NAMIBIA
Abbiamo iniziato la nostra top ten 2018 parlandovi di Sud Africa e ora torniamo a parlare di Africa che sembra ormai nei cuori degli italiani. Questo luogo dai mille contrasti, evitato per tanto tempo negli ultimi anni, ha visto un vertiginoso incremento dell’incoming turistico. Natura incontaminata, senso di libertà, colori, odori, animali selvaggi, scenari talmente belli che emozionano, sono solo alcuni dei motivi. Gli amanti degli animali e della fotografia qui troveranno un vero eden. Buttate cellulari, dimenticate le abitudini della vita occidentale e godetevi tutta la magia del luogo.
La Namibia si trova nell’Africa sudoccidentale e si affaccia direttamente sull’Oceano Atlantico, confina con l’Angola, lo Zambia, lo Zimbabwe, il Botswana e a sud con il Sudafrica. Per raggiungerlo ci vogliono circa 14 ore con volo che atterra a Windhoek, la capitale. All’aeroporto ritirate un’auto e partire verso la vostra avventura. Dirigetevi all’ l’Etosha National Park, uno dei parchi più conosciuti e belli dell’Africa. Qui ammirerete molte specie di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi, un numero impressionante di springbok attraverseranno il parco ma anche zebre , giraffe, orici, kudu, gnu, eland, iene, sciacalli, impala e, con un po’ di fortuna leonesse con i cuccioli.

Questo parco è enorme e servono giorni per poterlo visitare. Attraversatelo da Namutoni sino a Okaukuejo per poter vedere da vicino sciacalli, springbok, zebre, red hartebeest, giraffe e rinoceronti. Gli scenari sono magici e i colori cambiano in continuazione regalando scenari molto belli. Noi della redazione abbiamo scelto per la notte il campo Okaukuejo, un lodge governativo, all’interno del parco stesso, famosissimo per la pozza d’acqua che attira molti animali durante la notte.
Molto spesso i gestori di questo lodge lasciano pezzi di carne appesi a un trespolo di legno per attirare, durante la notte, gli animali e regalare ai turisti l’avvistamento ravvicinato di animali selvaggi che in altro modo non sarebbe possibile vedere.

Altro luogo sorprendente è il Damaraland, regione arida e montuosa della Namibia centro-settentrionale, situata fra l’Ovamboland a nord, il deserto del Namib a ovest e il deserto del Kalahari a est, e prende il nome dal popolo Damara che la abita. Gli scenari? Incantevoli e i paesaggi mozzafiato.
Consigliamo sempre di prendere contatti con gli abitanti del luogo o le tante tribù presenti sul territorio. Non c’è esperienza più bella che osservare la quotidianità di gente legata alle tradizioni e così lontana dai nostri canoni che però hanno tanto da insegnare a noi occidentali. Prima di tutto come è possibile sopravvivere senza IPHON, IPAD e altri strumenti informatici. Con il niente si può essere felici, cibandosi di quel che la natura regala. Sicuramente merita prendere contatti con il popolo rosso, gli Himba. Il nome Himba, nell’idioma locale, significa “colui che chiede” perché, nell’ottica del pastore africano, un uomo senza vacche non può essere altro che un mendicante. Bellissime le donne cosparse di argilla rossa con i lunghi capelli acconciati con treccine.

Una visita interessante è la Vallata di Twyfelfontein dove si ammirano incisioni e pitture rupestri sulle rocce di arenaria, lascito di cacciatori che hanno vissuto in questa valle. Alcuni ritengono che abbiano avuto una funzione didattica per insegnare ai giovani come cacciare, per altri invece si tratta di immagini riprodotte dagli sciamani durante gli stati di trance.
Nella stessa zona potrete vedere formazioni rocciose di epoca preistorica chiamate “canne d’organo”. A 45 km a ovest di Khorixas c’è anche una foresta pietrificata formata da tronchi fossili in ottimo stato di conservazione e dichiarati Monumento Nazionale. Avevamo visto molte foto di questa foresta ma di persona è sicuramente un’altra cosa. Lo scenario è meraviglioso, il silenzio tutto intorno è quasi mistico e i colori sono indimenticabili dal marrone con striature biancastre al rosso con striature chiare.

Vi invitiamo a conoscere anche un altro popolo i Damara, etnia che parla con i click. Sì, non è un refuso. Loro parlano emettendo suoni prodotti con la lingua. Vivono in capanne e mangiano quello che la natura offre e in particolare sono dediti alla pastorizia. Molto ospitali, intrattengono spesso i turisti che fanno loro visita con canti, balli e giochi tradizionali.
Non si può andare in Africa e non vedere da vicino gli elefanti che dal vivo sono molto ma molto grandi per cui un consiglio è quello di seguire il letto del fiume Aba – Huab.
Mettetevi poi in viaggio per Swakopmund passando il Brandberg, la vetta più alta della Namibia, e poi lungo la Skelethon Coast, così chiamata per la grande concentrazione di relitti di navi. Sono luoghi che meritano di essere visti. Anche la Walvis Bay è magica e un’escursione in barca nella laguna circondati da cormorani, pellicani rosa e otarie vi lascerà dolcissimi ricordi.
È il momento del deserto del Namib – “Namib” significa “luogo vasto” – dove la sabbia dal colore molto intenso cede il posto al deserto sassoso e roccioso. Scenari così belli da togliere il fiato. Non perdetevi una foto sotto al cartello “Tropico del Capricorno”. Se volete fare una sosta approfittate di un piccolo insediamento, Solitaire, dove mangerete la famosissima torta di mele.
Dedicate un’intera giornata al Namib – Naukluft Park e arrivate sino a Sossusvlei e Dead Vlei. Lì è d’obbligo scalare la duna “45”. Scalare la duna sarà difficoltoso, ma la fatica e le difficoltà sono ampiamente ripagate da un paesaggio magico che si può ammirare una volta in cima: cinture di dune fra le più alte e spettacolari al mondo caratterizzate da colori intensi che vanno dal rosa all’arancione.

L’esperienza che abbiamo vissuto e vogliamo dividere con voi è una giornata passata all’ Hammerstein Lodge qui vivono 2 ghepardi, due caracal e un leopardo. Sono animali che per qualche motivo non hanno potuto vivere in libertà e sono cresciuti con il proprietario di questo lodge e pertanto abbastanza abituati agli esseri umani. Con molta attenzione e seguendo attentamente le indicazioni del personale potrete stare a stretto contatto con i due ghepardi, Oscar e Wilde. Noi li abbiamo abbracciati, baciati, ci siamo sdraiati accanto a loro e descrivere le emozioni provate risulta alquanto difficoltoso, il cuore palpita, gli occhi si muovono continuamente per memorizzare i colori, si respira a pieni polmoni per non dimenticare questi odori selvaggi e dolciastri.
Non pensate di aver bisogno di settimane per vedere quanto vi abbiamo raccontato: noi in 8 giorni siamo riusciti a vedere tantissime cose portandoci, in Italia, dolci ricordi che dureranno per tutta la vita.

CANADA – Vancouver
Scenario completamente diverso dall’Africa, ma con paesaggi altrettanto spettacolari. Questo è il Canada, regione vastissima: è il secondo più grande Paese del mondo. Dovremo limitarci a parlarvi di una città per problemi di spazio ma credete non c’è luogo del Canada che non valga la pena visitare.
Vancouver è una delle città considerate tra le più vivibili al mondo. Perché? Semplicemente perché pur essendo una grande metropoli qui si ha la possibilità di dedicarsi alle più svariate attività all’aria aperta senza dover percorrere centinaia di chilometri: potrete sciare, fare vela, trekking, godervi l’oceano e anche il suo clima mite, i suoi spazi, i grattacieli ordinati. Sarà anche per questo che la capitale della British Columbia è utilizzata molto spesso da registi per girare film e serie televisive come ad esempio X-Files.

Difatti gli americani le hanno affibbiato il nomignolo di Hollywood North. Ma vediamo più da vicino cosa fare una volta arrivati. Senz’altro una visita al distretto di Gastown con i suoi palazzi vittoriani che ospitano bar, ristoranti, negozi, night club. Gastown è la parte più antica di Vancouver, è il polo commerciale e culturale di Vancouver ed è qui che si svolgono gli eventi culturali più importanti come ad esempio il Vancouver International Jazz Festival. Tra Cambie Street e Water Street c’è quello che è considerato il simbolo di Gastown: l’orologio a vapore che nacque semplicemente per mascherare una grata di sfiato del riscaldamento della città. Oggi è un’attrazione turistica di grande importanza.

In centro, all’incrocio tra Richards Street e Dunsmuir Street, fate visita alla Cattedrale Holy Rosary Cathedral http://www.holyrosarycathedral.org in stile neogotico francese del XIX secolo, la cattedrale cattolica della città. Altro affascinante quartiere è Chinatown e se lo visitate a febbraio vi riceveranno draghi ballerini dai mille colori e sfilate multicolor per via delle celebrazioni dedicate al Capodanno Cinese.
Non perdetevi assolutamente la visita ad un ponte sospeso a ben 70 metri d’altezza su un fiume nel bel mezzo di una foresta pluviale. Il suo nome è Capilano Suspension Bridge (https://www.capbridge.com/) e per i coraggiosi una passeggiata sulla passerella alzerà l’ adrenalina. Fu costruito nel 1888 dal progetto di un ingegnere scozzese che acquistati 6000 acri di terreno su entrambe le rive del fiume doveva collegarle, corda di canapa e assi di legno furono i materiali utilizzati sostituiti poi con cavi di acciaio dal successivo proprietario che lo pubblicizzò talmente tanto da farlo diventare ben presto una delle attrazioni più visitate in città.
Anche se non siete sportivi e non amate il football andate a vedere il BC Place, lo stadio polifunzionale dove si disputano le partite di football e di calcio. La particolarità? È stato uno dei primi stadi ad avere la copertura mobile così da trasformarsi all’occorrenza in una sala concerti.
Fate come i milioni di turisti prima di voi e andate nell’enorme parco cittadino, Stanley Park, che si trova nel quartiere Kitsilano, all’interno una foresta con alberi che raggiungono anche 70 metri. All’interno del parco visitate l’acquario, il più grande acquario marino del Canada (Vancouver Aquarium Marine Science Centre). Oltre a potervi regalare un po’ di relax potete fare jogging, pattinaggio, nuoto, tennis e golf. Dunque in 400 ettari di estensione tante le cose da fare e a cui dedicarsi.

Il Canada Palace resta un simbolo di questa città. Con la sua forma particolare e le vele bianche è stato accostato all’Opera House di Sydney. Questo edificio dalle dimensioni mastodontiche è nato nel 1986 per l’Expo e al suo interno ospita un terminal destinato alle navi da crociera, il World Trade Centre, il Vancouver Convention & Exhibition, il Pan Pacific, un hotel, un cinema e molti negozi.
I protagonisti assoluti restano comunque i grattacieli come il One Wall Centre“, 48 piani per 150 metri d’altezza. Per ammirare Vancouver dall’alto e per avere una vista a 360 gradi non vi resta che salire sulla torre di osservazione, Vancouver Lookout e qui regalarvi una cena nel ristorante girevole Top of Vancouver. (http://www.topofvancouver.com/). Per gli amanti delle stelle c’è il Mac Millan Space Centre, una struttura dedicata allo spazio. All’interno un osservatorio e un planetario. Bellissime le simulazioni e le presentazioni interattive. Per rimanere in tema scientifico anche lo Science World, il museo della scienza è un luogo di altrettanto interesse che sorprende già dalla sua forma a cupola che di notte si illumina creando effetti straordinari. Ma non ci dimentichiamo nemmeno gli amanti dell’arte che troveranno alla Vancouver Art Gallery 4 piani di quadri e sculture. E se pensate che la gastronomia non sia degna di nota vi sbagliate; sono tanti i piatti che meritano delle stelle. Tra le specialità il rice pudding, un dessert famoso e cucinato in tutto il mondo ma la versione canadese ha un tocco in più. Si tratta di riso bollito o cotto al forno con latte, spezie, aromi e uova da servire tiepido. Una vera delizia.
