme possono ospitare fino a 100 persone. Potrete rinfrescarvi con i secchi di legno riempiti d’acqua o con una doccia fredda all’aperto. SALE serve pasti e bevande nell’incantevole bar Naustet. Nella sauna più grande si organizzano spesso concerti, conferenze ed altri eventi culturali.

SALT, Oslo

Infine KOK è una barca con sauna che può ospitare fino a dieci persone. Quando non c’è ghiaccio nel fiordo, KOK offre gite in barca sul fiordo di Oslo per tre ore, o di più. La barca è silenziosa, con un motore fuoribordo elettrico, e pannelli solari sul tetto, in modo da potersi godere la vista sul fiordo in pace e tranquillità dall’interno della sauna.

MANGIARE SOSTENIBILE
Oslo è nota per offrire infinite opzioni di benessere unite a diete sane.
Kontrast, ingredienti prodotti solo dai migliori allevamenti; ingredienti locali etici e biologici provenienti da agricoltori norvegesi, Louise, frutti di mare naturali e appetitosi. straordinario piatto di pesce con granchio reale, ostriche, scampi, gamberi, capesante, salmone e cozze. KuuKuu kitchen & pub nel centro di Töölö, cucina finlandese classica e moderna, che privilegia ingredienti biologici di qualità. Al bio-ristorante Kolonihagen la filosofia gastronomica dello chef Jørgen Ravneberg ruota attorno a prodotti locali, biologici e sostenibili. provenienti d meravigliosi agricoltori locali e crescite foraggiate, inoltre potrete assaggiare tradizionali piatti di pesce norvegesi, mentre da Hanami  cibo fusion giapponese.potrete gustare un ottimo sushi gourmet in un Il nostro menu  che include una combinazione di robatayaki giapponese, Izakaya.

Kolonihagen, e Hanami

Helsinki, Finlandia
Se volete respirare l’aria più pura al mondo, ecco la vostra meta, dove oltre il 75% del Paese è coperto da foreste, rendendolo il più boscoso d’Europa e una delle migliori destinazioni per un weekend salutare. Troverete un paradiso naturale ricoperto di laghi, foreste, valli e montagne. Questo è anche uno dei posti migliori al mondo per vedere l’aurora boreale, in particolare da dicembre a marzo.
 La cultura della sauna finlandese è stata inserita nell’elenco del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO e Helsinki offre saune di tutti i tipi: Kulttuurisauna, nell’area di Merihaha accoglie i visitatori solo in coppia o in piccoli gruppi. La vicina Kuusijärvi, situata al confine con Vantaa, offre ai visitatori la possibilità di visitare le saune di fumo. Tra un tuffo e l’altro nel vicino lago, Kuusijärvi offre una sauna meravigliosamente rilassante e altamente autentica.  Cercate un’ esperienza vera e autenticamente spartana? Nell’ex area industriale Verkkosaari scoprirete Sompasauna, un self service sempre aperto, giorno e notte

Sompasauna

Löyly  è una delle saune pubbliche più iconiche e famose della Finlandia, e per una buona ragione: offre ai visitatori un rifugio dal caos cittadino. Situato in un’ex area industriale sul lungomare di Helsinki,  dispone di tre saune riscaldate a legna, una piscina all’aperto.

Löyly

La sauna si completa con un accogliente ristorante che serve piatti classici finlandesi come polpette e zuppa cremosa di salmone.

MANGIARE STELLATO E “GREEN”

Natura, ingredienti biologici e locali scelte sostenibili, cibo super rfresco e basso spreco, Jord, ristorante informale con cibi e bevande biologici, Lonna, piatti vegetariani, di pesce e di carne e ottimi dolci :A Helsinki, due ristoranti si sono aggiudicati, oltre alla Stella Michelin,anche la Stella Verde che premia una cucina attenta alla sostenibilità: Ora, piccolo locale che ospita solo 8 tavoli e un bancone di fronte alla cucina a vista; C’è una forte filosofia di sostenibilità e molti degli ingredienti provengono dal proprio orto. Grön, dove I piatti sono portati in tavola dagli stessi chef  che pongono le verdure  in primo piano. ingredienti di prim’ordine.

Ora

Grön

La temperatura standard delle vasche idromassaggio è di 38°-44° ( 100°-104° Fahrenheit) , mentre le piscine stesse sono tra 27°-30° Celsius  (80°-86° Fahrenheit) mentre l’esperienza “neve. ghiaccio e acqua fredda…” Forse meglio non conoscere i gradi ma semplicemente chiudere gli occhi, stringere i denti e… immergersi !
Pronti per la vostra avventura “nordica” del caldo e freddo? ….

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CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

For the English version, Click Next>

After the Christmas binges, the New Year’s dinners, the festive toasts and the Epiphany lunches… in addition to the sense of guilt (“everything was so good, but I gained 3 kilos…”), the desire to spend a weekend dedicated to healthy and controlled eating, living in health and reactivating body balance.
Are you organized with sturdy quilted jackets, warm wool scarves and frost-proof footwear?
Of course, in winter the days are shorter. colder and darker, but…
In winter, northern European cities are hardly affected by mass tourism. therefore you can breathe a more authentic atmosphere and avoid queues at the most famous attractions. In winter there are low-cost flights at low prices, even at the weekend, but above all the low winter temperatures also contribute to toning the skin, improving the quality of sleep, tighten pores, fight stretch marks and cellulite, tighten skin, help improve blood circulation.

Il ghiaccio tonifica, ne sa qualcosa David Venci, campione di nuoto sottoghiaccio

Nothing better than going to the spa and indulging in treatments that alternate between hot and cold, including the application of ice or snow on your thighs. The spa is a traditional meeting point: in the morning ladies and gentlemen discuss the news and the weather in the hot tubs. Later whole families, small groups of friends and singles arrive, all attracted by the zen quality of the water and steam.
Thermal baths characterized by the encounter between heat and cold are very common in Northern Europe, so here are three “Nordic” destinations for a weekend that will benefit the body and mind, seasoned with food with a healthy and balanced taste.

Reykjavik, Iceland:
Reykiavjak offers as many as 17 geothermal pools, where Icelandic thermal springs meet the hot spring water culture. Most of the houses are heated with water from thermal springs; 99% is heated with green energy.
Right in the center is the popular Sundhöllin swimming pool, the oldest and recently renovated while a short distance from the city center, you will discover Laugardalslaug, the largest and most popular SPA, with two 50-meter pools, 7 whirlpools of different temperatures, a steam bath, a cold tub.

Laugardalslaug

EAT HEALTHY
There are plenty of state-of-the-art spa treatments in Iceland, but you can also find some really healthy food.
Dill, specializing in dried and fermented foods. It aims to highlight Iceland’s food culture and preserve age-old traditions., Sümac, Chef Vigfusson’s casual Middle Eastern menu: flatbread with za’atar and hummus; grilled oyster mushrooms; carrots with whipped feta, honey and cumin. For something more traditional Icelandic, try Messinn, one of the best restaurants in the city, while for a super smoothie stop by Glo, where you can find everything from juices, vegetarian burgers and spectacular “vegetable bowls”

Glo

Oslo, Norway:
Here too the philosophy of hot and cold reigns supreme: In Langkaia, near the central station, the Opera, Aker Brygge and along the harbor promenade you will find numerous floating saunas which, in addition to the pleasures of heat, such as relaxation, body and being in good company. ofer the possibility to close the experience with a healthy dip in the icy water (I know, it takes a certain courage and spirit of adventure…)
The fascinating Måken floating sauna is located in the waters of the fjord near the Opera. The construction is of wood found in the Oslo Fjord and other recycled materials, assembled by the sauna enthusiasts of Oslo Fjord Sauna. The sauna seats up to twelve people at a time, with an opening that allows you to jump straight into the fjord. Badstuflåten is open all year round. In winter visitors join the citizens of Oslo for a sauna and a dip in the icy waters of the fjord.

SALT is a unique nomadic art project currently located in Oslo. Here you will find three saunas, which together can accommodate up to 100 people. You can cool off with wooden buckets filled with water or with a cold outdoor shower. SALT serves meals and drinks in the charming Naustet bar. Concerts, conferences and other cultural events are often organized in the larger sauna.

SALT

Finally KOK is a boat with sauna that can accommodate up to ten people. When there is no ice in the fjord, KOK offers boat trips on the Oslo Fjord for three hours, or more. The boat is quiet, with an electric outboard motor, and solar panels on the roof, so you can enjoy the fjord view in peace and quiet from inside the sauna. Oslo is known for offering endless wellness options coupled with healthy diets.
SUSTAINABLE EATING
Oslo is known for offering endless wellness options coupled with healthy diets.
Kontrast, ingredients produced only by the best farms; local ethical and organic ingredients from Norwegian farmers, Louise, natural and mouthwatering seafood. amazing seafood platter with king crab, oysters, scampi, prawns, scallops, salmon and mussels. KuuKuu kitchen & pub in the center of Töölö, classic and modern Finnish cuisine, which favors quality organic ingredients. At the Kolonihagen bio-restaurant, chef Jørgen Ravneberg’s gastronomic philosophy revolves around local, organic and sustainable products. from wonderful local farmers and foraged growths, also you can taste traditional Norwegian fish dishes, while at Hanami Japanese fusion food. You can enjoy excellent gourmet sushi in a menu which includes a combination of Japanese robatayaki, Izakaya…..

Kolonihagen, e Hanami

 Helsinki, Finland
If you want to breathe the purest air in the world, this is your destination, where over 75% of the country is covered in forest, making it the most forested in Europe and one of the best destinations for a healthy weekend. You will find a natural paradise covered in lakes, forests, valleys and mountains. This is also one of the best places in the world to view the Northern Lights, particularly from December to March.
Helsinki offers saunas of all kinds: Kulttuurisauna, in the Merihaha area welcomes visitors only in pairs or in small groups. Nearby Kuusijärvi, located on the border with Vantaa, offers visitors the chance to visit smoke saunas. In between dips in the nearby lake, Kuusijärvi offers a wonderfully relaxing and highly authentic sauna.
Are you looking for a true and authentically Spartan experience? In the former Verkkosaari industrial area you will discover Sompasauna, a self service that is always open, day and night

Sompasauna

Löyly  it is one of Finland’s most iconic and popular public saunas, and for good reason: it offers visitors a refuge from the bustle of the city. Located in a former industrial area on the Helsinki seafront, it has three wood-fired saunas, an outdoor swimming pool and a restaurant.

Löyly

Nature, organic and local ingredients sustainable choices, super fresh and low waste food, Jord, informal restaurant with organic food and drinks, Lonna, vegetarian, fish and meat dishes and excellent desserts : In Helsinki, two restaurants have won, over to the Michelin Star, also the Green Star which rewards a cuisine attentive to sustainability: Ora, a small place with only 8 tables and a counter in front of the open kitchen; There is a strong sustainability philosophy and many of the ingredients come from their own garden. Grön, where the dishes are brought to the table by the same chefs who place the vegetables in the foreground. top notch ingredients.

Grön

The standard temperature of the hot tubs is 38°-44° (100°-104° Fahrenheit) , while the pools themselves are between 27°-30° Celsius (80°-86° Fahrenheit) while experience “snow. ice and cold water…” Maybe it’s better not to know the degrees but simply close your eyes, grit your teeth and… immerse yourself!
Ready for your “Nordic” hot and cold adventure? ….

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 

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WEEKEND PREMIUM




A Natale da Napoli all’Armenia

Si avvicinano le feste e come sempre viene alla mente la strada di Napoli famosissima in tutto il mondo, Via San Gregorio Armeno, con i suoi presepi, i suoi pastori, la sua allegria e la chiesa di San Gregorio Armeno dove è conservato il cranio del santo trafugato da Costantinopoli per salvarlo dalla distruzione.Ma chi era San Gregorio Armeno l’Illuminatore, questo santo misterioso compatrono di Napoli nato in Armenia nel 257 circa e morto nel 332 circa dopo aver convertito il re Tiridate III e tutta la nazione al Cristianesimo? Per saperlo meglio andare a conoscere anche l’Armenia, questa terra mitica e sacra per il Cristianesimo.  E così sui passi di San Gregorio Armeno Weekend&Viaggi Premium ha deciso di partire alla scoperta di un Paese autentico, per assaporare un viaggio indimenticabile in questa nazione nel cuore del Caucaso, dove passato e presente si intrecciano regalando al viaggiatore un’esperienza unica.I voli diretti (Wizzair e Fly One) che in circa 4 ore collegano Milano, Roma e Venezia a Yerevan, la capitale, ne fanno una destinazione ideale per un breve viaggio di alcuni giorni, proprio quello che cerchiamo noi.In dieci tappe abbiamo esplorato le sue meraviglie: dai monasteri che narrano di una fede incrollabile, ai vigneti che offrono vini sorprendenti, fino alle tradizioni culinarie custodite con orgoglio.

Yerevan: La città rosa

Il nostro viaggio inizia a Yerevan, la capitale armena. Con i suoi edifici in tufo vulcanico, sorprende per il mix di modernità e memoria storica. Simbolo di rinascita, Yerevan offre attrazioni come la Cascades, una scalinata artistica con vista sul Monte Ararat e sculture di Botero, il Memoriale del Genocidio Armeno, le fontane colorate che la sera animano piazza della Repubblica a suon di musica.Il Museo di Storia svela 400.000 anni di storia armena, mentre la Ararat Brandy Factory racconta la tradizione del famoso brandy amato da Winston Churchill.

Khor Virap: Il legame spirituale con il Monte Ararat

A pochi chilometri dal confine turco, Khor Virap rappresenta la culla del Cristianesimo in Armenia. San Gregorio Armeno l’Illuminatore fu imprigionato proprio qui prima di convertire il Paese alla nuova fede. L’Armenia fu la prima nazione ad adottare il Cristianesimo quando nel 301 Tiridate III, dopo la conversione per mano di San Gregorio l’Illuminatore, lo dichiarò religione di Stato.Il monastero, incorniciato dal maestoso Monte Ararat, è una visione da cartolina che lascia senza parole.

Areni: La culla del vino millenario

Considerata la capitale vinicola dell’Armenia, Areni ospita la più antica cantina del mondo, scoperta nel 2007 all’interno di una grotta dove sono state ritrovate giare per la fermentazione e una vasca per pigiare l’uva oltre ad acini e raspi di uva. Il tutto risalente a 6.000 anni fa.Dopo lo stop alla vinificazione dettato dal regime dell’URSS (l’Armenia doveva produrre brandy, al vino avrebbe pensato la Georgia) con l’indipendenza la tradizione ha acquistato nuova forza e i vini armeni hanno conosciuto una rinascita e il numero delle cantine, parecchie seguite da enologi italiani, è in continua crescita. Alla Momik Winery, dal nome dell’architetto che costruì il monastero di Noravank poco distante, Nver e Narine offrono degustazioni con i vini prodotti con il vitigno Areni Noir che raccontano una storia di tradizione e innovazione.

Noravank: L’arte tra le rocce

Incastonato nella gola del fiume Amaghu dalle pareti di colore rosso, affacciato su un panorama mozzafiato, spicca il monastero di Noravank, uno dei luoghi di culto più antichi dell’Armenia, sepolcro ufficiale della dinastia degli Orbelyan e capolavoro dell’architettura medievale.Le decorazioni scolpite e i motivi ispirati alla vite testimoniano l’abilità degli artigiani locali, mentre la posizione remota invita alla meditazione.  E’ uno dei monasteri preferiti dalle coppie per i matrimoni.

Lago Sevan: Un paradiso d’alta quota

A 1.900 metri sul livello del mare, il Lago Sevan è il secondo lago più alto al mondo e uno degli specchi d’acqua più grandi e suggestivi del Caucaso. Le acque turchesi contrastano con le colline circostanti, e il monastero di Sevanavank, su una penisola, offre un panorama unico e un’atmosfera di pace.Le prime due chiese, su un precedente insediamento pagano, furono fondate dallo stesso San Gregorio l’Illuminatore quando l’Armenia venne ufficialmente proclamata cristiana dopo la conversione del Re Tiridate III.

Garni e Geghard: Tra paganesimo e cristianità

Il Tempio di Garni, del I secolo d.C., è l’unico esempio di architettura ellenistica in Armenia e l’unica testimonianza del passato pagano del Paese.Insieme al monastero di Geghard, scavato nella roccia all’interno della valle dell’Azat, rappresentano il passaggio storico dal paganesimo al Cristianesimo.Entrambi siti UNESCO, sono tappe imperdibili per comprendere le radici spirituali di un Paese dove i monasteri sono essenziali e semplici nella loro architettura, per non distogliere i fedeli dalla preghiera.

Symphony of Stones: La natura come arte

Poco distante da Garni, la gola del fiume Goght ospita la Symphony of Stones, un monumento naturale composto di colonne basaltiche esagonali e pentagonali sospese e alte quasi 50 metri.Formate dal raffreddamento della lava vulcanica assomigliano alle canne di un organo. Per accedere al sito, che incanta con la sua perfezione geometrica, seguire le indicazioni dei cartelli posti poco prima dell’arrivo al tempio di Garni e scendere nella gola.

Tsaghkunk: L’arte del lavash

Nel villaggio di Tsaghkunk si scopre il segreto del lavash, il pane tradizionale armeno. Prepararlo nel forno tonir, un forno interrato in argilla e pietra dove le braci poste sul fondo emanano il calore necessario, è un’esperienza che celebra l’amore e la condivisione tipici della cultura armena.La sfoglia viene prima stesa con un mattarello e poi allargata con le mani quindi messa su un cuscino e bagnata leggermente per farla aderire alle pareti del forno. Tempo meno di un minuto e il pane è pronto.

Gyumri: La città della rinascita

Seconda città del paese, Gyumri sorprende per il suo fascino bohémien e le sue case scure in pietra vulcanica. Prima del devastante terremoto del 1988, che causò migliaia di vittime e distrusse gran parte del suo patrimonio architettonico, la città era un importante centro artistico e artigianale, rinomato per le sue scuole di pittura, scultura e musica.Da non perdere una visita al laboratorio di ceramica fondato da Antonio Montalto, ex console onorario italiano e medico siciliano arrivato qui per aiutare dopo il terremoto e mai ripartito, che offre ai giovani della città opportunità uniche di apprendimento e sviluppo personale.

Armenia Wine Company: Tradizione e innovazione

Chiudiamo il viaggio con una visita all’Armenia Wine Company, una delle realtà più moderne del Paese. Con oltre 10 milioni di bottiglie di vino e circa 4 milioni di bottiglie di brandy prodotte ogni anno è una delle più grandi aziende vinicole dell’Armenia che unisce millenni di tradizione vinicola a tecniche moderne.Con visite, degustazioni e un museo dedicato alla storia del vino, l’azienda è una testimonianza dell’eccellenza enologica del Paese.Per ulteriori informazioni: www.armenia.travelwww.facebook.com/ArmeniaTravelOfficialwww.instagram.com/armenia.travel 




Seychelles: alla scoperta del Giardino dell’EDEN, tra natura incontaminata, coralli e tartarughe giganti

Visitare le Seychelles vuol dire vivere un viaggio indimenticabile in un arcipelago ricco di storia che mescola una flora lussureggiante con una fauna unica nel suo genere, senza dimenticare svago e divertimento al TOP. Se si sogna un Natale e un Capodanno lontano dal freddo pungente del nostro inverno, le Seychelles sono la destinazione perfetta per trascorrere le festività in un paradiso tropicale.Di Francesco DonniciSe pensate che sia arrivato il momento di una pausa dal quotidiano e desiderate passare delel vacanze natalizie diverse dal solo, le Seychelles potrebbero essere la scelta migliore, perché  combinano il meglio delle tradizioni natalizie con la magia di un ambiente esotico. La popolazione, a maggioranza cattolica, celebra il Natale con calore e gioia, adornando case e strade con luci colorate e decorazioni. Ad esmepio a Victoria, capitale di questo piccolo stato insulare, è possibile passeggiare tra vicoli addobbati e lasciarsi trasportare dalla musica e dai profumi delle bancarelle locali. Durante un viaggio alle Seychelles si resterà affascinati dal ricco patrimonio folkloristico che caratterizza ogni isola.Questo arcipelogo si presenta come un vero e proprio Paradiso terrestre caratterizzato dalla presenza di splendide spiagge bianche incastonate tra massi granitici millenari bagnate da un mare limpido dalle mille sfaccettature color smeraldo e turchese, il tutto avvolto da una natura lussureggiante.

Isola di La Digue, Seychelles
Le Seychelles sono una Repubblica democratica formata da un arcipelago di 115 isole bagnate dall’Oceano Indiano che si trovano al largo della costa orientale dell’Africa, vicino al Madagascar.Queste isole sono conosciute per la loro bellezza naturale, con spiagge di sabbia bianca, mare cristallino e una ricca biodiversità, rendendole una destinazione turistica di fama mondiale.
Isola di Mahé, Anse Boileau Beach
Oltre alle sue spiagge paradisiache, Le Seychellee permettono di vivere escursioni uniche grazie alla possibilità di fare trekking sulle pendici che si trovano al centro di alcune delle sue isole, senza dimenticare le gite in barca e la night life offerta da casinò, resort e alcuni locali notturni situati nella capitale Victoria.
Isola di La Digue
Le isole principali sono tre, ovvero Mahé, Praslin e La Digue: sono le isole più grandi e popolate, dove si concentrano gran parte delle infrastrutture e attrazioni turistiche. Io e la mia compagna abbiamo lasciato la caotica Milano per andare a scoprire le meraviglie che regalano queste tre isole, con l’obiettivo di scoprire la vera anima di questi posti paradisiaci.

 Da Milano alle Seychelles via Dubai

Raggiungere le Seychelles dall’Italia è molto semplice: le principali compagnie che effettuano questa tratta, solitamente con uno scalo, sono Turkish Airlines, Ethiopian Airlines e Etihad Airways.Noi abbiamo scelto quest’ultima, confermando così gli ottimi feedback ricevuti sulla compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti. Partiti da Milano Malpensa, abbiamo fatto uno scalo a Dubai cambiando aeromobile e siamo arrivati di prima mattina all’aeroporto internazionale delle Seychelles, situato sull’isola di Mahé, molto vicino alla capitale Victoria. Nel nostro viaggio abbiamo visitato le tre isole principali, ovvero Mahé, Praslin e La Digue: per esplorare le prime due consigliamo di noleggiare un’auto (è possibile prenotare facilmente una vettura on-line direttamente dal’Italia), mentre a La Digue basterà noleggiare una bicicletta per girare velocemente tutta l’isola.

Prima tappa: isola di Praslin

Anse Georgette, Praslin
Come prima tappa del nostro viaggio abbiamo scelto Praslin, ovvero la seconda isola più grande delle Seychelles. Parliamo di una destinazione di grande fascino grazie alle sue spiagge spettacolari, alla ricca biodiversità e al carattere rilassato che la contraddistingue.  E’ possibile raggiungere Praslin prendendo da Mahé prendendo un catamarano (circa ¾ d’ora di viaggio), o in alternativa  un piccolo aereo o un elicottero.  L’atmosfera è tranquilla, perfetta per chi cerca una vacanza lontano dal caos.
Valle del Mai
In questa isola non si può non visitare la Valle del Mai, un sito UNESCO che ospita una delle foreste più antiche del mondo, famosa per il coco de mer, una palma unica che produce i semi più grandi del pianeta. La foresta è abitata da specie rare, tra cui il pappagallo nero delle Seychelles.
Anse Lazio
Tra le numerose spiagge mozzafiato consigliamo di visitare Anse Lazio,  considerata una delle spiagge più belle al mondo, con sabbia bianca e acqua cristallina ideale per snorkeling e nuoto. Non passa in secondo piano nemmeno Anse Georgette, una spiaggia appartata e tranquilla, accessibile attraverso resort o percorsi autorizzati. Chi ama le gite in barca può visitare la Riserva naturale di Curieuse, situata su un’isola vicina, questa riserva protegge tartarughe giganti di Aldabra e mangrovie.Abbiamo avuto il piacere di soggiornare in quello che probabilmente può definirsi il resort più bello ed esclusivo dell’isola, ovvero il Constance Lemuria Praslin Seychelles, ideale per chi ama rilassarsi e per chi è un appassionato di golf.  Il Constance Lémuria è famoso per il suo campo da golf a 18 buche, l’unico delle Seychelles, che si estende tra colline verdi e vista sull’oceano. Chi vuole invece rilassarsi può sfruttare le potenzialità del Constance Spa che offre trattamenti di lusso ispirati alla natura, con prodotti a base di ingredienti locali.Sono inoltre disponibili programmi di yoga, meditazione e fitness. Il resort dispone anche di ristoranti gourmet che servono una cucina internazionale, creola e piatti a base di pesce fresco. È possibile vivere esperienze culinarie personalizzate, come cene romantiche sulla spiaggia.  A proposito di spiagge, il resort è situato vicino a spiagge spettacolari, tra cui Anse Georgette, una delle spiagge più belle e incontaminate del mondo. La spiaggia privata del resort è invece perfetta per rilassarsi, fare snorkeling o godersi il tramonto.

Seconda tappa: isola di La Digue

Dopo qualche giorno passato a Praslin, è arrivato il momento di postarci a la Digue, una delle isole più affascinanti e pittoresche delle Seychelles, famosa per le sue spiagge spettacolari, i paesaggi tropicali e l’atmosfera rilassata e autentica. È la quarta isola più grande dell’arcipelago, ma a differenza di Mahé o Praslin, si distingue per il suo ritmo lento e per l’assenza quasi totale di automobili, sostituite da biciclette e carri trainati da buoi.

Tartarughe giganti nella Veuve Nature Reserve
Come accennato in precedenza, la Digue è l’isola ideale per “disconnettersi”. Non ci sono grandi resort o traffico; l’unico mezzo di trasporto è principalmente la bicicletta. La comunità locale è accogliente e mantiene vive le tradizioni creole.Tra le attrazioni più interesanti segnaliamo la Veuve Nature Reserve: Una riserva protetta dove è possibile avvistare il raro pigliamosche del paradiso delle Seychelles (“veuve” in francese), endemico dell’isola. Non mancano ovviamente percorsi che attraversano la giungla e conducono a punti panoramici o spiagge nascoste.
Anse d’Argent
Anse Source D’Argent
Tra le attrazioni principali però spiccano ovviamente  le spiagge paradisiache bagnate da acque cristalline che ospitano una ricca vita marina, inclusi coralli, pesci tropicali e tartarughe giganti.
Anse Cocos
Tra le numerose spiagge suggeriamo di non perder le tre più famose: partiamo dalla più bella e famosa, ovvero Anse Source d’Argent, una delle spiagge più fotografate al mondo, famosa per i massi granitici unici, la sabbia bianca finissima e le acque turchesi poco profonde.Non sono da sottovalutare Grand Anse e Petite Anse, spiagge più selvagge con onde potenti, perfette per chi ama paesaggi spettacolari e meno frequentati.Infine per chi ama l’avventura consigliamo Anse Cocos, una spiaggia remota raggiungibile con una breve escursione, ideale per chi cerca tranquillità.
Petite Anse
Come dimora per soggiornare a la Digue abbiamo scelto Le Domaine de L’Orangeraie Resort & Spa. Si tratta di  un resort rinomato per la sua combinazione di lusso, tranquillità e armonia con la natura.  Situato a pochi passi dalla spiaggia e vicino al porto principale di La Digue, il resort offre una posizione strategica per esplorare l’isola. È circondato da una vegetazione tropicale lussureggiante e offre viste panoramiche sull’oceano e sulle formazioni granitiche tipiche delle Seychelles.

Terza tappa: Isola di Mahé

Abbia deciso di terminare le nostre due settimane di vacanze alle Seychelles nell’isola più grande dell’arcipelago, ovvero Mahé, un mix perfetto tra natura, cultura e lusso. Qui si trova l’aeroporto internazionale e dove sorge la Capitale Victoria, una delle capitali più piccole del pianeta.Quest’ultima è stata fondata durante il periodo coloniale britannico, Victoria ha mantenuto molte influenze architettoniche ed estetiche di quel tempo, anche se si mescolano elementi creoli e moderni. Il nome originale era “Port Victoria,” in onore della regina Vittoria d’Inghilterra. Uno dei simboli di Victoria, è una replica in miniatura della torre dell’orologio di Vauxhall Bridge a Londra. È situata nel cuore della città ed è un punto di riferimento iconico.

Mercato Sir Selwyn Selwyn-Clarke
Mercato Sir Selwyn Selwyn-Clarke
Se si visita Victoria non ci si può lasciare scappare Mercato Sir Selwyn Selwyn-Clarke, un luogo ideale per scoprire i prodotti locali, come pesce fresco, frutta, spezie e artigianato creolo. Molto interessante anche il Museo Nazionale di Storia che risulta perfetto per approfondire la cultura e la storia delle Seychelles, dalle tradizioni creole alla biodiversità unica dell’arcipelago.  Victoria è un centro vivace ma tranquillo, che riflette lo stile di vita rilassato delle Seychelles.La città è popolata da un mix etnico di creoli, europei, asiatici e africani, che contribuiscono a un’atmosfera multiculturale. Gli abitanti parlano prevalentemente il creolo delle Seychelles, ma anche inglese e francese.In generale Mahé si fa apprezzare per le sue spiagge incontaminate, la rigogliosa vegetazione tropicale e un’atmosfera rilassata.  Tra le spiagge da non perdere segaliamo: Beau Vallon, una delle spiagge più famose e frequentate sia dai turisti che dai locali, perfetta per nuotare, fare snorkeling e sport acquatici.Chi preferisce una spiaggia selvaggia e appartata consigliamo Anse Intendance, ideale per chi cerca tranquillità e vuole godere di panorami mozzafiato, mentre Anse Royale è imperdibile  per lo snorkeling, grazie alle sue acque calme e cristalline.A MAehé non sono mancate le escursioni, come quella organizzata al Morne Seychellois National Park che offre numerosi sentieri escursionistici, tra cui il popolare percorso verso la vetta più alta dell’isola, il Morne Blanc. Degne di nota anche le cascate di Port Launay, un’oasi nascosta per chi ama la natura e cerca un luogo fresco per rilassarsi.A Maehé abbiamo soggiornato al Four Seasons Resort Seychelles è uno dei luoghi più esclusivi e lussuosi di tutt a’isola. Situato su una collina che domina la splendida Anse Intendance, questo suggestivo Resort offre ville con piscina privata immerse nella vegetazione tropicale e viste mozzafiato sull’oceano.

Dove Mangiare

Praslin

Les Lauriers

Indirizzo: Cote D’Or Esplanade, Praslin Island, SeychellesTelefono: +248 4 297 900La Digue

Natural Bar Grill & Drinks

MR3J+FCH, La Digue, SeychellesMahé

Maria’s Rock

Indirizzo: Anse Gouvernment Rd, MahéTelefono: +2484361812

Dove dormire

Praslin

Constance Lemuria Praslin Seychelles

Indirizzo: Anse Kerlan Praslin Seychelles, SeychellesTelefono: +2484281281Sito Web: https://www.constancehotels.com/en/hotels-resorts/seychelles/lemuria/La Digue

Le Domaine de L’Orangeraie Resort & Spa

Indirizzo: La Passe, SeychellesTelefono: +2484299999Sito web: http://www.orangeraie.sc/Mahé

Four Seasons Resort Seychelles

Indirizzo: Mahe Island, Petite Anse, SeychellesTelefono: +2484393000Sito web: https://www.fourseasons.com/seychellesSeguici anche sui Instagram & Facebook per essere aggiornato su tutte le prossime uscite!E iscriviti alla Newsletter per ricevere  in regalo il nostro magazine digitale per TUTTO L’ANNO




Naxos: un angolo incontaminato delle Cicladi

Naxos, la più grande e fertile delle isole Cicladi, è il luogo ideale per un weekend di evasione, lontano dalle mete turistiche più famose come Santorini e Mykonos. Quest’isola ricca di miti e leggende, come la storia di Arianna, offre un mix affascinante di spiagge dorate, villaggi pittoreschi e tradizioni secolari. Scopri come trascorrere un fine settimana all’insegna dell’autenticità in questo angolo incantevole del Mar Egeo.

Passeggiata tra storia e cultura

Inizia il tuo soggiorno a Naxos esplorando la capitale, Naxos Chora. Questo pittoresco centro storico è un dedalo di vicoli acciottolati e case imbiancate che si snodano tra il quartiere medievale del Kastro e il Bourgos, il vecchio quartiere greco. Il Castello Veneziano, costruito nel 1207 dai Veneziani, è un punto di partenza ideale per scoprire la storia dell’isola e offre una vista panoramica mozzafiato.Non perderti una visita al Tempio di Apollo, conosciuto come la Portara, una delle icone dell’isola. Anche il Tempio di Demetra, situato a sud del villaggio di Sangri, è un importante sito archeologico che merita attenzione. Se hai tempo, esplora anche la Chiesa di Panagia Mirtidiotissa per ammirare affreschi bizantini e immergerti nella spiritualità locale.

Delizie gastronomiche e ristoranti locali

La cucina di Naxos è un autentico viaggio nei sapori della Grecia. Per una colazione o uno spuntino, fermati al To Elliniko, dove puoi gustare una fetta di tiropita, una torta salata di formaggio. Al pranzo, il ristorante Axiotissa è una scelta eccellente per assaporare piatti preparati con ingredienti freschi dell’isola, come il keftedes (polpette di carne) e il moussaka (stufato di melanzane e carne). Per una cena romantica, prova il Meze Meze, un ristorante che offre una varietà di meze (antipasti) e cocktail preparati con ingredienti freschi. Il saganaki (formaggio fritto) e il pastitsio (pasta al forno) sono imperdibili. Se preferisci un’atmosfera più rilassata, visita il Remezzo, un bar con vista sul mare, ideale per sorseggiare un cocktail al tramonto.

Spiagge e natura: relax e avventura

Le spiagge di Naxos sono un vero paradiso. Agios Georgios, situata vicino a Naxos Chora, è perfetta per una giornata al mare con la famiglia, grazie alla sua sabbia fine e alle acque poco profonde. Per una spiaggia più tranquilla, esplora Plaka Beach, una lunga distesa di sabbia dorata, oppure Glyfada e Kastraki nella costa sud-ovest, che offrono un ottimo equilibrio tra comodità e serenità.Se ami la natura e le passeggiate, non perdere l’opportunità di scalare il Monte Zas, il punto più alto dell’isola. L’escursione regala viste spettacolari e un’immersione nella flora e fauna locali. La breve camminata fino a Grotta Beach ermetterà di scoprire una spiaggia di sabbia e ciottoli con onde vivaci, ideale per chi cerca un po’ di avventura.

Immersione nella cultura locale

Per un assaggio dell’autentica vita di Naxos, visita i suoi villaggi più tradizionali. Chalkio (Halki), l’antica capitale, è perfetta per passeggiare tra negozietti e gallerie d’arte, godendo della tranquillità lontana dalla folla. Apiranthos, arroccato sui pendii del monte Fanari, è noto per la sua distintiva identità culturale e linguistica, riflesso delle sue radici cretesi.

Gite e attività all’aria aperta

Se vuoi esplorare l’isola da un’altra prospettiva, partecipa a una delle crociere giornaliere in barca a motore o catamarano. Queste escursioni offrono opportunità di snorkeling e panorami mozzafiato delle isole vicine. Se preferisci attività più avventurose, il kitesurfing è molto popolare sulle spiagge ventose della costa ovest di Naxos.Non dimenticare di assaporare il Kitron, un liquore tipico prodotto con limoni locali, visitando la storica distilleria Vallindras a Halki, che produce questo prelibato liquore dal 1896.In sintesi, Naxos è una meta ideale per un weekend che combina bellezza naturale, storia affascinante e cucina deliziosa. Immergiti nella vita autentica dell’isola e scopri un angolo del Mar Egeo che saprà conquistarti con la sua genuinità e il suo fascino senza tempo.Per non perderti altri viaggi all’estero all’insegna dell’autenticità segui la rubrica Intheworld e la nostra pagina Facebook!




I 10 ponti più lunghi del mondo

Mentre si torna a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina, questa settimana la rubrica TOP 10 è andata alla ricerca dei 10 ponti più lunghi del mondo. E ha scoperto che sono quasi tutti in Asia. Ecco quali sono.

1.Danyang-Kunshan Bridge (Cina)

Il podio di “ponte più lungo del mondo” va al Danyang-Kushang di ben 165 km. Si trova in Cina e collega Shanghai a Nanjiing, nella provincia di Jiangsu. La sua costruzione è iniziata nel 2006 ed è terminata nel 2010, impiegando più di 10 mila persone, con un costo di 8,5 miliardi di dollari. La sua lunghezza da record è dovuta al fatto di dover attraversare canali, fiumi, laghi e distese di risaie. Per 9 km passa sulle acque del lago Yangcheng. Ogni giorno è percorso da 2 milioni di persone, sia in macchina che in treno.

2. Changkua-Kaohsiung (Taiwan)

Al secondo posto troviamo il Changkua-Kaohsiung a Taiwan, con appena 7 km di differenza dal Danyang-Kushang. Misura infatti 157 km e collega le città di Taipei e Kaohsiung. Completato nel 2007, è una parte fondamentale della linea Taiwan High Speed Rail ed è stato costruito seguendo scrupolosi criteri antisismici, attraversando la zona geografica tra Baguazhang e Zouying ad alto rischio sismico. È percorso ogni giorno da treni ad alta velocità.

3. Cangde Grand Bridge (Cina)

Terzo podio per un altro ponte cinese, il Cangde Grand Bridge, lungo 115 km e 900 metri. Come il Danyang-Kushang si trova anch’esso lungo la linea ad alta velocità Beijing-Shanghai ed è stato completato nel 2010. Il viadotto conta in tutto 3092 pilastri.

4. Tianjin Grand Bridge (Cina)

La Cina domina ancora la nostra TOP 10. Al quarto posto, infatti, troviamo il Tianjin Grand Bridge, lungo 113 km e 700 metri e collega Langfang e Qingxian servendo sia un’autostrada che una linea ferroviaria ad alta velocità. I lavori per la sua costruzione sono iniziati nel 2006 per concludersi nel 2011.

5.Weinan Weihe Grand Bridge (Cina)

Anche il quinto ponte più lungo del mondo si trova in Cina. È il Weinan Weihe e misura poco meno di 80 km. Il viadotto fa parte della Zhengzhou–Xi’an High-Speed Railway e quando fu inaugurato, nel 2008, per poco detenne il titolo di “ponte più lungo del mondo”. Attraversa il fiume Wei, uno dei fiumi più importanti e lunghi della Cina, collegando Zhebgzhou e Xian.

6. Hong Kong-Zhuhai-Macao Bridge (Cina)

Sesto posto per un altro ponte cinese, il Hong Kong-Zhuhai-Macao Bridge che collega Hong Kong, Zhuhai e Macao ed è lungo 55 km e 717 metri. Il ponte è stato inaugurato nel 2017 dopo 8 anni di lavori, utilizzando 400 mila tonnellate di acciaio e con un costo di circa 7 miliardi di dollari. Tra le sue particolarità c’è la sua forma che ricorda quella di un dragone cinese e un tunnel sottomarino di 7 km incluso nel suo percorso.

7. Bang Na Expressway (Thailandia)

Al settimo posto troviamo il primo ponte non cinese, il Bang Na Expressway, in Thailandia. È lungo 54 km ed è stato il ponte più lungo del mondo fino al 2004. Il progetto del 1994 è dell’architetto americano Louis Berger ed è stato completato nel 2000. Il suo percorso si snoda quasi tutto sulla terraferma, a eccezione di un piccolo tratto che attraversa un fiume.

8. Beijing Grand Bridge (Cina)

Torniamo di nuovo in Cina per l’ottava posizione, occupata da Beijing Grand Bridge che si estende per 48 km e 153 metri sulla linea ad altra velocità Beijing-Shanghai. Si trova a Pechino e la sua costruzione è terminata nel 2010. La sua inaugurazione, invece, risale al 2011.

9. Haiwan Bridge (Cina)

Con i suoi 41 km e 850 metri, in nona posizione della nostra TOP 10 della settimana troviamo l’Haiwan Bridge, che collega la città di Qingdao con la sua periferia attraversando la parte settentrionale della baia di Jiaozhou.  Detiene, però, il primato di ponte marittimo più lungo del mondo.

10. Ponte sul lago Pontchartrain (Stati Uniti)

In decima posizione troviamo il primo ponte non asiatico e anche il più “vecchio”. Il Pontchartrain è stato aperto al traffico nel 1956 e completato definitivamente nel 1969 con una spesa di 76 milioni di dollari. È lungo 39 km e collega New Orleans alla sua area urbana, dimezzandone i tempi di percorrenza. Ogni giorno lo attraversano 12 milioni di veicoli, per lo più camion e mezzi pesanti.




Le 10 scalinate più belle del mondo

Alcune sono vere e proprie opere d’arte, altre sono contornate da paesaggi mozzafiato, altre ancora sono famosissime per vicende storiche o come location di film. Torna anche questa settimana le rubrica TOP 10. Questa volta abbiamo provato ad andare alla ricerca delle 10 scalinate più belle del mondo.

1.Estrada Selaròn (Rio de Janeiro, Brasile)

È una scalinata di 125 metri che collega le strade di Joaquim Silva e Pinto Martin, nei quartieri di Lapa e Santa Teresa, a Rio de Janeiro. Il suo vero nome sarebbe Manuel Carneiro, ma è famosa in tutto il mondo con il nome di Estrada Selaròn, dal nome dell’artista cileno che, nel 1990, decise di abbellirla con piastrelle dai colori che omaggiano il popolo brasiliano e la sua bandiera: blu, verde, giallo, per ravvivare una zona della città degradata. La scalinata piacque subito moltissimo, soprattutto gli stranieri, e qui cominciarono a essere girati spot pubblicitari e film.

Si dice che Selaròn era talmente ossessionato dalla sua opera da arrivare a vendere tutti i suoi quadri per acquistare le piastrelle per decorarla, circa 2000. Ma, a mano a mano che la fama della sua scala aumentava, la gente faceva a gara a donare altre piastrelle. Oggi, si stima che provengano da 60 paesi diversi. L’ossessione di Selaròn si protrasse fino alla sua morte: nel 2013 fu trovato morto proprio sulle “sue” scale, in circostanze misteriose.

2.Scalinata di Piazza di Spagna (Roma, Italia)

È sicuramente una delle scalinate più belle e famose del mondo, nonché uno dei simboli di Roma. La celeberrima Scalinata di Piazza di Spagna è stata inaugurata nel 1725 da Papa Benedetto XIII in occasione del Giubileo e il suo nome si deve alla presenza dell’Ambasciata Spagnola. Conduce alla Chiesa di Trinità dei Monti e conta 135 gradini. Ha fatto da sfondo a numerosi film, sia italiani che stranieri, e ha ospitato eventi e sfilate di moda degli stilisti più famosi. In primavera, viene decorata con coloratissime azalee, mentre nel periodo natalizio qui viene allestito uno splendido presepe del 19° secolo.

3.16th Avenue Tiled Steps (San Francisco, USA)

Inaugurata il 27 agosto 2005, la 16th Avenue Tiled Steps di San Francisco, è un capolavoro di 163 gradini, realizzata interamente a mosaico, composta da più di 2000 tessere fatte a mano, per un totale di 75 mila frammenti di piastrelle. I pannelli, uno per ogni scalino, separati tra loro, sono 163. I mosaici creano splendidi giochi di luce. Anche questa scalinata è nata per abbellire un angolo della città, quella del Golden Gate Heights Neihborhood, grazie a un progetto nato nel 2003 che ha visto la collaborazione degli artisti Jessie Audette ed Alice Yee Xavier con tutti gli abitanti del quartiere.

4.San Juan de Gaztelugatxe (Paesi Baschi, Spagna)

Una scalinata di 241 gradini che sembra uscita da un film, anzi, da una serie Tv. Se siete appassionati del genere, forse l’avrete già vista: compare infatti nella settima stagione del Trono di Spade, dove, per la sua bellezza, questa isola collegata alla terraferma da un ponte, che poi si trasforma nella scalinata e porta a un eremo sul promontorio era Dragonstone (Roccia del Drago), dove la famiglia Targaryen viveva dopo l’esilio. Nella realtà, si trova sull’isola di Gaztelugatxe, lungo le coste della Biscaglia, nei Paesi Baschi. Il ponte che la collega alla terraferma è del XIV secolo. La particolarità di questa scalinata è il suo percorso a zig zag per arrivare fino alla chiesa, dedicata a San Giovanni Battista.

5.   El Peñón de Guatapé (Guatapé, Colombia)

Questa scalinata composta da 649 gradini si arrampica su un monolite di roccia alto 2135 metri, El Peñón de Guatapé, nel distretto di Antiochia, in Colombia. Tuttavia, salire fino alla vetta ne vale veramente la pena. Il paesaggio, infatti, è magico e surreale, tra boschi, colline, laghi e una vista che spazia verso l’infinito. La scalinata è stata costruita lungo la parete settentrionale del monolite, sfruttando una frattura della roccia. A circa metà, si trova un tabernacolo dedicato alla Madonna, mentre, in cima, è stata costruita una torretta a tre piani per ammirare al meglio lo spettacolo del panorama circostante. Qui si trovano anche alcuni negozi.

6.   Lion Rock (Sigiriya, Sri Lanka)

La scalinata fa parte del sito archeologico dell’antica Sigiriya, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Per raggiungere la cima della roccia, un monolite di origine vulcanica alto 200 metri, dove si trovano i resti di un palazzo reale costruito durante il regno di re Kashapa (477-495 d.C) è necessario salire ben 1200 gradini! Tuttavia, mentre la prima parte del percorso è adatto a tutti, giunti circa a metà, segnalata da due imponenti zampe di leone, il sentiero si fa più complicato, con parti di scalinata che collegano spaccature nella roccia, passaggi stretti e passerelle. Un tratto è caratterizzato da una scala a chiocciola, rinchiusa in una gabbia verticale di protezione. Una volta arrivati in cima, si potrà ammirare una vista mozzafiato e visitare le antiche rovine del palazzo. Lungo il percorso, invece, si possono vedere da vicino alcuni affreschi incredibili sulla parete rocciosa.

7.Scala Elicoidale dei Musei Vaticani (Città del Vaticano)

Un capolavoro di architettura e di arte che entra di diritto nella TOP 10 è la Scala Elicoidale dei Musei Vaticani, o Scala Momo, dal nome dell’architetto che la progettò, Giuseppe Momo. La scala è formata da due scale separate, una che sale e una che scende, e si intrecciano fino a formare una doppia elica. La loro struttura è tale che non si incontrano mai, in modo da facilitare la salita e la discesa dei visitatori. Elegante e simmetrica, la scala elicoidale è stata commissionata da papa Pio XI, nel 1929, e inaugurata il 7 dicembre 1932. Per realizzarla, Momo si è ispirato a quella del Pozzo di San Patrizio di Orvieto, opera del Sangallo. Il Papa intervenne personalmente nel progetto. In origine, infatti, la scalinata era prevista all’esterno, ma il Pontefice volle invece che fosse costruita all’interno, scavando un pozzo nel terrapieno.

8.Inca Stairs (Machu Picchu, Perù)

Un’altra scalinata mozzafiato è l’Inca Stairs, che si trova a Machu Picchu, in Perù. È letteralmente scolpita nella roccia e risale a circa 500 anni fa. Ripida e scivolosa, conduce allo splendido Tempio della Luna, a 2693 metri di altezza. In alcuni punti, per rendere più agevole la scalata, sono stati inseriti dei corrimano di metallo. Tuttavia, se la salita è faticosa, la discesa non è adatta per chi soffre di vertigini. L’inclinazione della scalinata, infatti, in alcuni punti arriva anche al 60%. Arrivati in cima, si può ammirare un panorama da togliere il fiato.

9.Pailon del Diablo Waterfall (Baños de Agua Santa, Ecuador)

Questa scalinata spettacolare, perfetta fusione tra la natura e il lavoro dell’uomo, si trova nella località di Baños de Agua, in Ecuador. Il suo nome, Pailon del Diablo, significa “Calderone del Diavolo” e fa riferimento alla rombante cascata, immersa in un panorama tropicale mozzafiato. I gradini sono formati da ciotoli, che nel corso degli anni sono stati levigati sia dal passaggio delle persone che dall’azione delle acque ed è molto scivolosa. Inoltre, guardando verso il basso, una volta arrivati in cima, per un’illusione ottica si ha l’impressione che i gradini si siano trasformati in un lunghissimo scivolo. Lungo il percorso, poi, sono dislocate alcune piattaforme che consentono di fermarsi per ammirare lo spettacolo della cascata da varie angolazioni e il panorama sulle colline.

10. Half Dome (Yosemite Park, California USA)

Chiudiamo la nostra TOP 10 di questa settimana con una dei simboli del Parco Nazionale dello Yosemite, in California: la scalinata che conduce alla cima dell’Half Dome. Ripidissima e impegnativa, non è di certo per tutti e vanta 400 gradini. Per arrampicarsi fino alla vetta è necessario avere un buon allenamento fisico, inoltre, la salita è contingentata dal rilascio di un permesso, per un massimo di 300 persone al giorno. Arrivare fino alla cima, tuttavia, ne vale la pena. Da lassù, infatti, si può ammirare lo splendido panorama della Yosemite Valley e della High Sierra.




Esplorando l’autenticità di Maramures: un viaggio nel cuore delle tradizioni rumene

Se desideri un’esperienza di viaggio che ti immerga completamente nelle tradizioni autentiche e nei costumi rurali della Romania, Maramures è il destino perfetto. Situata nel nord-ovest del paese, questa regione incantevole offre un viaggio indimenticabile attraverso villaggi pittoreschi, chiese di legno antiche e una cultura rimasta intatta nel corso dei secoli. In questo articolo, ti guideremo attraverso un viaggio di 4 giorni per scoprire l’autenticità di Maramures e vivere in prima persona le sue tradizioni uniche.

Giorno 1: benvenuti a Maramures

Arrivati all’aeroporto di Cluj-Napoca (2 ore di volo da Milano), prendete un’auto a noleggio e dirigetevi verso la regione di Maramures. Lungo il percorso, fermatevi a Baia Mare per una pausa pranzo in un ristorante locale, come “La Mama” o “Casa Iurca”, dove potrete gustare autentiche specialità rumene come la “Ciorbă de burtă” (zuppa di trippa) o la “Mămăligă” (polenta rumena). Proseguite quindi verso il vostro alloggio tradizionale, che potrebbe essere una pensione di famiglia o un’agriturismo gestito da abitanti del luogo.

Pocol House, Valea Borcutului, Baia Mare, Romania. Author: S.B.

Giorno 2: esplorando i villaggi di Legno

Iniziate la giornata visitando il Villaggio Museo di Maramures a Sighetu Marmatiei, dove potrete ammirare le antiche case di legno, le chiese ortodosse e scoprire la vita tradizionale rumena.  Una volta arrivati al Monastero di Barsana, immergetevi nella maestosa atmosfera di questa struttura religiosa, circondata da uno splendido paesaggio collinare. Esplorate i suoi cortili, ammirate le dettagliate sculture in legno e visitate la chiesa principale per osservare gli affreschi ortodossi tradizionali.

Sighetu Marmației, Romania
Dopo la visita al monastero, pranzate in un ristorante locale come “Casa Doina” per assaporare piatti tipici come il “Ciorbă de fasole cu afumătură” (zuppa di fagioli con carne affumicata) o “Mici” (polpette di carne alla griglia). Nel pomeriggio, avrete del tempo libero per esplorare ulteriormente il villaggio di Barsana e magari fare una passeggiata tra le sue strade tranquille e pittoresche. Godetevi la serenità e la bellezza di questo luogo incantevole, che vi regalerà un’esperienza autentica della cultura e delle tradizioni di Maramures.
Villaggio di Barsana, Romania

Giorno 3: Incontri con la Comunità Locale

Oggi vi immergerete nella cultura culinaria di Maramures e avrete l’opportunità di incontrare e interagire con la comunità locale. Iniziate la giornata visitando il mercato rurale di Sighetu Marmatiei, dove gli abitanti del luogo si riuniscono per vendere prodotti freschi, formaggi locali, pane appena sfornato e altre prelibatezze. Avrete l’opportunità di acquistare ingredienti per un pranzo autentico che preparerete insieme agli abitanti del villaggio.Dopo aver fatto acquisti al mercato, dirigetevi verso il villaggio di Desesti per partecipare a una lezione di cucina tradizionale presso una casa locale. Qui, imparerete a preparare piatti tipici rumeni come “Ciorbă de perişoare” (zuppa di polpette di carne) e “Mucenici” (dolce tradizionale rumeno). Durante la preparazione del pasto, avrete l’opportunità di interagire con i membri della comunità locale e conoscere meglio le loro tradizioni e storie di vita.Dopo aver gustato il pranzo preparato insieme agli abitanti del villaggio, potrete dedicare il pomeriggio a esplorare ulteriormente la zona circostante o a fare una passeggiata nei dintorni per godervi la bellezza naturale e la tranquillità della campagna di Maramures. Questa esperienza culinaria e di incontro con la comunità locale vi offrirà un assaggio autentico della vita quotidiana in questa affascinante regione rumena.

Giorno 4: esplorazione della natura e delle tradizioni

Dedicate la giornata all’esplorazione della natura mozzafiato di Maramures. Visitate il Parco Nazionale di Rodna per fare escursioni tra montagne, foreste e paesaggi pittoreschi. Nel pomeriggio, dirigetevi verso il villaggio di Breb per partecipare a una festa tradizionale del villaggio, dove potrete ballare al ritmo della musica folk locale e gustare cibo tradizionale cucinato su fuoco aperto, come “Mămăligă cu brânză şi smântână” (polenta con formaggio e panna).

Giorno 5: addio a Maramures

Purtroppo è giunto il momento di dire addio a questa meravigliosa regione, ma prima di partire, fate una sosta al mercato locale di Sighetu Marmatiei per acquistare souvenir artigianali fatti a mano come tappeti, ceramiche e gioielli. Pranzate in un ristorante locale per assaporare gli ultimi sapori autentici di Maramures, come “Ciorbă de porc” (zuppa di maiale) o “Plăcintă cu mere” (torta di mele tradizionale), prima di partire per Cluj-Napoca per il vostro volo di ritorno. Un viaggio nella regione di Maramures è un’esperienza unica che ti permette di immergerti completamente nell’autenticità delle tradizioni e dei costumi rurali della Romania in un viaggio di pochi giorni. Dai villaggi di legno alle chiese antiche, dalle lezioni di artigianato alle feste tradizionali, ogni momento trascorso in questa regione incantevole è un tuffo nel passato e un’opportunità per connettersi con la cultura rumena. Se siete alla ricerca di un viaggio che vi lasci ricordi indelebili e una comprensione più profonda di un paese e delle sue tradizioni, Maramures è il vostro destino ideale.Per non perderti altri viaggi all’estero all’insegna dell’autenticità segui la rubrica Intheworld e la nostra pagina Facebook!




5 giorni in Marocco per scoprire una Marrakech autentica

Per la rubrica In the World, oggi vi porteremo alla scoperta di una città mozzafiato, uno dei gioielli del Nord Africa, capace di incantare ogni viaggiatore per la sua bellezza, autenticità e storia millenaria: Marrakech.Marrakech, una città che incanta con i suoi colori vibranti, i suoni avvolgenti e i profumi avvolgenti. Se cerchi un’esperienza autentica che ti faccia scoprire le tradizioni locali senza filtri, Marrakech è il luogo perfetto. In questo viaggio di cinque giorni, ti guideremo attraverso un’avventura che vi farà immergere completamente nell’anima di questa città magica, dalle sue antiche strade ai suoi mercati vibranti, dalla sua cucina alle sue opere d’arte. 

5 giorni in Marocco per scoprire una Marrakech autentica
Piazza, Marrakech
Affacciandosi alla Medina, la città vecchia, si possono vedere labirinti di stradine strette, profumi e colori intensi che si mescolano tra di loro e autentici quartieri di artigiani con botteghe che realizzano tessuti, ceramiche e gioielli tradizionali con le antiche tecniche.
moschea di Koutoubia, Marrakech
E cosa dire della cucina? La gastronomia marocchina è famosa in tutto il mondo per i suoi sapori e profumi inimitabili, resi unici dalle spezie aromatiche e dalle tecniche di cottura tradizionali. Piatti come lo spiedino di carne con spezie, i tajine di berberi, la pastilla, il couscous e il tè alla menta sono alcune delle prelibatezze che vale la pena assaggiare.
5 giorni in Marocco per scoprire una Marrakech autentica
Tajine, Ceramiche

Giorno 1 – Benvenuti a Marrakech!

Arrivo a Marrakech e check-in presso il tuo alloggio tradizionale in una riad nella Medina. Dopo esserti sistemato, immergiti subito nell’atmosfera vibrante della città. Passeggia per le strade della Medina, esplorando i suoi vicoli intricati e respirando l’aria carica di storia e di mistero. Infatti, il primo giorno è dedicato all’immersione nella cultura locale. Iniziamo la giornata al Café de la Poste, uno dei caffè più storici della città, dove potrete gustare un delizioso caffè marocchino, accompagnato da dolci e pasticcerie locali. Successivamente, prendetevi il tempo per visitare i mercati locali, i famosi Souks, dove potrete trovare oggetti artigianali, spezie e tessuti colorati. Assaggia il couscous marocchino, piatto nazionale, accompagnato da verdure fresche e carne tenera, seguito da un dolce tradizionale come i pasticcini alla mandorla.Scoprite la cucina locale, con una cena tipica al ristorante Le Jardin, dove potrete assaggiare cous cous e tajine, piatti tipici della tradizione marocchina.

5 giorni in Marocco per scoprire una Marrakech autentica
Souk

Giorno 2 – Incontro con Marrakech

Dedica la tua giornata alla scoperta dei tesori nascosti di Marrakech. Iniziate il giorno al giardino della Menara, dove potrete ammirare il noto laghetto con il monte Atlante sullo sfondo. Proseguite la vostra visita presso la moschea di Koutoubia, splendido esempio di architettura islamica, per poi pranzare al ristorante Dar Zellij, famoso per i suoi piatti tradizionali marocchini. Nel tardo pomeriggio, non perdete l’occasione di visitare la città vecchia, uno dei quartieri più pittoreschi di Marrakech, caratteristico per le sue strade strette e i cortili interni con fontane e mosaici.

5 giorni in Marocco per scoprire una Marrakech autentica
Giardini di Manara, Marrakech

Giorno 3 – Un’escursione fuori città

Il terzo giorno è dedicato a un’escursione fuori città, presso la città costiera di Essaouira, a circa 3 ore di distanza da Marrakech. Lungo il tragitto, fermatevi al villaggio di argan per scoprire il processo di produzione dell’olio d’argan, uno dei prodotti più pregiati del Marocco. Arrivati a Essaouira, pranzate al ristorante Le Chalet de la Plage, che offre prelibati piatti di pesce fresco. Passeggiate lungo la spiaggia e scoprite la città fortificata, con la sua zona portuale, il Souk degli orafi e la moschea dell’Assarag.

5 giorni in Marocco per scoprire una Marrakech autentica
Essaouira, Marocco

Giorno 4 – Alla scoperta della bellezza naturale di Marrakesh

Il quarto giorno è dedicato alla scoperta della bellezza naturale delle Cascate di Ouzoud, a circa 2 ore di distanza da Marrakech (a 150 km a nord-est di Marrakech). La bellezza e magnificenza delle cascate vi sorprenderà, accompagnata dal suono di uccelli esotici e scimmie che vivono nella zona. Pranzate al ristorante panoramico Tassouka, che si affaccia sulla cascata, per poi fare ritorno a Marrakech in serata. Nel pomeriggio e in serata, rilassatevi con il tè alla menta e godetevi gli spettacoli di musica tradizionale dal vivo, che trovate nei Saloni di Tè tradizionali, tipici del Marocco.

5 giorni in Marocco per scoprire una Marrakech autentica
Cascate di Ouzoud, Marocco

Giorno 5 – La bellezza degli edifici storici

Il quinto e ultimo giorno è dedicato alla scoperta di alcuni dei monumenti storici più importanti di Marrakech. Iniziate la vostra visita alla Madrasa di Ben Youssef, la scuola coranica risalente al 1570, dove gli studenti studiavano la religione e la cultura islamica. Continuate la vostra visita con il Palazzo Bahia, noto per i suoi bellissimi giardini con fontane e alberi di arancio, e infine pranzate al ristorante Dar Moha, nel cuore della Medina, che offre piatti contemporanei con sapori marocchini. Assapora un ultima pietanza tradizionale marocchina con tè alla menta, pane fresco e marmellata fatta in casa prima di congedarti da questa città incantevole.

5 giorni in Marocco per scoprire una Marrakech autentica
Palazzo Bahia, Marrakech
Con questo viaggio di cinque giorni a Marrakech, avete avuto l’opportunità di immergervi completamente nell’autenticità di questa città affascinante, scoprendo le sue bellezze storiche, culturali e gastronomiche senza filtri. il nostro consiglio è di esplorare il mondo in cerca di esperienze autentiche che ti arricchiranno e ti lasceranno ricordi indelebili. Marrakech ti ha aperto le porte della sua anima; ora spetta a te abbracciarla pienamente.In definitiva, Marrakech è una meta autentica e ricca di storia, cultura e arte, dove la modernità si mischia armoniosamente con le tradizioni antiche, creando atmosfere uniche e suggestive. È una città che riesce a catturare il cuore dei viaggiatori, che si lasciano trasportare dalla magia dell’Oriente e la voglia di scoprire i suoi tesori nascosti.




PANAMA CITY: UN SEGRETO DA SCOPRIRE E UN FINE SETTIMANA “CALIENTE” IN CASCO VIEJO

di Cesare ZuccaPanama City stupisce e affascina, una città nuova e antica, dove contrastano tradizione e avanguardia e dove i Caraibi più puri fanno cornice a una metropoli dallo stile statunitense. Un paradiso segreto da poco scoperto dal turismo di massa.Sul lungomare e sulla Avenida Balboa spiccano grattacieli scintillanti, mega centri commerciali, lussuosi casino accompagnati dal suono di un traffico rumoroso e caotico. Contemporanea , futuristica e antica come Panamá Viejo, la suggestiva zona archeologica.

Panamá Viejo
Una citta’ famosa non solo per il suo leggendario canale, eccezionale opera umana,ma anche per essere diventata un centro bancario internazionale, con la presenza di più di 200 banche e il continuo flusso di milionari e imprenditori di tutto il mondo.La gente di Panama City e’ cordiale, sorridente e disposta all’incontro, in linea con il tipico temperamento latino La cucina locale e’ ottima e la citta’ pullula di piccole trattorie a buon prezzo, tra cui El Trapiche, Las Tinajas, El Lechon Santeño, El Ricón Tableño oltre al pittoresco Mercado del Marisco dove protrete scegliere il pesce e farvelo cucinare sotto i vostri occhi.
Mercado dos Mariscos

Il piatto nazionale di Panama è il sancocho, stufato di pollo piccante con verdure lessate, un piatto robusto ma nello stesso tempo curativo… infatti è consigliato per sistemare lo stomaco dopo una sbornia.
Sancocho
Il piatto più comune che troverete ovunque è l’arroz con pollo con contorno di banana verde plátano o un tubero yuca, simile alla patata.
Arroz con pollo
Tra le altre specialità spiccano ropa vieja, spezzatino piccante di manzo e riso, e ottimi piatti a base di pesce e frutti di mare. Superlativi chicas, succhi di frutta fresca e chicheme, delizioso analcolico a base di latte, mais dolce, cannella e vaniglia.Provatelo da Quesos Chela, un negozio di alimentari molto popolare appena fuori Panama City e se vorrete ripeterlo a casa, a fine articolo vi riveliamo la ricetta originale.
Chicheme , deliziosa bevanda panamense di cui troverete la ricetta a fine articolo
LE CHIUSE  DE MIRAFLORESDistano circa 30 minuti in auto dalla città e offrono le migliori vedute del canale, delle gigantesche cisterne d’acqua e delle navi da crociera. Oltre a una piattaforma panoramica, un ristorante con terrazza e un negozio di souvenir, troverete un centro visitatori di 4 piani, dove affascinanti mostre, presentazioni di video e film in 3D e schermi interattivi raccontano la costruzione del Canale di Panama, la sua storia, il suo funzionamento e il passaggio delle navi attraverso il serrature.

MIRAFLORES
DA VEDERECollina del Cerro AnconMetropolitan National ParkCalzada de Amador
Calzada de Amador
Puente de las AmericasMuseo de Arte ContemporaneoBiomuseoCatedral Basílica of Santa María La Antigua
Catedral Basílica of Santa María La Antigua
 LO SAPEVATE CHE….Parliamo dell’irresistibe souvenir che “dovrete” acquistare a Panama City: un tradizionale cappello panamense  rigorosamente bianco con la fascia nera.  Ma forse non tutti sanno che il “panama” porta il nome di questa città solamente perché quest’ultima è stata per secoli il suo principale scalo commerciale.in effetti il cappello tradizionale panamense è invece il sombrero pintado, decorato da molte righe orizzontali e portato orgogliosamente con la falda frontale verso l’alto da quasi tutti i panamensi delle province interne.FINE SETTIMANA “CALIENTE” IN CASCO VIEJODa non perdere la suggestiva zona di Casco Viejo, la zona coloniale della città e patrimonio mondiale dell’UNESCO. E’ un quartiere che, con le sue case diroccate e le strade malconce, ricorda vagamente Cuba ed è  sempre piantonato da guardie militari in divisa. E’ consigliabile di visitarlo di giorno. Se vorrete andarci di notte, meglio fare attenzione a restare nella zona centrale, quella che si snoda intorno alla Cattedrale. Proprio nel cuore di Casco Viejo, per una serata unica ,indimenticabile ed eccitante, vi consiglio il Club Havana Panama, un’ enorme discoteca in rosso e nero, dall’atmosfera retro dove coppie infuocate ballano la salsa, accompagnati da un orchestra in puro stile Buena Vista Social Club. Nel weekend  il Club offre lezioni gratuite di salsa il venerdì e il sabato tenute da calienti ballerini e ballerine disponibili a fare nuove conoscenze con i turisti che visitano questa soprendente citta’, tutta da scoprire, di giorno e di notte.Nela prossima pagina troverete la ricetta del chicheme panamense. Click Next>CHICHEMEÈ una bevanda dissetante ma allo stesso tempo saziante, a base di mais e latte. Può ricordare il budino di riso, ma di solito si beve in un bicchiere o con una cannuccia, e si serve ghiacciato.Ingredienti per 4 tazze 125 gr di mais crudo essiccato1,2 litri di acqua1 pizzico di sale2 piccole stecche di cannella300 ml di latte evaporato (o latte condensato non zuccherato)40 gr di zucchero grezzo1 cucchiaino di estratto di vanigliaPreparazioneMettete in una pentola il mais, l’acqua, la cannella e il sale e fate cuocere a fuoco basso con il coperchio. Portate a ebollizione e cuocere per 90 min. Mescolare regolarmente. 10 minuti prima che il mais sia pronto, aggiungete lo zucchero, la vaniglia e il latte evaporato nella pentola. Mescolate costantemente durante gli ultimi minuti, quindi spegnete il fuoco. Il risultato finale dovrebbe essere abbastanza denso, ma se lo preferite più liquido, aggiungete altro latte o mezzo bicchiere di acqua calda. Lasciate raffreddare fino a che sarà quasi ghiacciato.Un drink perfetto per la calura estiva!        




Giordania fai da te. Il resoconto del viaggio – Seconda parte

Giordania fai da te. Qui il seguito e la fine del racconto del nostro viaggio autogestito in Giordania. Il nostro avvicinamento alla capitale prosegue con le prossime tappe.

La mappa della seconda parte del tragitto

Galleggiare sul Mar Morto

Dopo Petra è il Mar Morto che ci aspetta ed è proprio lì che ci dirigiamo con la Strada dei Re, che attraversa un paesaggio lunare fatto di colline desertiche dai colori più vari. Lungo il tragitto visitiamo la fortezza di Karak.Una volta arrivati a destinazione ci fermiamo ad Amman Beach, una spiaggia gestita da locali dove si paga un biglietto di ingresso e si può vivere l’esperienza di un bagno nel Mar Morto.Che sensazione incredibile tuffarsi nelle acque salatissime rimanendo a galla! Per quanto tu possa sforzarti non riesci ad andare a fondo, niente, puoi provarci in tutti i modi ma l’acqua ti riporta su. Dovevamo venire proprio qui per provare un’esperienza del genere, da fare almeno una volta nella vita!

I mosaici di Madaba

Ci incamminiamo quindi verso Madaba, ma prima di arrivare in città facciamo una deviazione per salire sul Monte Nebo. Qui ammiriamo dall’alto il panorama che vide Mosè in viaggio verso la terra promessa.A Madaba per la notte abbiamo prenotato sempre con Booking una camera doppia con colazione compresa al Mosaic City Hotel (https://www.booking.com/hotel/jo/mosaic-city.html ) al prezzo di 70 euro. Madaba è una città famosa per i mosaici, tra cui imperdibile il mosaico della chiesa bizantina di San Giorgio con la mappa di Gerusalemme e della Terra Santa: in origine misurava 21 x 7m e contava due milioni di tessere che raffiguravano villaggi e città fino al delta del Nilo.  Attualmente misura 16 x 5m.

La capitale, Amman

Il mattino dopo partiamo per Amman ed una volta arrivati lasciamo i bagagli al Concorde Hotel, l’albergo prenotato con Booking. L’abbiamo scelto per l’ottima posizione in pieno centro e il costo contenuto, 50 euro a notte per la camera doppia con colazione (https://www.booking.com/hotel/jo/concord-amman.it.html).Partiamo subito per Jerash, una delle più antiche città della Giordania, per visitare l’imponente sito archeologico di una delle città romane meglio conservate al mondo, al punto da essere chiamata la Pompei dell’Asia.Rientrati nella capitale giordana la sera ceniamo da Hashem, uno dei locali più caratteristici della città (https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g293986-d1918356-Reviews-Hashem-Amman_Amman_Governorate.html) in pieno centro storico, frequentato dalla gente del posto e ovviamente anche dai turisti.Hashem è il posto ideale per gustare la vera cucina giordana, come Falafel, Hummus in diverse varianti (con carne, con melanzane, ecc.), Fatteh e tanto altro a prezzi decisamente popolari. E’ un locale spartano, ma con un’atmosfera davvero autentica ed è frequentato anche dalla famiglia reale. Economicissimo, per un pasto si spendono circa 6 euro a persona.L’ultimo giorno lo dedichiamo alla città: visitiamo il teatro e i musei e poi saliamo alla cittadella, da dove ammiriamo un panorama sulla città a 360 gradi con il teatro che si staglia tra le costruzioni moderne.Con una scalinata scendiamo nuovamente verso la zona del teatro e ci immergiamo nel caos colorato delle strade del centro storico.  Terminiamo con un giro tra i banchi del mercato per gli ultimi acquisti. Inebriati dei profumi e dei colori della Giordania a malincuore ci avviamo all’aeroporto, dove riconsegniamo la macchina e saliamo sull’aereo che ci riporta a casa.In conclusione il nostro viaggio fai-da-te si è rivelato un’esperienza completamente positiva. Abbiamo visto posti meravigliosi, in completa autonomia e a prezzi contenuti. E voi, che aspettate a partire?Se volete consultare la prima parte dell’itinerario leggete quiSe invece volete sapere come ci siamo organizzati leggete qui




Giordania fai da te. Il resoconto del viaggio. Prima parte

Proseguiamo il racconto del nostro viaggio fai da te in Giordania. Qui di seguito il resoconto della prima parte del viaggio, nel deserto del Wadi Rum e a Petra.

La mappa della prima parte del tragitto

Il resoconto:

Arrivati ad Aqaba in serata con il volo Ryanair e recuperata la macchina, cambiamo gli Euro in Jod, la valuta locale e ci rechiamo in città.Con Booking avevamo prenotato una camera al Taj Hotel  (https://www.booking.com/hotel/jo/fndq-tj.it.html) vicino al centro città e ai ristoranti. L’albergo si è rivelato un’ottima scelta e ci sentiamo di consigliarlo perché ha un buon rapporto qualità-prezzo. Noi abbiamo speso circa 90 euro a notte per la camera doppia con bagno e colazione. Serata in centro dove abbiamo cenato in un simpatico localino consigliato da TripAdvisor.

Nel Wadi Rum di Lawrence d’Arabia

La mattina dopo siamo partiti per il deserto del Wadi Rum. La strada, ottima in un paio d’ore ci conduce al posto di blocco posto all’ingresso dell’area protetta e dopo aver registrato il nostro ingresso al Visitor Center ci rechiamo nel parcheggio dove ci aspetta il ragazzo che ci condurrà al Jamal Wadi Rum Camp. Su Booking avevamo prenotato una tenda con bagno privato e colazione (https://www.booking.com/hotel/jo/sunset-camp-l-qb.it.html).Arrivati al campo abbiamo concordato anche un’escursione di 6 ore con pranzo nel deserto e cena beduina. Alla fine tutto compreso ci è costato sugli 80 euro a persona. Il campo di Jamal si è rivelato una scelta vincente. Si trova in pieno deserto, circondato dalla sabbia e dalle formazioni rocciose, ed offre la sensazione di essere veramente fuori dal mondo. Dopo aver preso possesso della nostra tenda siamo partiti per l’escursione.Indescrivibile l’emozione che si prova. Il Wadi Rum è un deserto con una conformazione singolare, con concrezioni nere, formazioni rocciose che si innalzano tra distese di sabbia rossa, alberi di acacia che interrompono il panorama dell’infinito. In arabo Wadi significa valle, canyon scavato nella roccia. Ed è così che si presenta il deserto con uno scenario di soffice sabbia, rocce altissime che si innalzano e canyon spigolosi e profondi dove si può entrare solamente a piedi.Un paesaggio suggestivo dove Lawrence d’Arabia aveva stabilito il suo quartier generale durante la rivolta contro gli Ottomani e dove numerosi registi ambientano i loro film.Dopo aver assistito ad uno spettacolare tramonto rientriamo al campo dove ci attende una bellissima cena beduina con la carne cotta sotto la sabbia e balli e canti tipici, terminata davanti al fuoco. Un’esperienza indimenticabile.Al mattino seguente partiamo per Petra, la città rosa.

Le meraviglie di Petra

Arrivati a Wadi Musa ci siamo diretti al nostro albergo, il Venus Hotel prenotato sempre con Booking (https://www.booking.com/hotel/jo/venus.it.html). L’albergo si trova in posizione ottimale, a due passi dal Visitor Center e dall’ingresso del sito archeologico. La camera doppia ci è costata 100 euro a notte compresa la colazione a buffet. Ottimo anche il ristorante interno, comodo e a prezzi contenuti.A Petra c’è da visitare Little Petra, a cui si può dedicare una mezza giornata, cosa che noi abbiamo fatto nel pomeriggio, mentre il giorno dopo lo abbiamo riservato completamente alla visita del sito principale, la meta turistica più conosciuta e visitata della Giordania.Visitare Petra è una delle esperienze più affascinanti che si possano fare. Questo luogo magico ed immenso conta ben 800 monumenti classificati.  Si raggiunge attraverso il Siq, una lunga fessura tra le rocce che termina in uno spiazzo dove si apre quella che è una vera meraviglia, il Tesoro, con la facciata completamente scolpita nella rocca.  Non si può fare a meno di rimanere estasiati davanti a tale spettacolo!Non bisogna perdere la salita su per gli 800 gradini fino al Monastero, che insieme al Tesoro è l’attrazione principale di Petra. Noi però abbiamo deciso di entrare nell’area archeologica dal percorso alternativo che inizia a Little Petra. Torniamo quindi a Little Petra con una comoda navetta che parte dal Visitor Center dopo aver fatto vistare il nostro Jordan Pass. Da qui una Jeep governativa (da pagare a parte, costo 5 JOD a persona), ci ha condotto fino all’inizio del sentiero che si inerpica costeggiando una vallata meravigliosa e in circa 45 minuti permette di raggiungere il Monastero.Il tragitto è fantastico e ci regala sensazioni indimenticabili. Arrivati al Monastero ci rendiamo conto di essere in uno dei posti più affascinanti del mondo e tra foto di rito e sguardi di ammirazione, complice anche il fatto che data l’ora mattutina non c’è molta gente, indugiamo parecchio prima di iniziare a scendere gli 800 gradini e proseguire la visita del sito archeologico terminando al Tesoro. Da qui lungo il Siq raggiungiamo l’uscita e torniamo al nostro hotel stanchi ma soddisfatti.Domani partiremo per il Mar Morto.Se volete continuare a seguirci nel nostro viaggio tornate domani 18 maggio per la seconda parte del viaggio…Se invece volete sapere come ci siamo organizzati leggete qui




Giordania fai da te, istruzioni per l’uso

Giordania fai da te: Si può andare in Giordania senza un viaggio organizzato? Qui la nostra guida per programmarsi la vacanza in autonomia e senza stressDa un po’ di tempo la Giordania ci incuriosiva e volevamo visitarla.  Ci chiedevamo però se fosse possibile andarci senza doversi rivolgere ad un’agenzia. Abbiamo voluto provare ad organizzarci spostamenti e soggiorno in autonomia con l’aiuto di Internet e abbiamo scoperto che la Giordania non solo è un Paese facile da girare da soli ma è anche semplice organizzarsi il viaggio. In questo articolo vi spieghiamo come fare.La prima cosa è stata stabilire l’itinerario e quanto tempo sarebbe durato il viaggio: in Giordania i posti imperdibili sono il deserto del Wadi Rum, Petra, il Mar Morto, Madaba e il Monte Nebo, Amman, Jerash.  Per visitarli tutti è sufficiente una settimana.

La Mappa del nostro itinerario

Le tappe:

Giorno 1: arrivo in serata ad AqabaGiorno 2: Wadi Rum: partenza al mattino presto ed escursione di 6 ore nel deserto con la jeep. Pranzo nel deserto e cena nel campo tendatoGiorno 3: Trasferimento a Petra e visita di Piccola PetraGiorno 4: PetraGiorno 5 Karak, bagno nel Mar Morto, Monte Nebo, Madaba e i suoi mosaiciGiorno 6: arrivo ad Amman e visita di JerashGiorno 7: Amman: giornata dedicata alla città e partenza in serata per Roma

Come ci siamo organizzati

Primo passo la prenotazione del biglietto aereo: la compagnia low cost  Ryanair (https://www.ryanair.com/it/it) in Giordania ha due scali e offre delle buone tariffe, circa 40 euro a tratta a persona. Una buona soluzione è arrivare ad Aqaba e ripartire da Amman o viceversa. In questo modo è possibile toccare tutti i punti dell’itinerario senza tornare sui propri passi.Poi abbiamo pensato alla prenotazione dell’auto a noleggio, per spostarsi in autonomia e non dover dipendere da orari. Inoltre avere un’auto a disposizione permette di percorrere la famosa Strada dei Re, una delle strade più panoramiche della Giordania che collega Amman a Petra attraversando zone scenografiche ma che non è servita dal servizio di bus. Per noleggiare un’auto non c’è bisogno della patente internazionale. Noi ci siamo affidati a https://www.discovercars.com/it/jordan scegliendo una Hyundai Accent, una macchina sufficientemente grande per stare comodi e con un bagagliaio abbastanza ampio per i nostri bagagli. Ritirata in aeroporto ad Aqaba (la persona dell’agenzia ci aspettava) è stata riconsegnata in aeroporto ad Amman.  Spesa complessiva per una settimana circa 250 euro.Stazioni di servizio. Un consiglio: nelle strade principali se ne trovano abbastanza ma è sempre meglio non ridursi a cercare un benzinaio quando si è ormai in riserva. Questa è una regola che vale sempre, non solo in Giordania ma ovunque.Prima della partenza sul sito https://www.jordanpass.jo/Default.aspx abbiamo comprato il Jordan Pass, un pacchetto che comprende la visita di quasi tutte le attrazioni turistiche della Giordania oltre al visto di ingresso. Ce ne sono tre tipi, a seconda del numero di giorni che si utilizzeranno per visitare Petra. Noi, avendo intenzione di entrare a Petra un giorno solo, abbiamo acquistato il Wanderer. Conviene? Ci è costato cica 90 euro ma solo l’entrata a Petra per un giorno ne costa 70 e non abbiamo più dovuto pagare nessun ingresso agli altri siti visitati per cui alla fine è risultato conveniente.All’arrivo in aeroporto ci siamo anche dotati di JOD, la valuta locale (in centro di Aqaba ci sono comunque numerosi sportelli di cambio) e di una sim giordana (ci sono diverse opzioni secondo le proprie esigenze). Come navigatore avevamo già scaricato le mappe offline dell’app Maps.me.Per i ristoranti siamo andati “a naso”, ci siamo lasciati guidare dall’aspetto del locale, quanta gente c’era, facendo il raffronto però anche con i consigli di TripAdvisor (https://www.tripadvisor.it/)Gli alberghi li abbiamo prenotati con Booking (https://www.booking.com/ ) e li abbiamo scelti in base alla categoria, alla posizione e alle recensioni di chi c’era stato prima di noi. Recensioni affidabili perché su Booking può recensire soltanto chi ha effettivamente soggiornato nell’hotel citato. Calcolate che in Giordania il livello è inferiore al nostro di circa 1 stella, per cui regolatevi senza scendere troppo di prezzo.Volete sapere come è andata? Seguiteci domani 17 maggio con la seconda puntata…




HUA HIN, Thailandia (Part.2) Scoprite la città regale, mercati, nuovo design, vino e un hotel …da re

(Part.2)For the english version, click hereEccoci ancora a Hau Hin, città della Thailandia, situata a circa 150 km a sud di Bangkok, nella provincia di Prachuap Khiri Khan. E’ una destinazione romantica ed elegante nata circa 100 anni fa, quando i membri della famiglia reale trascorrevano qui le loro estati.

Palazzo Maruekhathaiyawan Cha-Am
Hua Hin è conosciuta non solo per le lunghe spiagge, la storica Stazione Ferroviaria di Palazzo Maruekhathaiyawan e il Palazzo Maruekhathaiyawan Cha-Am ma anche perchè è recentemente diventata meta e alloggio di artisti e creativi che hanno trovato in questa città l’atmosfera e la traquillitò perfetta per creare le loro opere.Ah dimenticavo… il vino !Ho scoperto prodotti locali di ottima qualità  Chi avrebbe mai detto che, oltre alla storia, all’arte, alla natura, al cibo, ai buddha… avrei gustato un piacevole vino ” Made in Hua Hin?” DOVE ALLOGGIARECentara Grand Beach Resort & Villas Hua Hin Un luogo magnifico progettato per evocare lo spirito degli anni ’20.Sensibilmente ampliato e rinnovato, conserva l’aria e l’eleganza di quell’epoca passata.Le influenze coloniali incontrano i comfort moderni e le viste rilassanti si possono avere sulle piscine o sui giardini magici, popolati da elefanti e altri animali.Ho avuto una sorpresa ancora più grande nello scoprire i suoi quattro ristoranti super top che offrono una varietò di cucine , tutte minuziosamente curate, dalla scelta degli ingredienti ,freschissim,i al pesce cucnato in mille modi ai piatti tradizionali tailandesi alle salse speziate con le insuperbili miscele del posto. Per una cena romantica , si va al Coast Beach Club, praticamente in riva al mare conosciuto per le sue grigliate di carne e di pesce,. Railway, elegante ristorante in stile coloniale Ispirato alla famosa stazione di Hua Hin, piatti internazionali e specialità locali, Suan Buam, dal menu che utilizza solo carni e verdure di allevamento locale coltivate nelle regioni di Hua Hin e Cha-am.
Coast  Beach Club & Bistro Il ristorante in riva al mare del Centara
Hagi propone un’ utentica cucina giapponese con un tocco moderno, freschissimi sushi e sashimi e il sushi più freschi, croccanti tempura e pesci grigliati davanti sotto i vostri occhi sulle piastre teppanyaki.
le piastre “teppanyaki”. e il pesce freschissimo di Hagi
Per gustare un the indImenticabile , l’appunto pomeridiano è al Museum un caffè dal il fascino del vecchio mondo, dove stile coloniale, arredamento vintage, i cimeli dell’era ferroviaria e le note di un’ arpa suonata dal vivo,conferiscono al Museo il fascino del tempi regali.
il rito del the servito al Museum
Shopping?Tuffatevi nel Cicada Market, mercato all’aperto che prorpone arte, artigianato, gastronomia, moda, oggetti decorativi, dipinti, sculture. Aperto solo nelle sere del fine settimana, il mercato è solitamente pieno di gente del fine settimana proveniente da Bangkok. Si trova fuori Petchkasem Road, a circa metà strada tra la città di Hua Hin e Khao Takiab.Fame “on the road”?Il mercato di Chatchai (mercato notturno di Hua Hin) è un antico mercato, costruito nel 1926  in omaggioa al re. Oggi è un mercato di souvenir, oltre che di cibi freschi e conservati. Troverete include eccellenze locali come i granchi blu, gamberi tigre, piedini di maiale alla griglia, intriganti prodotti culinari e squisiti ristoranti.…E NEL CALICE ?L’inaspettatamente straordinario vino thailandese !Non perdere l’occasione di visitare il vigneto Hua Hin Hills Vineyard, situato a 45 km a ovest. Piacevoli tour enologici vengono organizzati ogni giorno in modo che i visitatori possano assistere alla produzione dei migliori vini in Thailandia. Per coloro che non vedono l’ora di trascorrere un momento in un luogo tranquillo e silenzioso, questa è davvero una delle migliori mete. Ero molto curioso di tutto e l’adorabile staff dell’hotel ha organizzato una visita al vigneto situato a meno di un’ora di distanza.
Monsoon Valley
Questo escursione sarà una bellissima occasione per vedere suggestive piantagioni di ananas che conducono a un sorprendente e inaspettato vigneto di oltre 100 ettari.E la sorpresa potrebbe non finisce li, poiché c’è l’opportunità di visitare la proprietà sul dorso di un elefante, rigorosamente rispettato dagli autisti , visto che gli elefanti hanno sempre la precedenza…Un’ ampia ed elegante sala degustazione domina la vallata, in una posizione privilegiata in quanto beneficia di un microclima più fresco con brezze provenienti dalle colline. La tenuta è stata voluta da Red Bull! Chalerm Yoovidhya, uno tra gli uomini più ricchi della Thailandia, che, nel corso dei suoi studi all’estero, ha scoperto la passione per vino. Chalerm ha raccolto la sfida di coltivare l’uva nella sua terra natva, dimostrando al mondo che i grandi vini possono essere realizzati anche alla 13a latitudine dell’emisfero settentrionale.Avrete la possibilità di assaggiare alcuni dei vini disponibili presso il vigneto tra cui un ottimo brut blanc de blancs, che mette in risalto le delicate note floreali delle uve chenin blanc, colombard e viognier che compongono questo spumante dal metodo classico champenoise.Oltre al colombard bianco, vi consiglio il medio dolce chenin blanc, per nulla stucchevole, anzi ideoneo all’ abbinamento con piatti di carne piccanti e insalate di mare. Tra le due bottiglie “Cuvée de Siam”  mi ha molto colpito il rosso, realizzato con i vitigni più antichi di shiraz e sangiovese“REGINA DELLA TRANQUILLITA’ ” E NUOVA CAPITALE DEL DESIGNDa qualche anno Hua Hin vive una nuova realtà grazie a una giovane generazione di artisti, creatvi e designer che hanno trovato in questa città la tranquillità e l’atmosfera ideonea alla realizzazione delle loro arti. Lontano dalla rumorosa (e costosa) Bangkok. Questa “migrazione” di artisti è un processo che è avvenuto in molte città  troppo caotiche e diventate scomode per chi ha bisogno di concentrazione per lavorare, basterà citare Williamsburg, “rifugio” di molti artisti che hanno preferito abbandonare la caotica New York.
Sculture e gioielli d nuovi artisti tailandesi
Tra i designer tailandesi di maggior spicco, va citato Nuttapong Charoenkitivarakorn e la sua “no waste” collezione di pezzi nati dall’intreccio di corde di cotone avanzate dalla fabbricazione di arredi più convenzionali. Così particolari e affascinanti che il regista di “Hunger Games” li ha voluti come parte della scenografia.
Nuttapong Charoenkitivarakorn e la sua collezione “Sculpture”

Per chi si fosse perso la Part.1 del nostro racconto su Hua Hin, ecco il link
INFOwww.tourismthailand.org

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.

Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world.For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles.art, entertainment. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a “non touristy tourist ” style

HUA HIN, Thailand (Part.2) Discover the royal city, markets, new design, wine and a hotel…where you will feel like a king...Hua Hin is one of the top tourist destinations of Thailand from its great amount of attractions and activities – plus it isn’t far from Bangkok. The City has many incredible Beaches, mountains, viewpoints, Temples, night markets, water parks, and fine diners for you to choose from and enjoy at any time of the year.Hua Hin features a beautiful, powdery sand Beach, numerous seaside Seafood restaurants, a lively night market, numerous Beach activities, and some great inland activities, not least of which is golfing at some of Thailand’s most renowned courses. Just down the coast at Takiab Bay, visitors can take seaside horseback rides and visit a hilltop Buddhist Temple with a spectacular view. Accommodation along the Beach and on the streets leading away from the sea ranges from simple guesthouses to luxury resorts and includes some of the finest spa-retreats in the world. Hua Hin is accessible via train, bus, or car and the seaside community of 60,000 residents is a fine example of warm and welcoming Thai hospitality.Here we are again in Hau Hin, Thailand, located about 150 km south of Bangkok, in the province of Prachuap Khiri Khan. It is a romantic and elegant destination born about 100 years ago, when members of the royal family used to spend their summers here.

Palazzo Maruekhathaiyawan Cha-Am
Maruekhathaiyawan Cha-Am PalaceHua Hin is known not only for its long beaches, the historic Maruekhathaiyawan Palace Railway Station and the Maruekhathaiyawan Cha-Am Palace but also because it has recently become a destination and accommodation for artists and creatives who have found the perfect atmosphere and tranquility in this city to create their works.Oh I forgot… the wine!I discovered excellent quality local products, but who would have thought that, in addition to nature, food, buddhas… I would have tasted a pleasant “Made in Hua Hin” wine?WHERE TO STAYCentara Grand Beach Resort & Villas Hua Hin,A magnificent venue designed to evoke the spirit of the 1920s.Sensibly enlarged and renovated, it retains the air and elegance of that bygone era.Colonial influences meet modern comforts and relaxing views can be had of the pools or magical gardens, populated by elephants and other animals.I had an even bigger surprise to discover its four super top restaurants that offer a variety of cuisines, all meticulously cared for, from the choice of very fresh ingredients to fish cooked in a thousand ways to traditional Thai dishes to spicy sauces with the unsurpassed local blends.For a romantic dinner, go to the Coast Beach Club, practically on the seashore known for its grilled meat and fish. Railway Elegant Colonial Style Restaurant Inspired by the famous Hua Hin Station, international dishes and local specialties, Suan Buam, from the menu using only locally farmed meats and vegetables grown in Hua Hin and Cha-am regions.
Coast
Coast  Beach Club & Bistro The restaurant on the seashore of the CentaraHagi offers authentic Japanese cuisine with a modern twist, the freshest sushi and sashimi and the freshest sushi, crispy tempura and fish grilled right before your eyes on teppanyaki plates.
le piastre “teppanyaki”. e il pesce freschissimo di Hagi
To enjoy an unforgettable tea, the afternoon note is at the Museum, a café with an old-world charm, where colonial style, vintage furnishings, memorabilia from the railway era and the notes of a live harp, give the Museum the charm of royal times.
il rito del the
Shopping?Dive into the Cicada Market, an open-air market that offers art, handicrafts, gastronomy, fashion, decorative objects, paintings, sculptures. Only open on weekend evenings, the market is usually packed with weekend crowds from Bangkok. It is located off Petchkasem Road, about halfway between Hua Hin Town and Khao Takiab.Fame “on the road”?Chatchai Market (Hua Hin Night Market) is an old market, built in 1926 as a tribute to the king. Today it is a souvenir market, as well as fresh and preserved foods. You will find includes local excellences such as blue crabs, tiger prawns, grilled pig’s feet, intriguing culinary products and exquisite restaurants.And in the cup? The unexpectedly extraordinary Thai wine!Don’t miss the opportunity to visit the Hua Hin Hills Vineyard, located 45 km to the west. Pleasant wine tours are organized daily so that visitors can witness the production of the best wines in Thailand. For those who are looking forward to spending a moment in a peaceful and quiet place, this is truly one of the best destinations. I was very curious about everything and the lovely hotel staff arranged a visit to the vineyard located less than an hour away.This excursion will be a wonderful opportunity to see suggestive pineapple plantations that lead to a surprising and unexpected vineyard of over 100 hectares. The surprises may not end there, since there is the opportunity to visit the property…riding an elephant, strictly respected by the drivers, given that elephants always have the right of way…A large and elegant tasting room overlooks the valley, in a privileged position as it benefits from a cooler microclimate with breezes coming from the hills. The estate was commissioned by Red Bull! Chalerm Yoovidhya, one of Thailand’s richest men, who, during his studies abroad, discovered a passion for wine. Chalerm took up the challenge of growing grapes in his native land, demonstrating to the world that great wines can also be made at the 13th latitude of the northern hemisphere.You will have the opportunity to taste some of the wines available at the vineyard including an excellent brut blanc de blancs, which highlights the delicate floral notes of the chenin blanc, colombard and viognier grapes that make up this sparkling wine from the classic champenoise method. In addition to the white colombard, I recommend the medium sweet chenin blanc, not cloying at all, on the contrary ideal for pairing with spicy meat dishes and seafood salads. Between the two bottles “Cuvée de Siam”  I was very impressed by the red, made with the oldest vines of shiraz and sangiovese “QUEEN OF TRANQUILITY” AND NEW CAPITAL OF DESIGNFor some years now, Hua Hin has been living a new reality thanks to a young generation of artists, creatives and designers who have found in this city the tranquility and the ideal atmosphere for the realization of their arts. Away from noisy (and expensive) Bangkok. This “migration” of artists is a process that has taken place in many cities that are too chaotic and have become uncomfortable for those who need concentration to work. It is enough to mention Williamsburg, the “refuge” of many artists who have preferred to leave the chaotic New York.
Sculture e gioielli d nuovi artisti tailandesi, Sculptures and jewelery by new Thai artists
Among the most prominent Thai designers, Nuttapong Charoenkitivarakorn and his “no waste” Sculpture collection of pieces born from the weaving of cotton ropes left over from the manufacture of more conventional furnishings should be mentioned. So particular and fascinating that the director of “The Hunger Games” wanted them as part of the scenography.
Nuttapong Charoenkitivarakorn and his “Sculpture” collection
For those who missed Part.1 of our story about Hua Hin, here is the linkINFOwww.tourismthailand.org

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world.For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles.art, entertainment. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ” non touristy tourist ” style