di Cesare Zucca —–Benvenuti in Calabria!
Scoprite Morano Calabro, incantevolo borgo-presepe nella zona settentrionale della provincia di Cosenza. E’ una gemma del Parco Nazionale del Pollino, l’area naturalistica più estesa d’Italia e geoparco Unesco. Il suo fascino coniuga perfettamente arte e natura: da un lato le opere di Pietro Bernini e Vivarini, dall’altro l’imponenza del Serra Dolcedorme, del monte Pollino e di Serra del Prete, le tre vette più alte del Parco. La sua posizione strategica ha contribuito al suo sviluppo in epoca antica ed al suo splendore nei periodi medievale e rinascimentale, i suoi paesaggi hanno ispirato poeti e pittori, tra cui li celebre incisore e grafico olandese Maurits Cornelis Escher che è vissuto per molti anni in Italia, affascinato dai paesaggi e dalle architetture del nostro paese.
Nel suo celebre ritratto di Morano sembra voglia svelarci le simmetrie, le geometrie, le tassellature nascoste, naturali o involontarie che formano il creato e questa terra, in un preciso ordine matematico che caratterizza le sue opere.
DA VEDERE
Il Parco della lavanda, il magico fiore lilla in piena fioritura va dal 20 giugno al 20 agosto, diciamo che fine luglio è sicuramente il periodo top, in cui i campi hanno massima intensità di profumo e di colore.
Il Castello Normanno Svevo, di origine romana, in posizione strategiaca, domina tutta la Valle.
La Bottega Del Pollino artigianato tipico e tradizionale, prodotti in ceramica artigianale, lavorazioni in legno, pietra e ceste in vimini.
Chiesa di Santa Maria Maddalena dalleplendide maioliche verdi e ocra che ricoprono la cupola. Il vero capolavoro si trova nella sagrestia: è il Polittico di Bartolomeo Vivarini,
Chiesa dei Gloriosi Santi Pietro e Paolo, risalente all’anno mille, è la più antica di Morano Calabro. È stata restaurata in chiave tardo-barocca e custodisce al suo interno ben quattro dei sette capolavori esistenti nel borgo dello scultore barocco Pietro Bernini.
Rione San Nicola, il più caratteristico del borgo. Ti ritroverai davanti a biciclette colorate, frasi sui portoni che raccontano di un passato ormai lontano e le opere di alcuni artisti locali.
La Festa della Bandiera
Nel mese di maggio, tutta Morano si ferma per tre giorni per celebrare la suggestiva Festa della bandiera, in cui si rievoca la leggendaria battaglia medievale, da cui si vuol far risalire la nascita dell’identità moranese, il senso di una comune appartenenza, l’orgoglio di appartenere a una stessa comunità.
La gastronomia di Morano
A tavola trionfano i primi piatti: gnocchi cavateddri (una specie di gnocchi), i rascateddri al sugo di salsiccia e le lagane servite con fagioli o ceci. Un piiatto tipico è lo stoccu e patati, stoccafisso presentato con patate ‘mbilacchiate (cioè attaccate, ovviamente alla padella, e cancareddri cruschi, ovvero peperoni secchi, quelli che spesso si vedono appesi a seccare alle finestre.
La cucina locale offre saporiti insaccati di maiale, generosamente arricchiti di peperoncino, e i formaggi al latte di pecora della zona: tra cui il “pecorino di Morano” un caciocavallo stagionato, oltre al canestrato, il burrino, le ricotte e le mozzarelle. Fra i salumi troviamo capocollo, prosciutto crudo, filetto, salsiccia e soppressata, mentre a Natale si gustano i cannaritoli , piccoli cannoli ricoperti di miele. .
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