Weekend wellness al femminile tips 2: in Italia tra agriturismi , natura e benessere di corpo e mente

Vogliamo rilassarci immergendoci nella natura italiana più sorprendente?! ll nostro splendido stivale e strutture meravigliose e a dimensione familiare che consentono di vivere un soggiorno di relax e di ottime esperienze culinarie. Con l’auto giusta ( per  questo weekend, la Ford Puma ST), si può andare ovunque scegliendo tra regioni splendide come Toscana, Umbria, Trentino o Lombardia e vivere un break rifocillante lontani dalle grandi città, da stress e monotonia. E perchè no, portando anche il baby .. ( se proprio necessario).

Ford Puma ST

 

Pronte si parte!

Lombardia

In Lombardia in un borgo del ‘300, all’interno di un’Oasi WWF per la biodiversità, sorge  Oasi di Galbusera Bianca-Agriturismo Bio di Charme,  ristrutturato con materiali certificati bio e che viene alimentato con energia prodotta da fonti rinnovabili.

Attorno alla corte principale dell’antico borgo si dispongono le 11 stanze, restaurate in bioarchitettura e arredate con eleganza, ciascuna con elementi propri e distintivi che riconducono a un tema particolare (stanza del fieno, stanza del falegname…).

Come ogni borgo che si rispetti, non può non avere un’osteria, che in questo caso è specializzata in cucina biologica e naturale (soprattutto vegetariana e vegana), con prodotti degli orti circostanti, ma anche piatti preparati con carne proveniente da allevamenti etici. Nel bar rustico si possono degustare taglieri e formaggi.

Trentino Alto Adige

Proprio qui all’ Agriturismo Eco-Green Fiores  è stata realizzata la prima casa sull’albero del Trentino: una suite in legno, con vasca idromassaggio matrimoniale e luci soffuse, a ridosso del bosco. Oltre a questa sistemazione incredibilmente iconica, l’agriturismo offre confortevoli camere totalmente rinnovate, con una splendida vista sulle Dolomiti; ognuna ha il nome ed il richiamo cromoterapico ad una pianta coltivata nell’azienda.

I bagni sono dotati di ampie docce, asciugacapelli e prodotti per l’igiene personale  di produzione propria, eventualmente acquistabili nel punto vendita dell’agriturismo, realizzato interamente in legno. Niente televisione, proprio per dare agli ospiti la possibilità di staccare davvero dalle abitudini cittadine e quotidiane e vivere appieno la natura.

L’azienda è una delle prime della regione ad avere ottenuto la certificazione energetica ClimaHotel-Nature, grazie ai materiali naturali utilizzati nella costruzione. Tra le curiosità: a parte la casa sull’albero, in struttura è presente l’angolo delle calzature, dove lasciare le scarpe e godere dei pavimenti in legno con le ciabatte (in omaggio per gli adulti) per far sentire gli ospiti a casa.

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Toscana.

Tra le colline di Volterra, in un tipico casale toscano ristrutturato in armonia con la tradizione, sorge un agriturismo biologico, l’Agriturismo Diacceroni   che propone una gamma di attività molto estesa, dal maneggio con arena e pony per i piccoli, piscina acqua salata, terrazze panoramiche, produzione bio, bar con gelato artigianale, corsi di cucina e degustazioni di vino…).

 

Gli ospiti possono alloggiare in appartamenti, camere doppie o triple o nel glamping lodge. È inoltre possibile partecipare alla giornata del tartufo nelle riserva dello stesso agriturismo, con varietà di tartufo nero, marzolino e il pregiato bianco, “allenandosi” mettendosi alla prova con la ricerca con esperto e cane addestrato, lezioni di estrazione, cena al ristorante con degustazione inclusa nel prezzo con abbinamenti in base al tartufo trovato in giornata.

Umbria.

Grazie a un abile restauro, questa dimora storica, Agriturismo Castello di Monticelli, tutelata dal ministero dei beni culturali, ha mantenuto le caratteristiche di un castello medievale, con quattro torri all’interno di uno splendido borgo che sorge sulla sommità di una collina, incredibilmente panoramico e strategicamente posizionato a breve distanza da Assisi, Perugia, Todi, Spoleto e Siena.

Le sistemazioni per gli ospiti (camere/suite e appartamenti) sono comode e spaziose, quasi tutte con un giardino privato. Il ristorante offre piatti tipici della tradizione umbra e italiana, serviti nelle bellissime sale medievali, dove la mattina si può gustare una squisita prima colazione con prodotti locali come marmellata, prosciutto, formaggio, verdure e frutta dell’orto biologico.

Lo staff può organizzare incontri con un ricercatore di tartufi e produttori di olio d’oliva o di formaggi freschi e stagionati; con una golf-car si può invece scoprire il bellissimo paesaggio intorno al castello o recarsi nelle Cantine di Monte Vibiano per una degustazione.




Weekend al castello di Buttrio con Rolls da favola

Un weekend in un castello, quello di Buttrio, in un luogo immaginifico dove la natura non è una cornice ma il quadro, e dentro al quale ci sentiamo protagonisti, sospesi in un tempo indefinito,  e rapiti da questa sensazione di surrealità, ci abbandoniamo allo stupore  che solo certi luoghi come il Castello di Buttrio riescono a suscitare, antichi  ma vivi come i vigneti  di cui è attorniato. Ci rechiamo in questo luogo fantastico con un’auto altrettanto emozionante, che con innata eleganza attraverserà silenziosa le strade suggestive dei colli del Friuli, facendoci assaporare il vento tra i capelli e il profumo di una terra fertile e  rigogliosa.

Castello di Buttrio
 

Rolls-Royce Dawn

Rolls-Royce-Dawn
Sul lungo mare di Saint Tropez o tra i grattacieli di Dubai, o verso luoghi incantati come Il castello di Bruttio, la Rolls-Royce Dawn è pronta a regalare emozioni uniche fatte di lusso, bellezza e opulenza. Questa straordinaria, quanto nobile convertibile britannica può ospitare nel più totale confort fino a quattro fortunati passeggeri.
Rolls-Royce-Dawn interni
In pochi secondi, la morbida capote – disponibile in una serie quasi infinta di colorazioni – si apre elettricamente per regalare a guidatore e passeggeri una indimenticabile guida con il venti tra i capelli. Adatta sia per andare ad una cena di gala che per percorrere le vie dello shopping delle città più celebri del globo, la Dawn vanta un abitacolo rivestito con pregiatissima pelle e caratterizzato da una plancia impreziosita da legnami rari.Sotto il cofano di questa Rolls-Royce batte un poderoso V12 twin turbo da 6.592 cc in grado di sviluppare la bellezza di 571 CV e 780 Nm di coppia massima, il tutto coadiuvato da un cambio automatico a 8 marce, veloce e impercettibile. Con questi numeri è possibile ottenere prestazioni da supercar, ma perché corre quando si può viaggiare su un’auto che regala emozioni da tappeto volante?

Weekend al castello di Buttrio

Castello di Buttrio
C’era una volta  un castello, in  un universo dal tempo sospeso, adagiato fra colline profumate d’uva, alberi secolari e sentieri silenziosi sui Colli Orientali del Friuli. La  sua storia inizia nel XIII secolo. Nel 1994 Marco Felluga acquista la proprietà e la figlia Alessandra segue il restauro del castello circondato da antichi vigneti, vero patrimonio dell’azienda.
Campagna Castello
Nuova vita e allegre voci nelle stanze chiuse e abbandonate da secoli e nuovi vini espressione della forza e della longevità delle vigne. Un progetto voluto da Alessandra, che oggi collabora con tenacia e dedizione assieme alle sue figlie Maria Vittoria, Michela e Maria Eugenia. Castello di Buttrio è al centro di una trama in cui passato, presente e futuro convivono in armonia profonda,ed  è composto da edifici risalenti a epoche diverse e finemente ristrutturati, così come i vecchi vigneti convivono con nuovi impianti. Tutto contribuisce all’identità di un luogo unico, sospeso in un tempo lento. Oggi è un boutique hotel con otto camere eleganti e raffinate.
Junior Suite Castello
Stanze uniche tutte diverse tra loro, arredate con antichi mobili di famiglia e moderni e freschi tocchi di colore dati da accessori e tessuti pregiati. Spaziose e confortevoli, si affacciano sui giardini interni o sul morbido anfiteatro naturale di vigneti circostanti.
salone blu Castello
Colori, arredi, panorami unici e freschezza assieme al comfort e alla modernità. Il fuoco scoppiettante dei caminetti accesi crea un luogo e un momento di intimità e rilassatezza per degustare un vino o leggere un libro.
sala camino
Le colline si offrono per le piacevoli escursioni a piedi accompagnate da gustosi cestini da picnic dove non manca una bottiglia di vino; o in bicicletta per chi volesse esplorare  seguendo le strade di campagna o le piste ciclabili che collegano la laguna di Grado con le Alpi.
Agriturismo Castello di Bruttio
Bellissime e memorabili anche le visite guidate in cantina con degustazione dei vini Castello di Buttrio e le descrizione dei vigneti. Una fuga dalla città a misura di smart worker: un luogo ideale dove poter anche conciliare il lavoro da remoto.
Cantina Castello di Buttrio
 

In valigia facciamo spazio..

Per accogliere Le Sûr; un concept che parte proprio dal mondo del vino in Friuli. Respirando la campagna e l’amore per la propria terra, tre sorelle, tre donne volitivi e tenaci, hanno deciso di creare Le Sûr, che proprio nella lingua Friulana significa le sorelle. Condividere l’atmosfera che si vive al Castello di Buttrio, nelle sue sale e tra i suoi vigneti.Come un buon bicchiere di vino ti regala emozioni, così Le Sûr ti riporta in questo  luogo.Riscaldati da una morbida coperta in cachemire, o passeggiare tra le colline con ai piedi delle confortevoli friulane sono le emozioni che Le Sûr vuole far rivivere a chi lo ama.
Bacan tortora

Il Castello di Buttrio, offre così anche una bellissima boutique dove acquistare i prodotti a marchio LeSur come le tradizionali scarpe Friulane da indossare proprio nelle passeggiate tra i vigneti, in diversi modelli colori e tessuti, o le fragranze per ambiente ispirate al luogo, e altri bellissimi  prodotti per la casa. Scelti e curati da Maria Vittoria, Michela e Maria Eugenia esaltano i valori dell’artigianato locale. Totalmente Made in Italy.

profumo CAMINUS1
 




Longiano e Santarcangelo di Romagna, nei borghi dei Malatesta

Adagiato su un colle nella Valle del Rubicone, tra Cesena e Rimini, sorge Longiano (FC), Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Di origine longobarda, è stato governato dalla famiglia dei Malatesta dal 1290 al 1463, per poi passare sotto il dominio dei Borgia. Protagonista del processo che avrebbe portato all’Unità d’Italia, dopo aver aiutato Giuseppe Garibaldi ad attraversare il mare nei pressi di Cesenatico, durante la Seconda Guerra Mondiale diventa un baluardo della Linea Gotica. Preso di mira dai bombardamenti, reagisce creando un Rifugio Bellico sotterraneo, a tutt’oggi visitabile con ingresso da via Porta Balestra, in grado di dare riparo a più di 2000 persone.

Il percorso di visita parte proprio dal cuore medievale del borgo, il Castello Malatestiano (mar-dom 10-12 e 15-19; intero € 7, ridotto € 5) del VII secolo, residenza della famiglia regnante. Attualmente, è la sede della Fondazione Tito Balestra (www.fondazionetitobalestra.org) che cura una collezione di arte moderna di cinquemila opere, tra cui alcuni disegni di Matisse, Goya e Chagall.

Ai piedi della rocca si trova anche il bell’Oratorio di San Giuseppe, in stile tardo barocco, che ospita il Museo di Arte Sacra. Quella che un tempo era la Chiesa della Madonna delle Lacrime ospita invece il curioso Museo della Ghisa (www.museoitalianoghisa.org) che conserva lampioni artistici ottocenteschi ed elementi di arredo urbano da esterno provenienti da tutto il mondo. Nelle sale dell’ex Convento dei Gerolomini si trova invece il bel Museo delle Maschere, che racconta attraverso una collezione di sculture di bronzo la tradizione italiana della Commedia dell’Arte.

Tra gli edifici religiosi, meritano una visita il Santuario del SS Crocifisso, che si trova nel cuore del centro storico. Incamminandosi lungo via Borgo Fausto si incontra invece la settecentesca Collegiata di San Cristoforo. Dall’8 dicembre al 22 gennaio, poi, il borgo si tiene la manifestazione natalizia Longiano dei presepi, con un percorso che tocca un centinaio di rappresentazioni della Natività.

SECONDO GIORNO: Santarcangelo di Romagna

Percorrendo prima la SP 63 e poi la SS9, in circa 20 minuti arriviamo a Santarcangelo di Romagna, i provincia di Rimini, un gioiello fatto di vicoli, piazzette, palazzi nobiliari, profumi e sapori. Il borgo si fregia del titolo di Città d’Arte per le manifestazioni di respiro internazionale e la valorizzazione delle tradizioni regionali.

La passeggiata nel centro storico parte da Piazza Garganelli, dove domina l’Arco di Cosimo Morelli, eretto nel 1777 in onora di Papa Clemente XIV, che era nato proprio a Santarcangelo. Splendida la Collegiata della Beata Vergine del Rosario, anch’essa settecentesca, che custodisce al suo interno un bel crocifissi ligneo trecentesco della Scuola Riminese. Pochi passi e arriviamo in Piazzetta delle Monache, dove sorge la Torre del Campanone del 1893, alta 25 metri, eretta sui resti di una vecchia torre che sovrastava la Porta del Campanone Vecchio, accesso al borgo dalla cinta muraria.

Da non perdere una visita all’imponente Rocca Malatestiana, oggi residenza privata ma visitabile parzialmente. Fatta erigere da Carlo Malatesta nel 1386, si dice che fu teatro dell’assassinio di Paolo e Francesca, i due amanti citati da Dante della Divina Commedia.

Tra gli edifici religiosi, il più antico è la Pieve di San Michele Arcangelo, risalente al V secolo, che spicca per la facciata e il campanile del Duecento. All’ingresso del Campo della Fiera si trova invece la Fontana di Tonino Guerra, progettata dal poeta, scrittore e sceneggiatore, nativo di Santarcangelo. L’opera si compone della fontana detta “del prato sommerso” e di quella “dei fiori di pietra”, unite al centro da quattro sculture in vetro opera di Fausto Baldessarini.

Tra i gioielli del borgo, c’è invece la Stamperia Marchi (www.stamperiamarchi.it) , una delle botteghe artigiane più antiche di tutta l’Emilia Romagna. Conserva un mangano del 1633 ancora funzionante e adibito alla stiratura di tessuti. Presso la Stamperia si possono acquistare grembiuli, tovaglie e altri manufatti da portare a casa come ricordo o da regalare.

Tra i musei che meritano una visita c’è il Museo Etnografico degli Usi e Costumi della Gente di Romagna (www.museisantarcangelo.it/musei/museo-etnografico) che documenta la storia e le tradizioni della Romagna rurale. All’interno di Palazzo Cenci si trova invece il Museo Storico Archeologico, mentre il curioso Museo del Bottone (www.bottoni-museo.it) vanta una collezione di 10.500 pezzi.

Chi ha tempo, prendendo la SP 14, può raggiungere Montebello, famosa per la Rocca dei Guidi di Bagno (www.castellodimontebello.com), nota il tutto il mondo per la leggenda di Azzurrina. La bambina, che si chiamava Guendalina Malatesta, era nata albina e la madre, per preservarla dalle dicerie sulla sua condizione, le tingeva i capelli, che con il tempo assumevano un colore azzurro. La piccola scomparve nei sotterranei del castello nel 1375 e non venne mai ritrovata. Si narra che, ancora oggi, nel giorno del Solstizio d’Estate, ancora si sentano i pianti e i richiami della bambina.

Una cucina corposa

L’unicità e la fama della cucina romagnola è diffusa in tutto il mondo. Cappelletti, passatelli, tagliatelle al ragù, ma anche maltagliati, strozzapreti e lasagne sono tra i primi piatti da provare, tutti realizzati con la sfoglia tirata a mano. I classici secondi comprendono invece carne di maiale, arrosti con patate e selvaggina. Per uno spuntino, assolutamente di rigore la piadina romagnola con formaggio squaquerone, oppure con i gustosi salumi.

Tra i dolci tipici, la zuppa inglese, il brazadèl, una ciambella dolce fatta con ingredienti semplici. Tipica di Longiano è la cantarella, un dolce di origine umile. E per accompagnare i piatti della tradizione, ci sono i celebri vini romagnoli, come il rosso Sangiovese, i bianchi Albana di Romagna e Trebbiano e, per gli intenditori, i meno noti, ma ugualmente ottimi Pagadébit, Biancale e Rosso di Bosco.

Cantarelle di Romagna

Ingredienti

  • 250 gr di farina bianca
  • 250 gr di farina gialla
  • 500 ml di acqua
  • 3 cucchiai di olio EVO
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pizzico di bicarbonato
  • Zucchero semolato q.b.

In una ciotola sciogliete nell’acqua il sale e il bicarbonato. Aggiungete poi la farina gialla e l’olio Evo. Mescolate, poi aggiungete a poco a poco anche la farina bianca fino a ottenere un composto liscio e omogeneo, senza grumi. Scaldate una padella antiaderente sul fuoco, poi versate la pastella con un mestolo creando un disco dal diametro di circa 10/15 cm. Cuocete la cantarella su entrambi i lati. Ripetete l’operazione fino a finire l’impasto. Mettete le cantarelle su un vassoio e spolveratele con lo zucchero semolato. Potete anche farcirle con marmellata, crema pasticcera, miele o nutella e arrotolarle.

 COME ARRIVARE

In auto: A14 Bologna-Ancona, uscita al casello di Cesena o al nuovo casello “Valle del Rubicone” a Gatteo. Seguire le indicazioni per Longiano che dista circa 10 km.

 DOVE MANGIARE

*Osteria La Capannina, via Montigallo 50, Longiano (FC), tel 0547/666101, www.osterialacapannina.it.

*Ristorante Lazaroun, via del Platano 21, Santarcangelo di Romagna (RN), tel 0541/624417, www.lazaroun.it

DOVE DORMIRE

*Relais Corte dei Turchi, via Santa Maria 2, Longiano (FC), tel 0547/666059, www.cortedeiturchi.it

*Hotel Il Villino****, via Costantino Ruggeri 48, Santarcangelo di Romangna (RN), tel 0541/685959, www.hotelilvillino.it

INFO

www.comune.longiano.fc.it

www.comune.santarcangelo.rn.it




Cossano Belbo, nelle Langhe di Cesare Pavese

Situato nella Valle del Belbo, nella bassa Langa, Cossano è la culla della coltivazione della vite. Qui nascono i pregiati Moscato d’Asti DOCG, il Dolcetto e il Furmentin, ma è anche zona di coltivazione delle gustose Nocciole del Piemonte. Tra le ricette tipiche, troviamo i tajerin, tagliatelle sottili che si accompagnano con sughi di funghi, di carne e con il pregiato Tartufo Bianco di Alba. Troviamo poi i Ravioli al plin, il fritto misto piemontese, la carne battuta al coltello, i succulenti brasati e gli arrosti preparati con la carne dei blasonati bovini di razza piemontese.

Ma queste sono anche le terre di Cesare Pavese, che nel suo “La luna e i falò” cita la fontana dello Scorrone, e di Beppe Fenoglio. Al crocevia delle due zone “letterarie” passa anche il percorso della “Via del Sale” che conduce al Santuario della Madonna della Rovere, prima tappa della nostra mattinata. A questo luogo sacro è legata una leggenda. Costruito alla fine del 1700, si dice che sorga dove, un tempo, si trovava una grande quercia di rovere da qui sgorgava miracolosamente olio. La chiesa lo fece abbattere e con il legno fece scolpire una statua della Madonna. Nel luogo in cui sorgeva la quercia fece costruire una cappella votiva che, grazie alla devozione dei fedeli divenne presto un santuario.

Tornando in paese, merita una visita la Chiesa Parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, che conserva alcuni ex voto dedicati a padre Simone di San Stanislao, che, nel 700, compì alcune guarigioni miracolose. Tuttavia, le Langhe vogliono dire anche buon cibo e tradizioni. Vale una tappa il Mulino a pietra Marino (www.mulinomarino.it), in via Della Patria, che produce farine biologiche macinate ancora a pietra, conosciute ed esportate in Italia e all’estero. Tra queste, la farina gialla per preparare la polenta “taragna”, il kamut e farine di farro, semi antichi, segale e grano saraceno.

Per gustare i celebri dolci alle nocciole, come la torta e i baci di dama, e gli amaretti, ci si ferma invece alla Pasticceria Capello, in Piazza Giovanni Balbo, mentre presso il Bar Gelateria da Jano, Rossella Balbo propone il gelato al Moscato.

SECONDO GIORNO: Santo Stefano Belbo

Percorrendo la SP 592, in circa 5 minuti raggiungiamo Santo Stefano Belbo (www.santostefanobelbo.it) , il paese natale di Cesare Pavese, che qui nacque il 9 settembre 1908. Qui tutto parla di lui e allo scrittore morto suicida è dedicato il Centro Studi Cesare Pavese (www.fondazionecesarepavese.it) che conserva libri, documenti e molto altro materiale sulla sua vita e le sue opere. Vale la pena fare una tappa anche al Museo e Casa Natale di Cesare Pavese, per ammirare le stanze, le collezioni fotografiche, i manoscritti dello scrittore.

Altro centro culturale di rilievo è la Casa Museo di Nuto, il falegname legato da una grande amicizia con Pavese. Nella casa è conservata una collezione di strumenti musicali, fotografie e utensili da lavoro. Ultima tappa della giornata, la Casa Vinicola Abbazia (www.abbazia.com) che sorge ai piedi della collina Moncucco e che un tempo era un antico convento benedettino, a sua volta costruito sulle vestigia di un tempio romano dedicato a Giove. Qui si possono acquistare e degustare il Moscato e gli altri celebri vini delle Langhe.

 Tajarin al Tartufo Bianco d’Alba

Più piccoli delle tagliatelle, i tajarin sono una pasta tradizionale piemontese, da abbinare a sughi di carne, ai funghi o, come in questo caso, al raffinato Tartufo Bianco d’Alba

Ingredienti

  • 350 gr di farina
  • 3 uova intere + 2 tuorli
  • Parmigiano Reggiano grattugiato
  • Tartufo Bianco d’Alba q.b.
  • 3/4 foglie di salvia
  • sale

Disponete la farina su una spianatoia e versate al centro i tuorli di tre uova e un pizzico di sale. Impastate e lasciate riposare per un quarto d’ora. Tirate la sfoglia molto sottile con il mattarello o a macchina. Fatela asciugare, ma non seccare. Arrotolatela e ricavate i tajarin servendovi di un coltello largo e piatto. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata per circa 2 minuti. In una padella, fate sciogliere una noce di burro e aggiungete le foglie di salvia. Scolate i tajarin e rigirateli nel burro fuso. Servite spolverizzandoli con il Parmigiano grattugiato e una grattatina di Tartufo bianco di Alba.

COME ARRIVARE 

In auto si raggiunge prima Asti con l’A21 Torino-Piacenza. Da Milano, si può percorrere la A7 fino a Tortona e poi la A21 in direzione Asti-Torino. Da Genova, di prende la A26 da Voltri ad Alessandria e poi la A21 fino ad Asti. Da qui si prende poi la A33 seguendo le indicazioni per Cossano.

DOVE MANGIARE 

*Trattoria della Posta da Camulin, Corso F.lli Negro 3, Cossano. Tel 0141/88126.

*Il Ristorante di Guido da Costigliole, loc. San Maurizio, Santo Stefano Belbo, tel 0141/844455, www.guidosanmaurizio.com.

DOVE DORMIRE   

*Agriturismo San Bovo, loc. San Bovo 16, Cossano Belbo, tel 0141/88328, www.agriturismosanbovo.com.

*La Bossolasca, via Robini 22, Santo Stefano Belbo, tel 0141/840613. www.labossolasca.it.

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INFO
www.comune.cossanobelbo.cn.it

 




Weekend con la Peugeot 3008, primo giorno: Appennini in scioltezza

La nuova Peugeot 3008 è un’auto perfetta per un vero weekend premium. L’abbiamo scelta per un viaggio nelle suggestive località degli Appennini, fra Emilia Romagna e Toscana. Strade cariche di storia e, in epoca contemporanea, teatri di tanti passaggi della Mille Miglia, quando i piloti erano autentici eroi.
La 3008 che ha esordito nel 2016 si è trasformata in SUV, ne ha l’aspetto e le capacità; il tutto però in un’atmosfera dal comfort totale, immersi nella tecnologia più avanzata al servizio di guidatore e passeggeri. Quello che ci vuole per godersi pienamente una gita in luoghi circondati da scenari dalla bellezza incomparabile. Abbiamo provato due versioni, la 3008 BlueHDi 120 in allestimento Allure e la grintosa 3008 GT con motore BlueHDi 180 e cambio automatico EAT6.
Percorriamo un asse geografico da nord a sud lungo la linea della romana Via Flaminia Minore, attraversando i passi della Raticosa e della Futa. Il nostro viaggio comincia a sud-est di Bologna, sui colli che racchiudono Castel San Pietro Terme. Un tratto ad andatura regolare della Via Emilia dove emerge l’efficienza del turbodiesel da 120 cavalli, decisamente parco nei consumi.

PARCO GESSI BOLOGNESI, LA 3008 SI SCATENA

Weekend in auto con la nuova Peugeot 3008 2016

Arrivati ad Ozzano può cominciare il divertimento, dove abbandoniamo la statale e seguiamo un tracciato secondario pieno di curve: è il parco regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa. Qui le cose si fanno divertenti e la Peugeot 3008 GT va via con brillantezza e agilità, grazie ai 180 cavalli magistralmente gestiti dall’efficiente e rapido cambio automatico a sei rapporti e ben assecondati da un corpo vettura molto alleggerito rispetto alla generazione precedente: un valido aiuto nei decisi trasferimenti di carico in cui s’incorre in strade come queste, quando ci si lascia andare un po’ con l’acceleratore. Ci dà una mano anche la postazione di guida, cioè la nuova versione dell’i-Cockpit di Peugeot. Il volante piccolo regala un perfetto controllo del veicolo, il quadro strumenti rialzato evita di distogliere lo sguardo dalla strada, il tablet da 8 pollici subito a portata della mano destra consente rapidi comandi sul touchscreen molto preciso.
All’altezza di Pianoro imbocchiamo la strada provinciale 65, molto “liscia”, cioè senza curve esageratamente strette. E’ il momento per rilassarci. Nell’abitacolo il silenzio è sovrano, grazie al perfetto isolamento acustico. Se si vuole, i sedili anteriori offrono una funzione di massaggio ad otto settori. E’ possibile anche installare come optional l’impianto Hi-Fi Focal, premium in tutto e per tutto.

SOSTA A LOIANO, NEL CUORE DEGLI APPENNINI

Weekend in auto con la nuova Peugeot 3008 2016

E’ il momento di fermarci. Siamo arrivati a Loiano, per la precisione la frazione Anconella. E’ un borgo cinquecentesco in mezzo alle colline, sempre in provincia di Bologna. Elemento caratteristico del luogo è un porticato dove i pellegrini sostavano nel loro viaggio verso Firenze. Oggi vi si trova la trattoria Anconella, dove abbiamo scelto di sostare. La gastronomia offre sia piatti della tradizione emiliana che di quella toscana. Dai tortellini alla pasta al torchio, dalle piadine alle fiorentine, dalle tagliate alle grigliate miste e tutti i pregiati vini della zona.
Info: Trattoria Anconella – Via Anconella 41/43, 40050 Loiano BO – Tel. 051.928373 – www.anconella.com

Siamo giunti al termine della prima giornata. Nella seconda parte, che potete leggere a questo link, ci immergeremo nel cuore appenninico, provando le doti fuoristradistiche della Peugeot 3008 che, non dimentichiamolo, oggi è un SUV.




Le top 10 delle stazioni sciistiche

I turisti delle località invernali ad oggi non si accontentano più dell’offerta hotel+skipass, cercano qualcosa di più. Le attività sono sempre le stesse tra lo sci, lo sci di fondo, lo snowboard e le altre discipline bianche. Il turista vuole un soggiorno di benessere, bei posti da visitare, ricercatezze enogastronomiche da gustare e per questo i parametri per decidere la meta sono cambiati tra gli sportivi. Questa classifica ha deciso il punteggio per le località in base al risultato ottenuto attraverso la somma di 5 fattori:

Quanto è famosa

Quanto è trendy

Se possiede belle piste

Se ha alberghi confortevoli

Quantità di servizi

Sia degli aspetti legati all’immagine che degli aspetti legati ai servizi che rendono uniche e degne di nota queste città. Ecco quindi la top 10 delle città italiane invernali:

1.Cortina d’Ampezzo

2.Madonna di Campiglio

3.Courmayeur

4.Cervinia

5.Corvara

6.Livigno

7.Sestriere

8.Ortisei

9.Folgarida e Marilleva

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Cortina d’Ampezzo è prima anche nella classifica della “località più famosa”, ambita meta turistica da parte di italiani e stranieri. È una delle località invernali italiane che i turisti ricordano più volentieri perché le emozioni che hanno provato durante il soggiorno sono molte. Aiutata dallo splendido panorama che la circonda è piena di vita, è una città allegra con tante cose da fare. Ci sono ottimi alberghi e altrettanto ottimi ristoranti dove poter gustare delle vere eccellenze enogastronomiche. È stata più volte il set di film da grande schermo, meta di personaggi famosi che la aiutano a diventare ancor più famosa.

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Ecco ora la top 10 delle piste più belle:

1.Plan de Corones

2.Val Gardena

3.Alta Badia

4.Adamello Ski

5.Cervinia

6.Val di Fassa

7.Madonnina di C – Pinzolo

8.Livigno

9.Cortina d’Ampezzo

10.Bardonecchia640px-centrum_madonna_di_campiglio

Perché in inverno l’importante è anche lo sport, ed è più soddisfacente praticarlo nelle piste più belle che abbiamo a disposizione nel nostro paese.




Escursioni in Carnia: da Comeglians al laghetto di Bordaglia

I 10 itinerari escursionistici più belli li trovate in Carnia, in Friuli Venezia Giulia, fra le Alpi tra paesaggi mozzafiato e aria pulita.

Paesaggio dal Pic Chiadenis

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In autunno i boschi della Carnia, in Friuli Venezia Giulia fra gli angoli più selvaggi e intatti delle Alpi, si tingono delle mille sfumature del giallo, dell’arancio, del rosso. Un foliage tutto italiano che spicca sul terso cielo montano, un clima frizzante ma non ancora freddo, che invitano a fare le ultime escursioni prima dell’inverno.

I 12 percorsi più belli e ricchi di spunti paesaggistici e naturalistici della Carnia, dall’Alto Tagliamento alla Val d’Incarojo, sono stati ora raccolti in una mappa, in distribuzione negli uffici d’informazione turistica e negli Alberghi diffusi di  Comeglians (www.albergodiffuso.it),  Sutrio (www.albergodiffuso.org)  Ovaro (www.albergodiffusozoncolan.it), Lauco (www.albergodiffusolauco.it), dove gli escursionisti potranno alloggiare godendo della genuina atmosfera che questo genere di struttura sa dare. Si soggiorna infatti in abitazioni ricavate dalla sapiente ristrutturazione di vecchi edifici rurali, indipendenti ma facenti capo a un’unica reception.

I 10 itinerari trekking sono di varia lunghezza e difficoltà (ma tutti accessibili a chiunque abbia un minimo di allenamento), i 10 itinerari   consentono di fare trekking in ambienti

LAGO DI BORDALIA ERA GLACIALE
LAGO DI BORDAGLIA 

assolutamente diversi fra loro, dai boschi alle praterie in quota, e sono caratterizzati ciascuno da un tema ben preciso. Possono essere anche compiuti parzialmente, per passeggiate di durata più breve. Il percorso n 2, da Passo Cason di Lanza a Casera Pramosio, si snodaad esempio fra Italia e Autria, seguendo la cresta delle montagne che fanno da confine fra i due stati. Sono i luoghi dove fu combattuta la Grande Guerra, di cui si incontrano molte possenti vestigia, con lunghissime trincee, postazioni e camminamenti. Sulle tracce della Grande Guerra anche il percorso n. 3, da Casera Pramosio a Passo di Monte Croce Carnico, dove è possibile visitare fortificazioni austriache e italiane restaurate e trasformate in Museo storico all’aperto. Il percorso n 5, ad anello attorno a Forni Avoltri, tocca i noti Rifugi Tolazzi, Lambertenghi Romanin e Marinelli, e porta alla scoperta del laghetto di Bordaglia, uno fra i più affascinanti dell’arco alpino. Uno degli itinerari più vari e divertenti è quello che si snoda sullo Zoncolan, monte noto a sportivi e no perché la sua salita è la tappa più dura del Giro d’Italia: partenza da Ovaro, arrivo ad Arta Terme, tocca malghe e punti panoramici, attraversa pascoli, boschi di alto fusto, piccole borgate rurali. A breve la mappa con il dettaglio di ciascun percorso sarà anche scaricabile dal sito www.carnia.it.

 

Alcuni di questi itinerari si possono fare anche d’inverno con ciaspole e sci alpinismo.

 

Per informazioni

Carnia Welcome

Tel.: 0433.466220 – info@carnia.itwww.carnia.it




Il Mercatino di Natale a Bolzano

Passare il Natale in una delle città più vivibili? Non dovete andare molto lontano, Bolzano vi offre il Mercatino, il Presepe e l’atmosfera adatta.

Luci e atmosfere natalizie avvolgono la città in inverno, grazie al più grande e al più celebre dei Mercatini di Natale dell’Alto Adige (www.mercatinodinatalebz.it), che per la sua 26° edizione, apre i battenti il 24 novembre con tante novità e graditi ritorni. Per tutto il periodomercatinodinatalebolzano_boznerchristkindlmarkt_a-filz dell’Avvento e fino al 6 gennaio, 80 espositori propongono oggetti di artigianato artistico, addobbi natalizi, oggettistica per la casa, giocattoli e prodotti tipici della tradizione. Tra le novità del 2016, c’è la pista di pattinaggio che sarà allestita sulla via che dalla stazione conduce in Piazza Walther. Venerdì 25 novembre, poi, torna l’appuntamento con “La lunga notte dei musei” durante la quale i sei musei della città rimarranno aperti dalle 16 all’1 di notte con visite guidate, incontri, musica e spettacoli. Per l’occasione, il Mercatino di Natale rimarrà aperto fino alle 22.

E che Natale sarebbe senza il Presepe? Ai piedi del grande albero natalizio se ne potrà trovare una versione rustica alpina con la Sacra Famiglia, il Bue e l’Asinello ospitati in una stalla in miniatura, costruita con legno antico e il tetto a scandole, come i masi e le baite di montagna. Il 17 e il 18 dicembre, poi, nel centro della piazza, le figure di legno diventeranno reali con l’allestimento del suggestivo Presepe Vivente, che sarà accompagnato dalle melodie natalizie di cantori e musicisti. E, siccome la musica fa parte della tradizione alpina e del Mercatino, tutti i fine settimana le melodie tradizionali dell’Avvento Alpino saranno eseguite dal vivo. Ogni sabato, alle 17, i fiati suoneranno dal balcone di Palazzo Mercantile che dà su via Portici.

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Negli stand gastronomici non mancheranno i prodotti della tradizione natalizia: dal vin brulè al succo di mele caldo con cannella e chiodi di garofano, dalle frittelle di mele allo Strudel. E per i collezionisti, non può mancare la tazzina del Mercatino di Natale di Bolzano 2016, proposta dall’artista Christine Gallmetzer in uno sgargiante rosso con decorazioni dorate. E poiché il Natale è la festa più amata dai più piccoli, anche quest’anno torna il Mercatino dei Bambini con un parco giochi, una giostra e un ricco programma di animazioni. Tra le novità c’è la magia del Mondo Loacker, tra personaggi di fantasia, e percorsi guidati e giochi percettivi. Ci sarà poi l’opportunità di vivere un’avventura su una carrozza trainata da cavalli e di salire sul dorso di un pony per una passeggiata per le vie del centro. Torna anche l’iniziativa “Un Natale di Libri” con un ricco calendario che, dal 25 novembre al 23 dicembre, porterà a Bolzano una dozzina di scrittori italiani e tedeschi che presenteranno al pubblico le lpiazza-erbe_obstplatzoro ultime fatiche nella cornice di palazzo Mercantile o presso lo stand allestito presso il Parco della Stazione.

Dove mangiare

Wirtshaus Vögele Locale racchiuso tra mura medievali. Sorprende con un menù di piatti della tradizione con piacevoli varianti. Chiuso la domenica. Prezzo medio alla carta da € 23 a € 65 a persona. Via Goethe, 3 – Bolzano. Tel: 0471 973 938 – www.voegele.it

Dove dormire

Hotel Figl*** Albergo di atmosfera nel centro storico con 22 camere e suite. Doppia da € 125, junior suite da € 135. Piazza del Grano, 9 – Bolzano. Tel: 0471 978 412 – www.figl.net




Continuano gli eventi dedicati all’autunno a Merano ai Giardini di Sissi

È questo il periodo dell’Indian Summer, dove le giornate di sole autunnali accendono il parco botanico meranese regalando ai visitatori lo straordinario show del “Fall Foliage”. Tra le foglie variopinte di calde tonalità, i frutti maturi degli alberi e le camelie in fiore, ad attendere gli ospiti anche un variegato e ricco programma di eventi e iniziative per tutti.

La caduta delle foglie che chiude il ciclo naturale, segna il ritmo delle stagioni e proprio nell’anfiteatro botanico dei Giardini di Castel Trauttmansdorff è un avvenimento atteso con trepidazione, che richiama annualmente fotografi, appassionati e turisti da tutto il mondo. Infatti i visitatori in questo periodo possono osservare il variopinto mutamento delle foglie da un punto di vista privilegiato. 

Altro evento imperdibile si terrà Domenica 23 ottobre, dalle 10.00 alle 17.00, durante la “Giornata d’Autunno” dove le guide dei Giardini di Sissi sveleranno agli ospiti i segreti del mondo delle piante in autunno, rispondendo a domande quali: perché le foglie si colorano? Quali frutti ci sono nei Giardini? Una giornata pensata soprattutto per le famiglie, dove tutti sono invitati a scoprire il magico mondo delle piante con tutti i sensi.

I Giardini di Sissi propongono inoltre anche appuntamenti fissi durante il periodo autunnale, come il pacchetto turistico combinato “Giardini & Vino”, che tutti i giovedì fino al 27 ottobre conduce i visitatori in un suggestivo percorso tra le meraviglie botaniche dei Giardini di Sissi ei paesaggi vinicoli di Castel Katzenzungen a Prissiano. In questo luogo cresce rigogliosa l’antica vite “Versoaln”, la più grande ed antica al mondo, che ancora oggi fornisce una piccola quantità di uve bianche da cui si produce l’omonimo vino, il Versoaln (prezzo del pacchetto a persona: € 35,00 comprensivo di ingresso, trasferimento in pullman a Prissiano e degustazione vini). 

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Info:

Orari:

Fino al 15 ottobre dalle ore 9.00 alle 19.00

dal 16 al 31 ottobre dalle ore 9.00 alle 18.00

dal 1° al 15 novembre dalle ore 9.00 alle 17.00

 

Info Giardini: www.giardinidisissi.it

Su Facebook: Trauttmansdorff – I Giardini




Com’è verde Bolzano!

Nominata una tra le più vivibili, Bolzano è una città verde, dove l’aria è sana con passeggiate da poter fare e tanta storia da visitare.

Vivace e mitteleuropea, abbracciata dalle cime rosate del Rosengarten/Catinaccio e alla confluenza dei fiumi Isarco e Talvera, Bolzano è il punto di partenza per passeggiate ed escursioni nella natura, che in autunno si infiamma di colori caldi e avvolgenti. E’ il fenomeno del foliage, quando i boschi di castagne, querce e larici si colorano regalando panorami di rara bellezza. Ma a Bolzano, l’autunno vuol dire anche Törggelen, termine che deriva dal latino “torquere”, cioè pigiare il mosto dopo la vendemmia. La tradizione altoatesina vuole che si parta per un gustoso percorso a tappe (i possibili itinerari sono disponibili presso l’Azienda di Soggiorno) insieme ad amici e famigliari, durante il quale si sosta in alcuni masi per assaggiare il vino della casa, accompagnato dai prodotti della tradizione contadina. Si parte a metà mattina da Bolzano e si segue uno dei percorsi segnalati dai sentieri che dalla città si dirigono verso gli altipiani del Salto, del Renon o del Colle. Nella sosta presso il primo maso si gusta una minestra di orzo o un brodo di carne per scaldarsi, accompagnato da un buon bicchiere di vino bianco fresco. E, siccome ormai l’appetito si è risvegliato, durante la tappa nel secondo maso si passa ai “piatti forti”: salsicce, crauti, canederli e costine al forno, accompagnati, questa volta,da un buon rosso, meglio se Lagrein o Santa Maddalena.

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Si parte poi alla volta del terzo maso per accelerare la digestione con una delle deliziose grappe locali. Si raggiunge infine il quarto maso giusto in tempo per la merenda: speck contadino con patate novelle lesse, caldarroste, noci e i golosi krapfen. Il tutto accompagnato dal vino novello, ancora in fermentazione, e dal suono di una chitarra o di una fisarmonica, prima di tornare in città, verso l’imbrunire. Il giorno successivo, ci si può dedicare alla visita di alcuni dei castelli più suggestivi della città. Tra questi c’è Castel Roncolo (www.roncolo.info) che, arroccato su un’altura di porfido, conserva uno dei più vasti cicli di affreschi di soggetto profano che ritrae tornei cavallereschi, dame, cavalieri e menestrelli, ma anche l’amore di Tristano e Isotta.

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Nel ballatoio, Pier Paolo Pasolini ha girato alcune scene delsuo Decameron. Castel Mareccio (www.mareccio.info) è invece uno dei pochi esempi di residenza fortificata collocata in fondovalle ed è oggi stato trasformato in un prestigioso centro congressuale. Castel Firmiano ospita, infine, il Messner Mountain Museum Firmian (www.messner-mountain-museum.it), il museo dedicato alla montagna e all’alpinismo fondato dal celebre alpinista Reinhold Messner.

Reinhold Messners Museum der Berge auf d. Burg Sigmundskron über Bozen, Südtirol, Italien
Reinhold Messners Museum der Berge auf d. Burg Sigmundskron über Bozen, Südtirol, Italien

Dove mangiare
Löwengrube Ristorante enoteca ricavato nella più antica locanda di Bolzano. Menù con piatti della cucina tradizionale e moderna e una carta vini con oltre 1000 etichette. Menù degustazione € 60. Piazza Dogana,3 – Bolzano. Tel: 0471 970 032 – www.loewengrube.it

Dove dormire
Park Hotel Laurin**** Storico hotel che vanta una tradizione secolare. Doppia standard da € 157; superior da € 239. Pacchetto “Mercatini di Natale” da € 247 a persona con 2 pernottamenti. Via Laurin, 4 – Bolzano. Tel: 0471 311 000 – www.laurin.it




Nelle Langhe sorge il borgo del conte di Cavour

L’Italia è colma di posti magnifici dove poter ammirare il foliage autunnale, e lo sapevano bene anche i personaggi storici del nostro paese.

Le Langhe, Patrimonio dell’Umanità UNESCO svelato anche dall’opera letteraria di Cesare Pavese, sono una regione naturale del Piemonte che si estende tra le città di Cuneo e Asti. Note in tutto il mondo per il tartufo, sono attraversate da filari di vigneti che in autunno offrono incantevoli spettacoli cromatici. In quest’area, a pochi chilometri da Alba e da Barolo, da cui prende il nome il pregiato vino e dove ammirare il leggendario Castello della Volta, sorge il borgo di Grinzane Cavour (CN), che svela la sua bellezza già dalla provinciale 157 che conduce alla fortificazione cittadina, ricca di storia e di storie. Salendo su di un poggio dal quale si ammira lo scorcio collinare mozzafiato che ha come sfondo le Alpi, si scorge l’imponente maniero, sede in novembre dell’asta mondiale del tartufo bianco d’Alba, da cui ammirare i vigneti in foggia autunnale. Con pianta quadrata e torri angolari, il castello risale al XIII secolo e fu residenza giovanile di Camillo Benso conte di Cavour, uno dei protagonisti dell’Unità d’Italia.

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All’interno il Museo Etnografico racconta la storia del tartufo, che la capitale delle Langhe, Alba, celebra con la fiera mondiale d’autunno, e del vino. Il Museo permanente comprende l’ambientazione della cucina albese del Seicento e dell’Ottocento, quella di una distilleria del Settecento, la bottega del bottaio, allestimenti sul tartufo, oggetti dell’enogastronomia locale e della Langa contadina. Nel castello sono conservati mobili, manoscritti e la fascia tricolore di Cavour di quando era sindaco di Grinzane (1832-49). La chiesa parrocchiale, fatta erigere dal Conte Camillo Benso di Cavour, è dedicata alla Madonna del Carmine. Grinzane Cavour è anche nota per la produzione del torrone.

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Dove mangiare
Al Castello – Stella Michelin grazie allo chef M
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, nella fortezza di Grinzane Cavour. www.marclanteri.it
Trattoria delle vigne – Vista mozzafiato sulla terra di vini e tartufi con cucina tipica e ingredienti freschi e a KM0.

Dove dormire
Arborina Relais****Boutique hotel a La Morra (CN). Dispone di SPA e piscina esterna, con vista sui vigneti.
La Locanda dell’Orso Bevitore A Verduno (CN), è una tipica cascina di Langa con camere affacciate a un pergolato con giardino e piscina. Annessa la cantina Burlotto (www.burlotto.com).




Bolzano, tra le città più vivibili d’Italia

Nota come “Porta delle Dolomiti”, il capoluogo altoatesino si distingue non solo per i suoi meravigliosi paesaggi fatti di montagne, valli soleggiate tutto l’anno, fiumi e un’aria fresca e balsamica, ma anche per la mobilità sostenibile, la rete di piste ciclabili e le politiche ecologiche, che le hanno valso un posto nella Top 20 delle città più vivibili d’Italia.

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Una natura così preziosa va salvaguardata… con tutti i mezzi. Per questo Bolzano sostiene progetti di mobilità sostenibile. Per esempio, è una delle cinque città europee, insieme a Londra, OsloMilano e Argovia, in cui circolano autobus a idrogeno. I cinque mezzi sono in servizio dalla fine del 2013 e fanno parte del progetto europeo CHIC (Clean Hydrogen in European Cities). L’Alto Adige poi produce autonomamente energia elettrica pulita in grado di fare funzionare anche le auto elettriche e si sta lavorando per incrementare il numero di colonne di ricarica. Ogni anno, dal 2010, si tieni poi ECOdolomites, una gara tra veicoli elettrici che si svolge tra i passi del Sellaronda.

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Bolzano è poi al primo posto tra le città italiane per l’uso della bicicletta. Più di un terzo degli spostamenti dei bolzanini avviene su due ruote grazie a una rete di 50 km di piste ciclabili, composta da otto percorsi principali che collegano il centro storico alle zone residenziali, e piste secondarie che consentono di viaggiare al riparo dal traffico. Le piste sono provviste di rastrelliere, cartelli informatici e stazioni per gonfiare le gomme. In Piazza Werther, poi, si possono trovare anche i Velotaxi, risciò a pedali con un motore elettrico, che trasportano i visitatori alla scoperta delle eccellenze della città, mentre il conducente ne illustra le storia e le peculiarità. Ben tre funivie collegano la città ai passi dolomitici. La Funivia del Colle, inaugurata il 29 giugno 1908, è la più vecchia del mondo adibita al trasporto di persone.

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La moderna Funivia del Renon collega invece Bolzano a Soprabolzano ogni 4 minuti ed è un modello di trasporto pubblico a livello internazionale. La Funivia di San Genesio, infine, conduce all’Altopiano del Monzoccolo, da cui godere della splendida vista sul Catinaccio, tra boschi e tramonti infuocati.

Per scoprire altre cose interessanti su Bolzano cliccate sul link: Com’è verde Bolzano!




Hotel Tyrol ****S alpine chic, in Valgardena

Caratterizzato da una gestione famigliare attenta alla qualità, ai dettagli, alla professionalità, l’hotel unisce l’autenticità e la tradizione con il carattere moderno di una struttura che ha le radici nel passato ma che guarda al futuro. img_0097_gw

L’unicità di questa accogliente casa risiede proprio nel fare sentire gli ospiti in un luogo famigliare, dal mood alpino dove non mancano tocchi di contemporaneità, come una raffinata cucina gourmet, una spa di ultima generazione, un servizio che guarda oltre, con uno staff preparato e pronto a coccolare gli ospiti. Oltre alla cordiale gestione famigliare della famiglia DirlerMicheli, l’ottima cucina e gli ambienti caldi e accoglienti, l’highlight per adulti e bambini è la piscina coperta, riscaldata sempre a 30 ° con il pavimento in lastre di marmo e circondata da pannelli e soffitti di stucco e roccia solcati da travature di antico legno massiccio.

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Le grandi vetrate regalano luminosità naturale a tutto l’ambiente. Per rilassarsi in acqua ci sono due idromassaggi: uno interno, accogliente e confortevole, e uno esterno, particolarmente suggestivo durante le nevicate della stagione invernale. L’area wellness dispone di sauna aromatica, realizzata interamente in legno profumato, raggiunge temperature elevate oltre i 60° mantenendo tuttavia un’umidità relativamente bassa pari al 35%; la sauna in baita si trova all’esterno, ed è stata realizzata la Sauna Finlandese in Baitaimg_0161_gw

La Valgardena è la meta preferita degli sciatori. Highlight dell’hotel Tyrol è la vicinanza allo skilift: pochi metri lo separano dalla skiroom dell’hotel. In meno di un minuto si è letteralmente in pista. Grazie al collegamento con Dolomiti Superski – il più grande carosello sciistico al mondo – e la vicina Alpe di Siusi, è un eldorado per gli sportivi invernali.

HOTEL TYROL
Strada Puez, 12 – Selva di Val Gardena (BZ)
Tel: +39 0471 774 100
info@tyrolhotel.it – www.tyrolhotel.it




Vista dalla ringhiera dell’Umbria con Federico II

“L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore”, scriveva Albert Camus, parlando del momento in cui, alle porte dell’autunno, le foglie si accendono di rossi, gialli, ocra, cambiando magicamente tonalità. In questo luogo in Umbria ammirerete il fenomeno del foliage e scoprirete borghi d’arte unici.

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Come lascia senza fiato, nel periodo estivo, il fenomeno della fiorita nei piani di Castelluccio di Norcia, così durante l’autunno, in Umbria, i vigneti nell’area di Montefalco (PG) cambiano colore regalando ai turisti e agli amanti della bellezza uno spettacolo indimenticabile. Nell’area che vanta un’antica tradizione per la produzione del vino, e in particolare del Sagrantino, i filari di vite si tingono di arancione creando un quadro unico al mondo, alternandosi ai verdi uliveti secolari. Per raggiungere Montefalco, denominata “ringhiera dell’Umbria” per via degli scorci panoramici che offre dominando le valli dal culmine di una collina, si salgono tornanti che fanno pensare a Federico II, che qui soggiornò nel 1249, e alla sua passione per la caccia con il falco, da cui prese il nome la città.

Le mura di mattoni e pietre locali, con le quattro porte d’accesso e una torre angolare quadrata, avvolgono il centro storico di stampo medievale, con la tipica piazza del Comune, il duecentesco Palazzo del Popolo ora sede comunale, botteghe artigianali, e le immancabili enoteche. Numerosi i palazzi trecenteschi e rinascimentali, ma il vero gioiello è la Chiesa di San Francesco (con annessa Pinacoteca), monumento nazionale dal 1872. L’abside infatti ospita il ciclo di affreschi più importante, dopo quello di Giotto, sulla vita del santo di Assisi, realizzata dalla preziosa maestria di Benozzo Gozzoli, collaboratore del Ghiberti, e allievo del Beato Angelico, tra il 1450-52. La traccia del Gozzoli è qui testimoniata anche dalla Cappella di San Girolamo, dove è dipinto un finto polittico con la Madonna col Bambino e Santi e una Crocifissione.

Dove mangiareaffreschi-di-benozzo-gozzoli-a-montefalco-musei-civici-chiesa-di-san-francesco
La Locanda del Teatro A Montefalco, propone un’alta cucina di casa abbinata alle migliori etichette del territorio. www.locandamontefalco.it

Agriturismo Camiano Piccolo Piatti della tradizione umbra egregiamente preparati nella cornice bucolica delle campagne montefalchesi. www.camianoagriturismo.com

Dove dormire
Palazzo Bontadosi Hotel e Spa**** Dotato di centro benessere, accoglie il turista nelle sue mura cinquecentesche,  con affreschi originali e materiali di design. www.hotelbontadosi.it
B&b Villa Mustafà Tra le viti del Sagrantino, nell’antica dimora di Domenico Mustafà scomparso all’inizio del 900, voce bianca della Schola Cantorum della Cappella Sistinam. www.villamustafa.it




La stagione più incantevole da vivere in Alto Adige

L’autunno è anche la stagione del Toerggelen in Alto Adige, un’antica tradizione. Tra ottobre e la fine di novembre è consuetudine fermarsi, dopo una passeggiata tra i masi, in una Buschenschank per degustare in compagnia il vino novello insieme alle pietanze tipiche come salsicce, crauti, pane nero, carne affumicata, formaggi, canederli, Krapfen ripieni e, certamente, alle castagne. E’ un momento di convivialità molto sentito, che consente di trascorrere in allegria la fine della stagione.

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Quello autunnale, inoltre, è anche un periodo contemplativo, che favorisce per suoni e per colori, il relax e pertanto, alloggiare in un maso Gallo Rosso consente, anche a chi preferisce non impegnarsi in escursioni, di restare nell’agriturismo, godendosi la quiete e il comfort dell’appartamento, la splendida vista sulle montagne, o di fare compagnia al contadino mentre accudisce gli animali.

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Per scegliere il maso più adatto alle proprie esigenze, è sufficiente collegarsi al seguente indirizzo internet: www.gallorosso.it




Autunno tra benessere e vigne

TERME DELLA SALVAROLA – Colline di Modena

L’autunno 2016 alle Terme della Salvarola, sulle colline di Modena, è un viaggio tra le più benefiche proprietà dell’uva e dei suoi derivati. Dopo aver partecipato alle attività della vendemmia, gli ospiti possono beneficiare dei trattamenti e della linea cosmetica a base di vite, uva, vinaccioli e mosto, ed immergersi nell’idromassaggio in botte con mosto concentrato e acqua termale. Alcuni trattamenti vengono fatti con l’uva appena raccolta.

Una notte in camera doppia e 2 giornate benessere è al prezzo di 229 euro a persona. Si può scegliere anche la sola visita dei vigneti abbinata a vari tipi di degustazione.

Inoltre, l’Esperienza Cantina comprende la vendemmia, con possibilità di pigiatura e/o di asporto dell’uva raccolta per i trattamenti della Spa Termale Balnea, con buffet leggero oppure con degustazioni in abbinamento con tigelle e gnocco fritto per pranzo o cena e buffet di prodotti tipici.

L’Esperienza Cantina “Full” comprende invece la vendemmia con possibilità di pigiatura e/o di asporto dell’uva raccolta da utilizzare per i trattamenti della Spa Balnea, con tigelle e gnocco fritto per pranzo o cena e buffet di prodotti tipici. Le Terme della Salvarola propongono anche degustazioni guidate, escursioni a piedi, in bicicletta o cavallo (con prenotazione anticipata) lungo la ciclabile Campogalliano – Rupe Del Pescale nel Parco Naturale del Secchia, visite guidate a circuiti che comprendono più cantine nelle DOC, ovvero LambruscoGrasparossa di Castelvetro, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Salamino di S. Croce, Colli di Scandiano e Canossa; mini corsi di potatura e gestione del vigneto.

Per informazioni: Terme della Salvarola

Località Salvarola Terme, sulle colline di Modena

Tel. 0536871788

E-mail info@hoteltermesalvarola.it

Sito web: www.termesalvarola.it/balnea

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 ROMANTIK HOTEL LE SILVE – Assisi (PG)

Nel cuore dell’Umbria, tra 230 ettari di terreno nel Parco del Monte Subasio, il Romantik Hotel Le Silve di Armenzano (Assisi – PG) è il luogo ideale per conoscere le origini dei vini umbri, la storia di chi li produce, immersi tra vigneti ed oliveti. Dal 24 Settembre al 13 Ottobre 2016, i visitatori vengono guidati in un percorso alla scoperta della vendemmia tra i filari che disegnano il paesaggio intorno ad Assisi, per poi deliziarsi con una golosa degustazione. Il weekend “Tempo di Vendemmia” viene proposto al prezzo di 180 euro per persona. La degustazione comprende i due autoctoni tipici Grechetto e Sangiovese Umbria IGP abbinati a Bruschetta con olio extravergine d’oliva, Pecorino di media stagionatura, Torta al testo con salumi tipici umbri.

Per informazioniRomantik Hotel Le Silve

Loc. Armenzano, 06081 Assisi (PG)

Tel: +39 (075) 8019000

Email: le-silve@romantikhotels.com

Sito web: www.romantikhotels.com

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