(italian and english version)
Proprio per la sua vastità non è facile raccontare l’Anatolia in poche pagine questa regione così ricca di storia, cultura e paesaggi diversi tra loro. Pertanto scegliamo un singolo itinerario, diverso dai percorsi consueto e lontano dalle mete turistiche più battute. Un viaggio all’interno di un popolo, i Laz, il popolo antico, alla scoperta dei suoi usi, costumi e tradizioni. L’etnia Laz vive nelle valli comprese tra le città di Rize e Trabzon e ancora oggi parla la lingua laz che è un idioma molto particolare in quanto è solo parlata e non scritta. Per questo molte sue tradizioni sono andate perdute negli anni e le informazioni e le notizie che si hanno sono arrivate a noi oralmente.
Per conoscere il particolare mondo dei Laz non c’è cosa migliore che assistere a uno dei festival che si tengono nel corso dell’anno vicino a Rize. È in questa occasione infatti che si può ascoltare la musica lazuri nata dall’uso di alcuni strumenti come il guda, il kemenche, lo zurna, il doli. L’insieme di questi strumenti, simili rispettivamente al nostro tamburello, oboe e violino, dà vita a suoni inconfondibili e molto particolari. Anche i costumi tradizionali sono particolari e bellissimi: le donne indossano scialli molto colorati a righe rosse e marrone, gli uomini sono quasi sempre vestiti di nero. All’interno di questo popolo antico ancora oggi sono molto rispettate le tradizioni e l’uomo è considerato il capofamiglia a tutti gli effetti.
Ma vediamo come organizzare il nostro viaggio per vedere da vicino il mondo dei Laz.
Proponiamo un itinerario lungo la costa del Mar Nero, da Istanbul, nella Tracia, ai Monti del Kaçkar.
L’itinerario parte dal cuore della città vecchia della capitale turca, Istanbul. Una magica città con moschee di bellezza mozzafiato, come la Moschea del Sultano Ahmet, conosciuta come la Moschea Blu (Torun Sokak 19; https://www.istanbulturchia.it/moschea-blu/; ingresso vietato durante la preghiera) chiamata così per le maioliche che rivestono le pareti e la cupola, il miglior esempio di arte islamica. Con i suoi alti minareti, ve ne sono ben 6, la moschea domina l’intera città. L’interno è ricco di decorazione e i colori utilizzati sono il bianco, il rosso, il nero e il blu e la luce che penetra dalle finestre crea un’atmosfera che ricorda Le Mille e una Notte – Aladino e Sherazade. Bellissima anche la loggia imperiale che poteva essere raggiunta dal sultano a cavallo.

Un altro capolavoro architettonico è Palazzo Topkapi ( www.topkapisarayi.gov.tr) che fu la residenza imperiale dal regno del sultano Maometto II fino a quello di Mahmut II. Dal 1924 il complesso è diventato museo per permettere al mondo intero di ammirarne la magnificenza. Per accedere al serraglio si passa la porta chiamata Ortakapi che significa “porta di mezzo”. Ai lati svettano due torri ottagonali. È qui che alloggiavano le guardie e i carnefici ed è qui che si trovavano le celle dei condannati a morte. Questa porta permette di accedere nella seconda corte detta “Piazza del Divano”, circondata da alti cipressi. Sulla destra rispetto all’ingresso si trovano le cucine che all’epoca ospitavano circa 1.100 persone addette a preparare i pasti. Pensate che il sultano mangiava solo dopo che il suo piatto era stato assaggiato da 5 persone. Di fronte alle cucine si possono ammirare bellissimi gioielli dell’epoca nonché cristalleria di Boemia. Al termine della seconda corte si apre la porta della felicità (Bab-i-Saadet) riservata all’uso privato del sultano. Troviamo poi la sala delle udienze, un piccolo padiglione utilizzato per ricevere i vari ambasciatori. Ed eccoci alla parte sicuramente più interessante del Serraglio una zona che custodisce i gioielli e molti oggetti preziosi. Anche la Sala degli Smeraldi vi lascerà sbalorditi per lo sfarzo e l’opulenza voluta dai sultani. Nella quarta corte troverete i chioschi imperiali. Non perdetevi la visita all’harem che tradotto dall’arabo significa “cosa vietata”. Qui poteva entrare solo il sultano per trovarvi all’interno le mogli e le concubine. Questa è una piccolissima parte di ciò che offre questo splendido palazzo; per visitarlo in toto potrebbero volerci giorni.

Un’altra moschea molto bella è la Moschea di Solimano il Magnifico con le grandi vetrate istoriate e una nicchia che indica la direzione della Mecca.
Per molti è la più bella e lo era anche per Solimano il Magnifico tanto che una leggenda narra che quando quest’ultimo vide la sua moschea completata disse all’architetto Sinan: “Non verrò ricordato in futuro per le tantissime conquiste che ho realizzato ma per questa moschea”
Vicino non perdetevi una lunga visita ai bazar, luoghi caratteristici di Istanbul. In particolare il Gran Bazar (Kapali Carsi): 4.000 negozi e bancarelle dove sarà facile acquistare souvenir per gli amici. Se invece volete perdervi tra gli odori delle spezie potete visitare il Bazar delle spezie (Misis Carsisi) o gli amanti dei libri antichi possono fare un salto al Bazar dei Libri Antichi.

La città vecchia è separata dalla Istanbul moderna, concentrata nel quartiere di Beyoglu, dal Ponte di Galata, il ponte più famoso di Istanbul.
Proseguiamo ora da Istanbul verso est lungo la statale costiera per ammirare due bellissime località Amasra, cittadina portuale molto tranquilla e poco frequentata dai turisti e pertanto intatta. Qualche ora è più che sufficiente per vedere alcune tra le sue principali bellezze come il porto grande, il porto piccolo, la cittadella con le vestigia bizantine.

Ripresa la strada si prosegue per Sinop altra caratteristica località. Ciò che vi colpirà però sarà il tratto di strada per raggiungerla in quanto si snoda tra alture a picco sul mare e promontori. Belle anche le spiagge e calette che si incontrano e dove è possibile fermarsi per un meritato riposo dopo tante ore di viaggio.
Arrivati a Sinop vi troverete sbalzati in un’atmosfera frizzante. Ammirate le mura che circondano la cittadina, concedetevi una lunga passeggiata e godetevi gli splendidi scorci. Fate visita alla prigione dove sono state girate molte scene del film “Fuga di mezzanotte”. Anche i dintorni della zona meritano una visita e molti sono i posti che organizzano escursioni.

Proseguendo per altri 168 km circa si raggiunge Samsun, considerata una delle città turche più moderne. Qui noterete vari aspetti antichi, orientali e moderni. Molte le spiagge sabbiose dove vengono organizzati eventi. Si trova in una posizione particolare tra le foci del Fiume Rosso e il Fiume Verde.
Riprendete l’auto e godetevi i paesaggi spettacolari che regala la strada costiera: sono paesaggi unici nel loro genere. Fate tappa a Ordu perché ha un lungomare circondato da palme e un centro con viuzze strette e tortuose molto caratteristiche. Godetevi un giro sulla funivia per ammirare il paesaggio. Nel centro storico visitate il palazzo del Pasha e il Museo Archeologico. Ripercorrete altri 40 km e vi troverete a Giresum che, tradotto dal greco, significa ciliegia. Strano vero? Qui si coltivano nocciole. Concedetevi un bagno nelle fresche acque del Mar Nero e una rilassante e romantica passeggiata nel parco sulla collina. Lo spettacolo del panorama che ammirerete vi regalerà grandi emozioni.
L’itinerario riprende in direzione di Trabzon una città costiera cosmopolita se pur storica. Visitate la chiesa medievale di Aya Sofya. A ovest del centro visitate il pittoresco quartiere dei bazar. Non perdetevi il porto è uno dei più vivaci e attivi della parte orientale, grazie al commercio con la Georgia, l’Iran e l’Armenia. Il porto si sviluppa a est della piazza principale dove si concentrano caffè e ristoranti.

Percorrete circa 50 km per raggiungere il monastero greco ortodosso dedicato alla vergine Maria: è stato fondato in epoca bizantina, è un luogo imperdibile, un vero gioiello del Mar Nero. Il monastero si trova su un dirupo a strapiombo sulla valle dell’Altindere, a 1.200 mt. di altitudine. Il percorso è meraviglioso con scenari naturali ricchi di fascino.

Ed eccoci all’ultima tappa del nostro itinerario lungo la costa del Mar Nero che conduce nell’Anatolia nord orientale. Percorrendo la E97 raggiungerete Rize nel cuore delle piantagioni di tè ed è l’ultimo avamposto dell’etnia dei Laz. I laz sono conosciuti come “popolo di pescatori” dai turchi ma in realtà sono grandi coltivatori di tè e mais. Sono stati anche grandi produttori di nocciole passando poi, con l’avvento e l’introduzione di varie culture, alla coltivazione del tè molto più redditizia e richiesta.
Interessante la visita alla fabbrica del tè nella quale si trova anche una sala dove degustare i vari infusi preparati secondo tradizione. In città anche un museo che vi permetterà di conoscere la cultura e le tradizioni di questo popolo.

Abbandonata Rize e la strada costiera ci si addentra tra le valli dei Monti del Kaçkar. Uno spettacolo! Le valli sono caratterizzate da foreste, pascoli e altopiani che lentamente salgono sino a raggiungere i 2.000 metri. A 3.900 metri svetta la cima più alta, il Monte Kaçkar ricoperto perennemente di neve e per questo rinomata località sciistica.

Finisce qui il nostro viaggio. Un viaggio ricco di storia e testimonianze e una natura a dir poco spettacolare.
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